Una importante e riuscita giornata di lotta quella del 28 gennaio 2011. Anche USB ha indetto lo sciopero tra i metalmeccanici ed ha partecipato alle iniziative ed alle manifestazioni che si sono svolte in molte città italiane. Una mobilitazione della categoria dei metalmeccanici che si sta contrapponendo alle iniziative di Marchionne che ha ormai assunto il ruolo di testa di ariete per sostenere ciò che il governo, gli industriali e gran parte delle forze politiche italiane ha ormai come obiettivo: ridimensionare i diritti, aumentare lo sfruttamento e ridurre i salari reali dei lavoratori.
Proprio per questo motivo è fondamentale che la lotta di una categoria si trasformi nella mobilitazione di tutti i lavoratori pubblici e privati del nostro paese. Lo sciopero generale diventa quindi una tappa importante per tutti quei lavoratori che non riescono più a sostenere dignitosamente le proprie famiglie, ormai segnate dalla disoccupazione, dalla cassa integrazione e dalla precarietà.
Ed uno sciopero generale e generalizzato è strumento necessario anche per far emergere il disagio non solo dei lavoratori, ma di tutte quelle fasce popolari che stanno subendo la crisi in modo sempre più pesante, vecchi e giovani, donne e uomini che perdono il lavoro o rimangono disoccupati, che non arrivano a fine mese, che non trovano casa e spendono una fetta sempre più consistente del proprio reddito per tariffe, affitti e tasse, mentre aumentano le differenze sociali e ci sono sempre più poveri e i ricchi sono sempre più ricchi. E allora lo sciopero è uno strumento per riattivare le potenzialità dei lavoratori e di tutte queste donne e questi uomini che subiscono e non vogliono più subire, è uno strumento per connettere le lotte di tutti coloro che in questi mesi stanno praticando il conflitto. La Fiom continua a richiederlo alla Cgil, come se non fosse ancora chiaro che la strada intrapresa dalla Cgil di Camusso sia quella della mediazione con governo, confindustria, Cisl e Uil, come se non si comprendesse che i condizionamenti di carattere partitico nella più grande confederazione italiana non siano prioritari rispetto alle esigenze dei lavoratori e che qualche eventuale ora di sciopero generale, se mai verrà indetto, sarà solo in funzione elettorale. Alla Fiom diciamo chiaramente che è ora di prendere atto della realtà ed essere sindacalmente conseguenti. Uno sciopero è comunque pur sempre soltanto uno sciopero, anche se generale: ciò che serve è costruire un percorso che veda lo sciopero generale e generalizzato non come un punto di arrivo ma come un passaggio, come una scadenza importante, come uno strumento per far emergere ciò che veramente serve: un sindacato fatto di lavoratori, un sindacato conflittuale che non fa sconti ai padroni, ai partiti ed ai governi, amici o nemici che siano, un sindacato indipendente che difenda gli interessi dei lavoratori e che faccia della democrazia l'elemento fondante del suo agire Costruiamo da subito lo sciopero generale e generalizzato per il mese di marzo tra i lavoratori, i disoccupati, i cassaintegrati, i precari, i migranti, i pensionati e gli studenti, ma al tempo stesso rafforziamo il sindacalismo conflittuale, indipendente e di base. USB Unione Sindacale di Base
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