Emiliano Brancaccio: "La Bce può salvare l'euro se ragionasse con la testa politica"
Fonte: controlacrisi
Il fondo europeo salva stati sta stimolando gli appetiti delle banche. Ci sarà una guerra per accaparrarsi il bottino?
Per quanto riguarda l’esigenza di ricapitalizzazione delle banche bisogna mettere in chiaro che le banche stanno già pesantemente razionando il credito al punto che sembra piuttosto evidente che il circuito privato del capitale si è ormai inceppato e incagliato. Di conseguenza sembra abbastanza evidente che senza una politica monetaria che vada direttamente a finanziare una politica di investimenti pubblici è impossibile o improbabile pensare che il circuito privato del capitale possa riattivare gli investimenti.
Ma sulla destinazione di queste risorse si stanno evidenziando le contraddizioni.
Il fondo salva stati è un Frankenstein. E’ stato configurato male fin dai primordi e oggi è troppo lento, farraginoso e privo di munizioni per poter pensare ad una sua azione di contrasto. E’ evidente che l’imputato numero uno è la Germania che sotto questo punto di vista ha limitato fortemente il suo impegno. Non solo, ma la Germania si oppone anche, ed è restia a concepire la banca centrale europea come prestatore di ultima istanza. Visto che il fondo è praticamente inefficace, la sopravvivenza dell’euro dipenderà dalla Bce. Se la Germania impedisce alla Bce di essere prestatore di ultima istanza la zona euro salta.
Sì, ma con quali poteri, considerata la natura non politica della Bce?
Il trattato dell’Unione è già un colabrodo nascondersi dietro la foglia di fico dei trattati quando sono stati già violati significa nascondere degli interessi precisi. La Bce può essere prestatore di ultima istanza quando vuole. Ha bisogno solo della volontà politica. Le decisioni verranno prese dai diciotto componenti del board. Ma non sappiamo a quali pressioni questi soggetti verranno sottoposti.
Ma la Bce ha in testa solo la cosiddetta stabilità monetaria, o quel che resta…
Sono i rappresentanti delle banche centrali. A maggior ragione dobbiamo puntare i riflettori su questi individuai perché devono sapere che si stanno assumendo una maggiore responsabilità politica. Il fatto che le riunioni del consiglio direttivo sono secretate costituisce un problema in più. Sarebbe opportuno capire chi ha votato cosa.
Quali strumenti avrebbero a disposizione?
Dal punto di vista della strumentazione teniamo presente che la Bce dall’inizo della crisi ha aumentato il suo portafoglio dei titoli soltanto del 77%, mentre a Federal Reserve lo ha aumentato di oltre il 200%. Questo è un indizio di come la Federal Reserve ha iniettato molta moneta. La Bce può stampare moneta. E chi tenta di stabilire una relazione tra le emissioni di moneta e l’inflazione in questa fase afferma qualcosa che non è minimamente dimostrabile sul piano scientifico. L’inflazione dipende, invece, in fasi come questa da fattori di costo. Principalmente dall’aumento del costo dell’Iva attuato dai governi.
La Germania è pronta al default della Grecia oppure farà di tutto per tenerla dentro, considerato che rappresenta un mercato importante per le sue merci?
In Germania c’è un dibattito aperto e ci sono interessi contrastanti. Da un lato i tedeschi sanno che se alcuni paesi fanno default e svalutano le banche e le imprese tedesche avranno delle perdite. Guardarla solo in questa ottica è un errore. Non si può essere sicuri che allora la Germania salverà l’euro. Dall’altra, i capitali dei paesi periferici potrebbero diventare a buon mercato e quindi permettere ai più forti, cioè ai tedeschi di fare shopping. E’ quello che si verificò in Italia dopo la svalutazione della lira, quando cominciarono le privatizzazioni a beneficio degli investitori stranieri. La Germania guarda le cose da più punti di vista e in questo momento non siamo in grado di capire quali interessi sono prevalenti. Da quel che vediamo sembra prevalere l’interesse tedesco a far saltare la zona euro.
Fonte: controlacrisi
Il fondo europeo salva stati sta stimolando gli appetiti delle banche. Ci sarà una guerra per accaparrarsi il bottino?
Per quanto riguarda l’esigenza di ricapitalizzazione delle banche bisogna mettere in chiaro che le banche stanno già pesantemente razionando il credito al punto che sembra piuttosto evidente che il circuito privato del capitale si è ormai inceppato e incagliato. Di conseguenza sembra abbastanza evidente che senza una politica monetaria che vada direttamente a finanziare una politica di investimenti pubblici è impossibile o improbabile pensare che il circuito privato del capitale possa riattivare gli investimenti.
Ma sulla destinazione di queste risorse si stanno evidenziando le contraddizioni.
Il fondo salva stati è un Frankenstein. E’ stato configurato male fin dai primordi e oggi è troppo lento, farraginoso e privo di munizioni per poter pensare ad una sua azione di contrasto. E’ evidente che l’imputato numero uno è la Germania che sotto questo punto di vista ha limitato fortemente il suo impegno. Non solo, ma la Germania si oppone anche, ed è restia a concepire la banca centrale europea come prestatore di ultima istanza. Visto che il fondo è praticamente inefficace, la sopravvivenza dell’euro dipenderà dalla Bce. Se la Germania impedisce alla Bce di essere prestatore di ultima istanza la zona euro salta.
Sì, ma con quali poteri, considerata la natura non politica della Bce?
Il trattato dell’Unione è già un colabrodo nascondersi dietro la foglia di fico dei trattati quando sono stati già violati significa nascondere degli interessi precisi. La Bce può essere prestatore di ultima istanza quando vuole. Ha bisogno solo della volontà politica. Le decisioni verranno prese dai diciotto componenti del board. Ma non sappiamo a quali pressioni questi soggetti verranno sottoposti.
Ma la Bce ha in testa solo la cosiddetta stabilità monetaria, o quel che resta…
Sono i rappresentanti delle banche centrali. A maggior ragione dobbiamo puntare i riflettori su questi individuai perché devono sapere che si stanno assumendo una maggiore responsabilità politica. Il fatto che le riunioni del consiglio direttivo sono secretate costituisce un problema in più. Sarebbe opportuno capire chi ha votato cosa.
Quali strumenti avrebbero a disposizione?
Dal punto di vista della strumentazione teniamo presente che la Bce dall’inizo della crisi ha aumentato il suo portafoglio dei titoli soltanto del 77%, mentre a Federal Reserve lo ha aumentato di oltre il 200%. Questo è un indizio di come la Federal Reserve ha iniettato molta moneta. La Bce può stampare moneta. E chi tenta di stabilire una relazione tra le emissioni di moneta e l’inflazione in questa fase afferma qualcosa che non è minimamente dimostrabile sul piano scientifico. L’inflazione dipende, invece, in fasi come questa da fattori di costo. Principalmente dall’aumento del costo dell’Iva attuato dai governi.
La Germania è pronta al default della Grecia oppure farà di tutto per tenerla dentro, considerato che rappresenta un mercato importante per le sue merci?
In Germania c’è un dibattito aperto e ci sono interessi contrastanti. Da un lato i tedeschi sanno che se alcuni paesi fanno default e svalutano le banche e le imprese tedesche avranno delle perdite. Guardarla solo in questa ottica è un errore. Non si può essere sicuri che allora la Germania salverà l’euro. Dall’altra, i capitali dei paesi periferici potrebbero diventare a buon mercato e quindi permettere ai più forti, cioè ai tedeschi di fare shopping. E’ quello che si verificò in Italia dopo la svalutazione della lira, quando cominciarono le privatizzazioni a beneficio degli investitori stranieri. La Germania guarda le cose da più punti di vista e in questo momento non siamo in grado di capire quali interessi sono prevalenti. Da quel che vediamo sembra prevalere l’interesse tedesco a far saltare la zona euro.
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