Ο παγκοσμοποιημένος καπιταλισμός βλάπτει σοβαρά την υγεία σας.
Il capitalismo globalizzato nuoce gravemente alla salute....
.... e puo' indurre, nei soggetti piu' deboli, alterazioni della vista e dell'udito, con tendenza all'apatia e la graduale perdita di coscienza ...

(di classe) :-))

Francobolllo

Francobollo.
Sarà un caso, ma adesso che si respira nuovamente aria fetida di destra smoderata e becera la polizia torna a picchiare la gente onesta.


Europa, SVEGLIA !!

Europa, SVEGLIA !!

sabato 9 febbraio 2013

Le dittature hanno cambiato forma, si sono evolute pure loro ...

Arrestati e torturati dalla polizia ... è successo in Grecia.
Cos'è la dittatura? Come si manifesta? Come si stabilisce l'inizio e la fine di essa?
La Grecia può contare un buon numero di dittature, la più recente e forse la più conosciuta è stata quella detta "Dittatura dei Colonnelli", altrimenti più nota come "Giunta" (η Χούντα). La dittatura militare capitanata da Giorgos Papadopoulos che è iniziata nell'aprile del 1967 e che fino al 1974 vide un susseguirsi di governi militari anticomunisti. Due fatti determinarono la fine di quest'ultima dittatura, i tragici fatti del Politecnio di Atene dove i carri armati dell'esercito fecero irruzione nell'università, travolgendo i cancelli del Politecnio e schiacciando molti studenti che si trovavano nel cortile dell'università e successivamente l'occupazione di Cipro da parte della Turchia.
Per gli storici è molto comodo collocare un evento politico assegnando una data d'inizio e una di
fine, ma spesso non è così, spesso la realtà è molto più complicata. Ci sono dittature che non
iniziano con un golpe, non c'è un giorno preciso dove al mattino ci svegliamo e vediamo che in
strada circolano dei carri armati. Non in tutte le dittature siamo costretti a vestire i nostri figli con i "pantaloni zuava" e a farli partecipare alle adunate dei "Giovani Balilla".
Le dittature hanno cambiato forma, si sono evolute pure loro, vi sono molte dittature che non
vengono mai dichiarate, ma al contrario gli stessi dittatori sono coloro che rappresentano le
istituzioni degli stati "Democratici". Queste dittature sono portate dentro alle nostre case dall'
informazione di quei giornalisti che ne fanno parte. Con la stessa violenza di un carro armato
che sfonda un cancello e schiaccia coloro che vi sono dietro, questa informazione entra nei
salotti, esce dalle televisioni e dalle radio. Ci sono dittature che durano anni, altre mesi, altre
giorni, altre molto brevi...minuti. 
Perché, cos'è la dittatura?
Non è solo la sovversione delle regole democratiche ma anche la successiva impunità di coloro
che le hanno sovvertite. La dittatura è quando gli organi addetti al rispetto di queste regole sono
gli stessi che le sovvertono e gli stessi che le sovvertono sono gli stessi che dovrebbero
giudicare e punire chi le ha sovvertite.
Dittatura è affamare il proprio popolo, andare contro i diritto costituzionale, privarlo del diritto alla
salute, al lavoro, all'istruzione, privilegiare con leggi e provvedimenti gli interessi di alcuni a
svantaggio degli interessi dei molti.
Dittatura è distruggere la dignità umana, criminalizzare con leggi liberticide e razziste lo
straniero, il diverso, il più debole.
E ancora, dittatura è imporre una vita di stenti al proprio popolo e impedirli di protestare, di
manifestare il proprio dissenso. Dittatura è usare oggi una legge fatta durante le ditatture,
(επιστράτευση ovvero la chiamata alle armi, i lavoratori vengono direttamente precettati da degli
organi militari) per impedire e ostacolare il diritto di sciopero a dei lavoratori esasperati e poi, farli tornare a casa la sera e presentare in televisione un sondaggio dove si afferma che va tutto
bene così, che la gente è soddisfatta e che il governo ha ripreso popolarità.
Dittatura è l’uso sistematico del governo dello “stato di emergenza” (questa particolare
procedura dovrebbe essere usata solo in estremo caso di bisogno ed emergenza come ad
esempio terremoti e calamità naturali) per far passare i provvedimenti economici con il solo voto
del governo e non di tutto il parlamento.
Alcuni giorni fa, in Grecia, sono stati arrestati e torturati quattro ragazzi. Preciso che questo è
avvenuto in Grecia e non in Iran perché da un po' di tempo a questa parte ci sembrava quasi
incredibile che certe cose potessero succedere in un paese che si vanta di essere democratico,
che scrive sulle porte delle proprie istituzioni "Ελληνική Δημοκρατία" (democrazia greca). Dico
questo, non tanto perché queste cose non siano avvenute anche in un recente passato, ma per
come questa volta siano direttamente e apertamente rivendicate da organi istituzionali dello stato come la polizia


Questi quattro ragazzi sono stati arrestati per rapina a Kozani (nord della Grecia), sono stati
portati nel posto di polizia della città e ne sono usciti tumefatti dalle percosse che hanno ricevuto.
Questi quattro ragazzi si sono dichiarati anarchici.
Non voglio assolutamente commentare se rapinare una banca a scopo politico sia giusto o
meno, se sia una forma condivisibile di rivalsa verso gli interessi delle banche e quindi del
capitalismo. Chi lo fa si assume le proprie responsabilità.
Ciò che invece voglio commentare è come in uno stato che basa le sue regole sulla democrazia
possano succedere questi abusi, queste torture. Come possa uno stato democratico lasciare il
giudizio e la relativa punizione nelle mani di un gruppo di poliziotti. Questi quattro ragazzi sono
stati brutalmente pestati e successivamente fotografati per rendere palese il trattamento che
hanno ricevuto. I loro volti macellati sono stati fatti vedere in televisione, ma non come denuncia
di un abuso, ma come monito verso la società. Con queste foto si vuole apertamente
comunicare che tutti, chi più e chi meno, corriamo un pericolo.
Il pericolo di incappare in un vuoto di democrazia, in un momento spazio-temporale dove le
regole democratiche non esistono e vengono sostituite dall'abuso e dalla violenza.
E subito dopo l'altra violenza, quella dei giornalisti che fanno parte di queste "dittature
spazio-temporali" che usano la parola "antiautoritario" come sinonimo di "terrorista". Poi i
commenti degli opinionisti e dei politici del governo che vedono ciò che è successo a questi
ragazzi come naturale evoluzione dell'arresto per rapina. Mille sono i discorsi e le sfumature, le
motivazioni e le considerazioni sull'accaduto, tutti si riempiono la bocca con la parola "legalità", e
più corrotti e mafiosi sono e più la usano.
Questo avvenimento mi riporta a più di dieci anni indietro nel tempo, alla dittatura
spazio-temporale di Genova, durante i tre giorni del G8. Anche in questo caso le forze dell'ordine
vennero lasciate libere di esprimersi sia in piazza che dopo, nelle caserme e nelle prigioni. La
tortura fisica e psicologica si sostituì alle regole democratiche e ai diritti umani. Allo stesso modo
vedemmo l'allora ministro degli interni Scajola che nel Parlamento Italiano esprimeva solidarietà
e rispetto verso l'operato delle forze dell'ordine che "...con abnegazione hanno compiuto il
proprio dovere."
Devo dire che il governo greco ha un'idea piuttosto bizzarra di legalità, la punizione e l'ordine,
l'ossessione per la legalità si manifestano a sprazzi, in maniera distratta e discontinua, e mentre
da una parte si bastonano i lavoratori e gli studenti in sciopero e si sgomberano i centri sociali, si
permette che quasi giornalmente venga ucciso un immigrato nel centro di Atene per ragioni
razziste, dall'altra si permette che alcuni squilibrati sparino pubblicamente colpi di arma da fuoco
in aria nel centro della città.
Questo è successo pochi giorni fa ad Atene in occasione dei funerali dell’ex-dittatore Nikolaos
Dertilis.
Oltre ad essere tra coloro che ha ideato e organizzato il golp militare in Grecia e la successiva
“Dittatura dei Colonnelli” questo "stinco di santo" si è distinto come assassino a Cipro,
organizzando una serie di omicidi tra la popolazione turco-cipriota, omicidi che hanno portato
prima alla divisione e all’odio tra le due comunità di Cipro (turco-cipriota e greco-cipriota) e
successivamente hanno provocato l’invasione di Cipro da parte della Turchia. E’ morto di
vecchiaia ultra ottantenne, dopo aver passato gli anni dal 1974 ad oggi nel carcere dove
scontava una pena per aver ucciso. Chiaramente non è possibile stimare quante persone abbia
torturato e ucciso, ma fu processato per l’assassinio di uno studente fuori dal Politecnio
avvenuto il 18 novembre 1973. Al suo funerale hanno partecipato in massa tutti i parlamentari di
Chrisi Avghi e i relativi militanti di questo partito. Nell'euforia generale dei nostalgici della dittatura
alcuni hanno tirato fuori delle pistole è hanno onorato la salma dell'ex-dittatore con numerosi
spari in aria (questa pratica degli spari in aria è molto nota a chi ha vissuto la "Giunta", ha una
sua tradizione di minaccia e di terrore). A fine del funerale un vescovo della chiesa ortodossa,
evidentemente molto fanatico della democrazia e del libero pensiero ha commentato la figura di
Nikolaos Dertilis come grande personaggio mettendolo sullo stesso piano di Socrate e
Kolokotronis (eroe nazionale greco).
La piazza era affollata da personalità della chiesa, della politica e da numerosi poliziotti ma....le
forze dell’ordine non sono riuscite ad identificare nessuno dei responsabili degli spari e quindi
resteranno ancora sconosciuti i nomi di questi pistoleri nazi-fascisti.
Francesco Moretti
7 febbraio 2013
sopravvivereingrecia.blogspot.gr

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