Ο παγκοσμοποιημένος καπιταλισμός βλάπτει σοβαρά την υγεία σας.
Il capitalismo globalizzato nuoce gravemente alla salute....
.... e puo' indurre, nei soggetti piu' deboli, alterazioni della vista e dell'udito, con tendenza all'apatia e la graduale perdita di coscienza ...

(di classe) :-))

Francobolllo

Francobollo.
Sarà un caso, ma adesso che si respira nuovamente aria fetida di destra smoderata e becera la polizia torna a picchiare la gente onesta.


Europa, SVEGLIA !!

Europa, SVEGLIA !!

domenica 26 giugno 2011

Non solo i ricchi devono pagare la crisi che hanno prodotto ...


L'Europa e il centro sinistra italiano, grande il disordine sotto il cielo.
Fonte: controlacrisi
Ieri mattina, i tre capigruppo dei principali partiti del parlamento europeo (socialdemocratici, liberali, popolari) hanno firmato una lettera appello comune, che di fatto richiama all'Unione nell'Austerity sotto le ricette monetariste europee di tutte le forze politiche. Siamo stati gli unici a segnalare questo fatto insieme a Repubblica che ha invece pubblicato la lettera con uno scopo opposto al nostro, far capire che il centro sinistra italiano e quello europeo coincidono. L'altro ieri Napolitano ha rilanaciato con una dichiarazione il tema della riduzione del debito richiamandosi alle direttive europee dando il là alla Marcegaglia per dire che deve essere fatta subito una finanziaria da 40 miliardi. Sempre ieri è stato nominato Mario Draghi a presiedere alla guida della BCE, ed il suo insediamento è stato salutato da tutto il sistema bipolare italiano che ha vissuto la sua nomina come la vittoria dei mondiali. Con un lungo applauso la direzione del PD ha salutato la sua nomina, e pochi giorni prima Vendola ha parlato di Draghi come un papa laico da mettere in cattedra. Nessuno ha minimamente ricostruito la storia di Draghi, funesta per il nostro paese, ed il suo punto di vista liberista di totale appoggio alle ricette dell'Euro Plus Pact che hanno salvato le banche e distrutto l'Europa sociale. Nei giorni scorsi invece Fassina, responsabile lavoro del PD, uno dei pochi con una testa pensante nel panorama politico italiano, ha detto proprio sull'Europa qualcosa di interessante, proponendo la gestione europea del debito, un grande piano di investimenti europei, la tassazione dei flussi finanziari e lo standard retributivo europeo. Sicuramente Veltroni è starnazzato a terra leggendo i primi passi della sua analisi. Peccato però che leggendo il resto delle sue proposte si è ritornati indietro. Si nota nelle sue posizioni una sorta di "schizofrenia" dovuta non tanto presubilmente alla sua volontà, quanto al dovere di mediazione interna al PD ed al centro d'interessi che rappresenta. Il PD non dice nulla di chiaro sul resto. Sicuramente il rigore e l'adesione alla logica europea, che è al di la delle battute inconciliabile con la crescita. Come mi ha scritto un compagno il Pd a parole vorrebbe una svolta, ma poi dice no alla patrimoniale e sì alle liberalizzazioni ritornando ad essere ostaggio del potere finanziario europeo. Non facciamo quindi l'errore che fanno molti, cioè di pensare che l'autoritarismo di bilancio imposto con la crisi sia semplicemente una questione di numeri. L'Euro Plus Pact, composto che introduce il direttorio del semestre europeo all'interno della cornice del patto di stabilità, è principalmente un'idea costituente delle relazioni sociali in Europa a partire dalla devastazione dei diritti dei lavoratori soprattutto nei paesi periferici. E' un'idea di Europa da mettere in piedi nella competizione globale.
Nei giorni scorsi ad esempio Bersani è stato a Bruxelles proponendo l'introduzione della Tobin Tax per ridurre il debito, badate bene, per ridurre il debito e non per redistribuire la ricchezza. Qualcuno dirà che già è qualcosa, io penso invece che sia un semplice slogan, innanzitutto perchè mentre si dicono queste cose, si appoggia di fatto l'austerity, in seconda battuta perchè quando questo meccanismo entrerà in azione, il macello sarà già avvenuto. Occorre essere allora estremamente attenti in questa fase, perchè grande è la confusione sotto il cielo. Se quello che passa nel centro sinistra italiano è il tema del rigore (tutti diranno però rigore e crescita), con l'asse centrale della riduzione del debito (in gran parte posseduto dalle banche, e non dai bot people come vogliono farci credere) rischiamo che il quadro che si andrà a comporre renderà impossibile ogni politica di redistribuzione della ricchezza verso le classi popolari. Altro che reddito di cittadinanza, qui finisce che ci mettono i ticket anche per respirare. Onestamente se tutto andrà per rimettere a posto i conti e bilanci come l'Europa ci impone vedo pochi spazi di manovra progressiva per eventuali governi post Berlusconi. Ritengo che il nostro sforzo debba invece indirizzarsi per provare a vedere come affrontare il tema della riduzione politica del debito, in una prospettiva antiliberista che assuma la redistribuzione della ricchezza come asse centrale, questo va fatto non con semplici enunciati ma aprendo un percorso di ricerca programmatico aperto nel quale coinvolgere le forze sociali che oggi sono in mobilitazione. Tutte le forze sociali e politiche anche quelle che per opportunismo girano il collo all'indietro.
Proporre la riduzione politica del debito quindi, non vuol dire che qui ed ora dobbiamo lanciare una proposta univoca, ma aprire ora un processo politico per definirla. Per uscire dal cappio che Tremonti ci ha legato al collo, dovremo mobilitarci e qualificare le mobilitazioni cha già sono partite contro governo ed Europadroni. L'Europa, basta leggere il pacchetto che verrà deciso a luglio in maniera definitiva attaccherà lavoro e beni comuni, chiede flessibilità e privatizzazioni. I prossimi mesi ed anni saranno durissimi, occorre che il popolo dei beni comuni, e quello del lavoro che è sceso in piazza contro Marchionne si pronuncino su questo terreno. Occorre quindi muoversi con proposte praticabili esterne al pensiero unico monetarista che guida la BCE, non solo i ricchi devono pagare la crisi che hanno prodotto, è ora che i ricchi paghino al popolo quanto gli hanno rubato in questi decenni di rivoluzione liberista.

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