Ecco le bugie da smascherare e altrettante ragioni per votare SI’ contro l’energia
atomica:
1) Il nucleare ha un ruolo fondamentale e viene rilanciato in tutto il mondo.
NON E’ VERO.
Non è così, né in termini relativi, né in termini assoluti. In termini relativi il
peso del nucleare nella produzione globale di elettricità è sceso dal 17,2% del 1999
al 13,5% del 2008 (International Energy Agency, 2010).
2) L’energia nucleare è abbondante, serve all’Italia per la sua sicurezza energetica e
dà lavoro.
NON E’ VERO.
La propaganda filonucleare continua a ripetere che tra 50 anni le fonti fossili
potrebbero non bastare. Che le fonti fossili avranno un declino è certo, ma anche
l’uranio è un elemento che si estrae da risorse limitate e dunque anche l’Uranio tra
50 anni sarà in declino.
L’impatto occupazionale del nucleare in Italia è valutato in 10 mila posti di
lavoro, per la maggior parte nella fase di costruzione (8-10 anni). Per centrare gli
obiettivi europei obbligatori al 2020 per le fonti rinnovabili secondo uno studio
della Bocconi, l’impatto occupazionale può generare in Italia fino a 250 mila posti
di lavoro.
3) L’energia nucleare costa meno.
E’ FALSO. Con i nuovi impianti i costi aumenteranno.
Le stime più recenti fatte negli Stati Uniti dimostrano che al 2020 il costo del
kilowattora nucleare da nuovi impianti sarà maggiore del 75% rispetto a quello del
gas e del 27% rispetto all’eolico. E a pagare saranno i cittadini.
4) L’energia elettrica è in Italia più cara perché non abbiamo fatto il nucleare?
BALLE!
Se in Italia l’energia elettrica per le utenze domestiche costa più che negli altri
paesi non è certo per
l’assenza d’impianti nucleari ma piuttosto per aspetti ed extracosti caratteristici
del sistema elettrico italiano. Sulla tariffa che paghiamo in bolletta, il costo di
produzione è circa un terzo, il resto è rappresentato da altre componenti legate al
ricarico dei produttori, ai costi di distribuzione, alle tasse, allo smaltimento
delle vecchie centrali.
5) Le centrali di ultima generazione sono totalmente sicure.
ASSOLUTAMENTE NO!
Non ci sono certezze dal punto di vista della sicurezza: nemmeno i nuovi reattori
sono stati progettati con criteri di sicurezza intrinseca e in caso d’incidente non
sono in grado di autoregolarsi.
Tre agenzie europee per la sicurezza nucleare, la britannica HSE’sND, la finlandese
STUK e la stessa agenzia francese ASN hanno clamorosamente bocciato con un
comunicato congiunto (novembre 2009) l’EPR di Areva.
6) Il nucleare è una fonte pulita che di norma non produce impatti.
DECISAMENTE FALSO.
Al di là del rischio di incidenti gravi, i reattori nucleari rilasciano
radioattività nell’aria e nell’acqua, nel corso del loro normale funzionamento e a
causa di incidenti piccoli che sono abbastanza frequenti. I lavoratori delle
centrali e i cittadini che abitano nelle loro vicinanze sono sempre a contatto
diretto con la radioattività. Un’indagine fatta in Germania su 17 centrali ha
mostrato una dipendenza dell’insorgenza di patologie infantili (bambini da 0 a 5
anni) dalla vicinanza alla centrale. Nel raggio di 5 km dalla centrale è stato,
addirittura, rilevato un incremento dei tumori embriogenetici (del feto nel ventre
materno) di 1,6 volte rispetto alla media e di 2,2 volte delle leucemie infantili
rispetto ai casi attesi.
7) Siamo già circondati da reattori, allora tanto vale farne anche da noi.
TANTO PEGGIO TANTO MEGLIO?
Il rischio in caso d’incidente nucleare è puntuale, cioè tanto maggiore quanto più
vicini si è alla sorgente di radiazioni. Questa semplice osservazione è alla base di
uno dei principi della radioprotezione.
8) La questione delle scorie nucleari è risolta.
MAGARI!
La questione delle scorie radioattive più pericolose e del loro enorme tempo di
dimezzamento (il tempo che occorre per dimezzare la radioattività di un elemento,
che va dalle migliaia ai milioni di anni) costituisce ancora un problema di ricerca
fondamentale. La “vetrificazione”, spesso contrabbandata come soluzione del
problema, è soltanto una fase di condizionamento di queste scorie e resta aperto il
problema del loro confinamento in siti geologici adeguati.
Negli Stati Uniti è dal 1978 che si sta studiando un deposito definitivo per le
scorie radioattive a più alta intensità nel sito di Yucca Mountain, nel deserto del
Nevada. I suoi costi di costruzione supereranno i 54 miliardi di dollari (e dovranno
essere pagati con le tasse dei contribuenti), ma non è affatto certo che entrerà mai
in funzione.
9) Il nucleare è la strada per tagliare le emissioni di gas serra che provocano i
cambiamenti climatici e non è in alternativa all’efficienza energetica e alle
energie rinnovabili.
NON E’ VERO.Si stima che anche raddoppiando l’attuale potenza
nucleare installata, le emissioni di CO2 si ridurrebbero solo del 5%. E in Italia il
nucleare arriverebbe, comunque, dopo il 2026.
atomica:
1) Il nucleare ha un ruolo fondamentale e viene rilanciato in tutto il mondo.
NON E’ VERO.
Non è così, né in termini relativi, né in termini assoluti. In termini relativi il
peso del nucleare nella produzione globale di elettricità è sceso dal 17,2% del 1999
al 13,5% del 2008 (International Energy Agency, 2010).
2) L’energia nucleare è abbondante, serve all’Italia per la sua sicurezza energetica e
dà lavoro.
NON E’ VERO.
La propaganda filonucleare continua a ripetere che tra 50 anni le fonti fossili
potrebbero non bastare. Che le fonti fossili avranno un declino è certo, ma anche
l’uranio è un elemento che si estrae da risorse limitate e dunque anche l’Uranio tra
50 anni sarà in declino.
L’impatto occupazionale del nucleare in Italia è valutato in 10 mila posti di
lavoro, per la maggior parte nella fase di costruzione (8-10 anni). Per centrare gli
obiettivi europei obbligatori al 2020 per le fonti rinnovabili secondo uno studio
della Bocconi, l’impatto occupazionale può generare in Italia fino a 250 mila posti
di lavoro.
3) L’energia nucleare costa meno.
E’ FALSO. Con i nuovi impianti i costi aumenteranno.
Le stime più recenti fatte negli Stati Uniti dimostrano che al 2020 il costo del
kilowattora nucleare da nuovi impianti sarà maggiore del 75% rispetto a quello del
gas e del 27% rispetto all’eolico. E a pagare saranno i cittadini.
4) L’energia elettrica è in Italia più cara perché non abbiamo fatto il nucleare?
BALLE!
Se in Italia l’energia elettrica per le utenze domestiche costa più che negli altri
paesi non è certo per
l’assenza d’impianti nucleari ma piuttosto per aspetti ed extracosti caratteristici
del sistema elettrico italiano. Sulla tariffa che paghiamo in bolletta, il costo di
produzione è circa un terzo, il resto è rappresentato da altre componenti legate al
ricarico dei produttori, ai costi di distribuzione, alle tasse, allo smaltimento
delle vecchie centrali.
5) Le centrali di ultima generazione sono totalmente sicure.
ASSOLUTAMENTE NO!
Non ci sono certezze dal punto di vista della sicurezza: nemmeno i nuovi reattori
sono stati progettati con criteri di sicurezza intrinseca e in caso d’incidente non
sono in grado di autoregolarsi.
Tre agenzie europee per la sicurezza nucleare, la britannica HSE’sND, la finlandese
STUK e la stessa agenzia francese ASN hanno clamorosamente bocciato con un
comunicato congiunto (novembre 2009) l’EPR di Areva.
6) Il nucleare è una fonte pulita che di norma non produce impatti.
DECISAMENTE FALSO.
Al di là del rischio di incidenti gravi, i reattori nucleari rilasciano
radioattività nell’aria e nell’acqua, nel corso del loro normale funzionamento e a
causa di incidenti piccoli che sono abbastanza frequenti. I lavoratori delle
centrali e i cittadini che abitano nelle loro vicinanze sono sempre a contatto
diretto con la radioattività. Un’indagine fatta in Germania su 17 centrali ha
mostrato una dipendenza dell’insorgenza di patologie infantili (bambini da 0 a 5
anni) dalla vicinanza alla centrale. Nel raggio di 5 km dalla centrale è stato,
addirittura, rilevato un incremento dei tumori embriogenetici (del feto nel ventre
materno) di 1,6 volte rispetto alla media e di 2,2 volte delle leucemie infantili
rispetto ai casi attesi.
7) Siamo già circondati da reattori, allora tanto vale farne anche da noi.
TANTO PEGGIO TANTO MEGLIO?
Il rischio in caso d’incidente nucleare è puntuale, cioè tanto maggiore quanto più
vicini si è alla sorgente di radiazioni. Questa semplice osservazione è alla base di
uno dei principi della radioprotezione.
8) La questione delle scorie nucleari è risolta.
MAGARI!
La questione delle scorie radioattive più pericolose e del loro enorme tempo di
dimezzamento (il tempo che occorre per dimezzare la radioattività di un elemento,
che va dalle migliaia ai milioni di anni) costituisce ancora un problema di ricerca
fondamentale. La “vetrificazione”, spesso contrabbandata come soluzione del
problema, è soltanto una fase di condizionamento di queste scorie e resta aperto il
problema del loro confinamento in siti geologici adeguati.
Negli Stati Uniti è dal 1978 che si sta studiando un deposito definitivo per le
scorie radioattive a più alta intensità nel sito di Yucca Mountain, nel deserto del
Nevada. I suoi costi di costruzione supereranno i 54 miliardi di dollari (e dovranno
essere pagati con le tasse dei contribuenti), ma non è affatto certo che entrerà mai
in funzione.
9) Il nucleare è la strada per tagliare le emissioni di gas serra che provocano i
cambiamenti climatici e non è in alternativa all’efficienza energetica e alle
energie rinnovabili.
NON E’ VERO.Si stima che anche raddoppiando l’attuale potenza
nucleare installata, le emissioni di CO2 si ridurrebbero solo del 5%. E in Italia il
nucleare arriverebbe, comunque, dopo il 2026.
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