- verdemoneta -
Brasile, Russia, India, Cina, Sud Africa, Stanno per dar vita ad una banca per lo sviluppo, in più scambieranno tra loro le merci in valuta locale, il Dollaro perde così il suo ruolo di valuta di riferimento, una spallata al modo di governare la finanza da parte delle attuali istituzioni.
Non manca certo la determinazione ai paesi che formano i BRICS, acronimo di Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa, infatti dal 4° vertice che si è appena svolto a New Delhi sono arrivate delle conclusioni a dir poco temibili.
Le decisioni prese rischiano infatti, e forse hanno proprio lo scopo, di mettere in crisi le istituzioni finanziarie statunitensi ed europee, ponendole di fronte ad una scelta, cominciare realmente a fare qualcosa per uscire dalla crisi o soccombere.
Non è un caso che i BRICS rappresentino le economie emergenti, per cui non è un caso che i loro vertici siano ben diversi dai vari G-Vertici ( G8, G20).
Sino ad ora ogni appuntamento tra i leader di questi stati ha visto prevalere una caratteristica comune, la voglia di fare, per cui dinamismo e concretezza.
Cosa è successo in questo vertice ? Qualcosa di estremamente importante, un segnale chiaro di come i BRICS non sopportano più l’ immobilismo delle maggiori economie industrializzate.
Per prima cosa si è deciso di attivare ufficialmente l’ iter per la creazione di una nuova Banca per lo Sviluppo che possa supportare i paesi più poveri.
La mancanza di considerazione per le persone “meno fortunate” è uno degli atti d’accusa rivolta ai paesi sviluppati e alle istituzioni finanziarie esistenti, non è la prima volta che i BRICS la portano all’ attenzione delle cronache solo che questa volta non è stato un semplice ammonimento.
Le vecchie decrepite istituzioni finanziarie europee e statunitensi, non sono riuscite e non hanno alcuna intenzione di aiutare i paesi poveri che continuano a restare isolati nel loro faticoso percorso verso uno scenario migliore.
Indi per cui traendo spunto dal modello della Banca Mondiale, a breve sarà attivata una istituzione per i bisogni e le necessità di quella parte del mondo ancora oggi esclusa dai giochi di potere economico.
Ma questo non è il problema principale, anzi tanto di cappello ai BRICS per l’ iniziativa.
I veri problemi per le istituzioni europee e statunitensi, inizieranno quando i BRICS, come da intenzione ufficializzata incrementeranno gli scambi commerciali tra di loro nelle proprie valute locali e non più in Dollari.
Questo significa che sia sul piano finanziario che su quello monetario, i BRICS intendono rivedere gli equilibri complessivi, non più negoziando all’interno delle istituzioni esistenti, come fatto fino ad ora, ma creando essi stessi le istituzioni e i meccanismi coerenti alle esigenze attuali.
Dato che rappresentano il 45% della popolazione mondiale e un quarto delle economie mondiali, la cosa comincia ad essere preoccupante.
Qui si apre il vero nocciolo del problema, perché questi paesi sono arrivati a tanto ?
Proprio perché all’ interno delle varie istituzioni esistenti, il loro peso decisionale è ancora oggi quello di un secolo fà, nonostante abbiano un peso finanziario molto superiore a tante economie europee, si ritrovano a non poter decidere.
Vista da questa angolazione, non si può certo dar torto questi paesi, stanchi di veder teatrini pietosi ad ogni vertice, ma soprattutto stanchi di vedere fiumi di denaro versati per salvare sistemi finanziari vetusti a scapito di problematiche che non vogliono venir risolte e che oltre a danneggiare l’ economia sviluppata, rischiano di bloccare anche quella emergente.
Il messaggio o avvertimento che dir si voglia è chiaro, le istituzioni attuali dovranno impegnarsi a trasformare la banca in una istituzione multilaterale che rispecchi in pieno la visione di tutti i suoi membri.
Per cui pari opportunità e pesi, questo sembra essere il reale avvertimento al Fondo Monetario Internazionale ( FMI), a cui si è unita una nota in cui si esprime preoccupazione per la lentezza delle riforme necessarie a creare un sistema di regole “più integrate ed equilibrate”.
E in questo contesto i BRICS hanno data un’ altra spallata al sistema odierno decidendo che per sostenere le attività del FMI effettueranno le proprie offerte nelle loro valute locali, questo li isolerà dalla fluttuazione del dollaro, ma soprattutto dal ruolo di moneta di riferimento.
Senza contare che può anche contribuire ad aiutare a sostenere l’incremento delle transazioni commerciali tra loro che raddoppieranno entro il 2015.
Per finire, mentre in Europa lo sviluppo delle energie rinnovabili sembra essere stato accantonato, i BRICS hanno prospettato grande attenzione nel sostegno allo sviluppo delle energie rinnovabili e l’accesso a cibo, acqua ed energia, le priorità attorno a cui si gioca il futuro dell’intero pianeta.
Questo è stato l’ ultimo chiaro avvertimento, i BRICS non tollereranno oltre la continua distorsione degli scambi commerciali e le tendenze protezionistiche, inoltre richiedono l’ attivazione di programmi inerenti sovvenzioni all’ agricoltura, con le quali rendere più uniforme l’accesso alle fonti alimentari anche nei molti paesi dove la lotta per la sopravvivenza quotidiana è una priorità.
Non c’è che dire, forse qualcuno dovrà darsi una mossa ed attivarsi, visto che questi non sembra stiano scherzando, Europa e Stati Uniti, non sono assolutamente in grado di risolvere i loro problemi senza l’ appoggio delle economie emergenti.
Risulta evidente come proprio da loro possa venire quell’ Input necessario alla ripartenza dell’ economia reale globale, i santoni occidentali dovrebbero quindi capire una volta per tutte che il tempo del colonialismo è finito e che intorno ad un tavolo si deve parlare da pari a pari, a patto che non vogliano ritrovarsi dalla parte della nave con che affonda..
Ora è anche chiaro come mai, a fronte di tante dichiarazioni di interessamento, paesi quali Cina e Russia, non si sono esposte nell’ acquisto di debiti di stato o asset non strategici europei, per il semplice motivo che non si fidano delle nostre istituzioni e non vogliono dargli una mano nel mandare in malora il tutto.
Come dargli torto, davanti allo sperpero di risorse a cui abbiamo assistito ?
Miliardi di euro regalati a banche per pagare i propri debiti e sostenere quelli di stato, non un euro in aiuto al credito industriale e famigliare, un ottimo esempio di cosa non si deve fare durante una crisi economica.
Nei primi mesi del 2012, i mercati in questa liquidità ci hanno sguazzato, ora con l’ avvicinarsi della fine della festa stanno tornando a fare i seri.
E le autorità internazionali ? Hanno elevato il firewall contro la possibilità di una crisi del debito.
Ennesima mossa inutile come tutte le precedenti, stesso identico segnale dato nelle precedenti occasioni, non sanno neppure di cosa parlano.
Poi Ognuno………….
Brasile, Russia, India, Cina, Sud Africa, Stanno per dar vita ad una banca per lo sviluppo, in più scambieranno tra loro le merci in valuta locale, il Dollaro perde così il suo ruolo di valuta di riferimento, una spallata al modo di governare la finanza da parte delle attuali istituzioni.
Non manca certo la determinazione ai paesi che formano i BRICS, acronimo di Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa, infatti dal 4° vertice che si è appena svolto a New Delhi sono arrivate delle conclusioni a dir poco temibili.
Le decisioni prese rischiano infatti, e forse hanno proprio lo scopo, di mettere in crisi le istituzioni finanziarie statunitensi ed europee, ponendole di fronte ad una scelta, cominciare realmente a fare qualcosa per uscire dalla crisi o soccombere.
Non è un caso che i BRICS rappresentino le economie emergenti, per cui non è un caso che i loro vertici siano ben diversi dai vari G-Vertici ( G8, G20).
Sino ad ora ogni appuntamento tra i leader di questi stati ha visto prevalere una caratteristica comune, la voglia di fare, per cui dinamismo e concretezza.
Cosa è successo in questo vertice ? Qualcosa di estremamente importante, un segnale chiaro di come i BRICS non sopportano più l’ immobilismo delle maggiori economie industrializzate.
Per prima cosa si è deciso di attivare ufficialmente l’ iter per la creazione di una nuova Banca per lo Sviluppo che possa supportare i paesi più poveri.
La mancanza di considerazione per le persone “meno fortunate” è uno degli atti d’accusa rivolta ai paesi sviluppati e alle istituzioni finanziarie esistenti, non è la prima volta che i BRICS la portano all’ attenzione delle cronache solo che questa volta non è stato un semplice ammonimento.
Le vecchie decrepite istituzioni finanziarie europee e statunitensi, non sono riuscite e non hanno alcuna intenzione di aiutare i paesi poveri che continuano a restare isolati nel loro faticoso percorso verso uno scenario migliore.
Indi per cui traendo spunto dal modello della Banca Mondiale, a breve sarà attivata una istituzione per i bisogni e le necessità di quella parte del mondo ancora oggi esclusa dai giochi di potere economico.
Ma questo non è il problema principale, anzi tanto di cappello ai BRICS per l’ iniziativa.
I veri problemi per le istituzioni europee e statunitensi, inizieranno quando i BRICS, come da intenzione ufficializzata incrementeranno gli scambi commerciali tra di loro nelle proprie valute locali e non più in Dollari.
Questo significa che sia sul piano finanziario che su quello monetario, i BRICS intendono rivedere gli equilibri complessivi, non più negoziando all’interno delle istituzioni esistenti, come fatto fino ad ora, ma creando essi stessi le istituzioni e i meccanismi coerenti alle esigenze attuali.
Dato che rappresentano il 45% della popolazione mondiale e un quarto delle economie mondiali, la cosa comincia ad essere preoccupante.
Qui si apre il vero nocciolo del problema, perché questi paesi sono arrivati a tanto ?
Proprio perché all’ interno delle varie istituzioni esistenti, il loro peso decisionale è ancora oggi quello di un secolo fà, nonostante abbiano un peso finanziario molto superiore a tante economie europee, si ritrovano a non poter decidere.
Vista da questa angolazione, non si può certo dar torto questi paesi, stanchi di veder teatrini pietosi ad ogni vertice, ma soprattutto stanchi di vedere fiumi di denaro versati per salvare sistemi finanziari vetusti a scapito di problematiche che non vogliono venir risolte e che oltre a danneggiare l’ economia sviluppata, rischiano di bloccare anche quella emergente.
Il messaggio o avvertimento che dir si voglia è chiaro, le istituzioni attuali dovranno impegnarsi a trasformare la banca in una istituzione multilaterale che rispecchi in pieno la visione di tutti i suoi membri.
Per cui pari opportunità e pesi, questo sembra essere il reale avvertimento al Fondo Monetario Internazionale ( FMI), a cui si è unita una nota in cui si esprime preoccupazione per la lentezza delle riforme necessarie a creare un sistema di regole “più integrate ed equilibrate”.
E in questo contesto i BRICS hanno data un’ altra spallata al sistema odierno decidendo che per sostenere le attività del FMI effettueranno le proprie offerte nelle loro valute locali, questo li isolerà dalla fluttuazione del dollaro, ma soprattutto dal ruolo di moneta di riferimento.
Senza contare che può anche contribuire ad aiutare a sostenere l’incremento delle transazioni commerciali tra loro che raddoppieranno entro il 2015.
Per finire, mentre in Europa lo sviluppo delle energie rinnovabili sembra essere stato accantonato, i BRICS hanno prospettato grande attenzione nel sostegno allo sviluppo delle energie rinnovabili e l’accesso a cibo, acqua ed energia, le priorità attorno a cui si gioca il futuro dell’intero pianeta.
Questo è stato l’ ultimo chiaro avvertimento, i BRICS non tollereranno oltre la continua distorsione degli scambi commerciali e le tendenze protezionistiche, inoltre richiedono l’ attivazione di programmi inerenti sovvenzioni all’ agricoltura, con le quali rendere più uniforme l’accesso alle fonti alimentari anche nei molti paesi dove la lotta per la sopravvivenza quotidiana è una priorità.
Non c’è che dire, forse qualcuno dovrà darsi una mossa ed attivarsi, visto che questi non sembra stiano scherzando, Europa e Stati Uniti, non sono assolutamente in grado di risolvere i loro problemi senza l’ appoggio delle economie emergenti.
Risulta evidente come proprio da loro possa venire quell’ Input necessario alla ripartenza dell’ economia reale globale, i santoni occidentali dovrebbero quindi capire una volta per tutte che il tempo del colonialismo è finito e che intorno ad un tavolo si deve parlare da pari a pari, a patto che non vogliano ritrovarsi dalla parte della nave con che affonda..
Ora è anche chiaro come mai, a fronte di tante dichiarazioni di interessamento, paesi quali Cina e Russia, non si sono esposte nell’ acquisto di debiti di stato o asset non strategici europei, per il semplice motivo che non si fidano delle nostre istituzioni e non vogliono dargli una mano nel mandare in malora il tutto.
Come dargli torto, davanti allo sperpero di risorse a cui abbiamo assistito ?
Miliardi di euro regalati a banche per pagare i propri debiti e sostenere quelli di stato, non un euro in aiuto al credito industriale e famigliare, un ottimo esempio di cosa non si deve fare durante una crisi economica.
Nei primi mesi del 2012, i mercati in questa liquidità ci hanno sguazzato, ora con l’ avvicinarsi della fine della festa stanno tornando a fare i seri.
E le autorità internazionali ? Hanno elevato il firewall contro la possibilità di una crisi del debito.
Ennesima mossa inutile come tutte le precedenti, stesso identico segnale dato nelle precedenti occasioni, non sanno neppure di cosa parlano.
Poi Ognuno………….
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