Ο παγκοσμοποιημένος καπιταλισμός βλάπτει σοβαρά την υγεία σας.
Il capitalismo globalizzato nuoce gravemente alla salute....
.... e puo' indurre, nei soggetti piu' deboli, alterazioni della vista e dell'udito, con tendenza all'apatia e la graduale perdita di coscienza ...

(di classe) :-))

Francobolllo

Francobollo.
Sarà un caso, ma adesso che si respira nuovamente aria fetida di destra smoderata e becera la polizia torna a picchiare la gente onesta.


Europa, SVEGLIA !!

Europa, SVEGLIA !!

mercoledì 13 marzo 2013

Il dilemma della spesa pubblica

Piero Valerio - sinistrainrete -

Fa bene o fa male? E' il problema o la soluzione?

Non dico di essermi pentito di aver votato il Movimento 5 Stelle, perché è ancora prematuro emettere giudizi definitivi, ma quasi. Se dovessi dar credito a tutte le voci che si sentono in giro, dalle bizzarre idee di presunti economisti o esperti affiliati al movimento di Beppe Grillo fino alle dichiarazioni un po’ confuse e contraddittorie dei neo-deputati del M5S, non c’è proprio da star tranquilli. Si va dalla solita solfa dei tagli alla spesa pubblica che fanno bene all’economia (per quale ragione non si sa, ma i dogmi e gli atti di fede sono affascinanti anche per questo motivo), al ritornello che l’uscita dall’euro costerebbe agli italiani un 30% di perdita di ricchezza finanziaria da un giorno all’altro (senza però mai menzionare quanto è costato e quanto costa oggi la permanenza nell’euro, anche in termini di vite umane), fino alla sana decrescita economica che fa tanto ambientalismo ecumenico da parrocchia (vallo a dire a un giovane disoccupato che non ha nulla o un imprenditore in procinto di fallimento che la decrescita del reddito nazionale fa bene anche lui, senza beccarti un ceffone in faccia!). Insomma ci sarebbero tanti motivi per maledire il voto espresso nel segreto della cabina elettorale.

Tuttavia c’è un breve dispaccio che proviene direttamente dal direttorio del blog di Beppe Grillo che mi rassicura: “Leggo e ascolto con stupore presunti "esperti" discutere di economia, di finanza o di lavoro a nome del M5S. Queste persone sono ovviamente libere di farlo, ma solo a titolo personale. I contributi sono sempre bene accetti, ma non l'utilizzo del M5S per promuovere sé stessi. Il M5S dispone di un programma che sarà sviluppato on line nel tempo da tutti i suoi iscritti. La piattaforma, uno spazio dove ognuno veramente conterà uno, è in fase di sviluppo dopo il rallentamento dovuto all'anticipo delle elezioni.” Forse non tutto è perduto. I cervelli pensanti del M5S hanno capito che bisogna mettere un freno a questi fenomeni da baraccone in cerca di celebrità pronti a saltare sul carro del vincitore portando in dote una vagonata di idiozie che mette i brividi. Dobbiamo dunque avere ancora un po’ di fiducia in Grillo e nei suoi ragazzi, aiutandoli e sostenendoli a dipanare il bandolo della matassa, che è già abbastanza ingarbugliato di suo, utilizzando i dati, i fatti, i ragionamenti più semplici e immediati da spiegare. I giovani aspiranti statisti del M5S sono e rimangono ancora, a mio avviso, la nostra ultima speranza per uscire dal guado, a patto però che anche loro si liberino dai legacci mentali e dalle paludi logiche in cui sembrano profondamente impantanati. Il loro essere giovani, onesti, puliti, simpatici, non li giustifica dalla stupidità e dalla mancanza di volontà di capire. Anzi, è un’aggravante, perché i giovani in genere dovrebbero avere meno sovrastrutture e barriere ideologiche (o solamente psicologiche e di puro calcolo e convenienza) ed essere più aperti al ragionamento attivo.

Proviamoci dunque ad instaurare un dialogo costruttivo con i giovani del M5S, non diamoli subito per spacciati. Sulla spesa pubblica abbiamo già detto tante cose, ricordando in molte occasioni che l’economia è spesa e se non c’è qualcuno che spende, l’economia si ferma, ristagna, arriva la deflazione e la riduzione degli investimenti, la moneta circolante scarseggia, fino ad arrivare alle estreme conseguenze del baratto e della violenza tribale della legge del più forte. Vogliono questo i ragazzi del M5S? Penso di no, non hanno le facce dei cavernicoli primitivi. Quindi, dovremmo essere tutti i d’accordo che la spesa, sia pubblica che privata, è il fattore determinante per riuscire a mandare avanti una moderna e complessa organizzazione democratica ed economica. In un periodo di recessione quando la gente riduce i consumi (e non riesce neppure a risparmiare a causa della contrazione dei salari e dei redditi) e le aziende non investono per le pessime aspettative di discesa della domanda e dei prezzi, chi deve e può spendere? Lo Stato. Ci sono dubbi su questo assunto? Oppure i ragazzi del M5S pensano che da Marte arrivi qualcuno che dal nulla faccia ripartire la nostra economia e ci consegni magicamente in dono un po’ di “crescita”, come tutti auspicano, o meglio blaterano? Le condizioni economiche mondiali e la nostra stessa struttura produttiva non fanno prevedere a breve una qualche prospettiva di un rilancio trainato soltanto dalla domanda esterna con le esportazioni (vedere a tal proposito il folle programma americano di tagli della spesa pubblica da $85 miliardi da qui fino a settembre, che ovviamente avrà ripercussioni anche qui da noi, in Europa).

Il principale dubbio che assale la mente dell’attivista M5S arrivati a questo punto è il seguente: “ma noi siamo spendaccioni, abbiamo sprecato e sperperato per decenni, abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilità, c’è la corruzione, la casta, l’evasione fiscale!”. Ne siamo proprio sicuri? Per avere una risposta certa ed inequivocabile guardiamo i dati, che a differenza di qualche trombone della disinformazione sistematica, non mentono. Almeno dal 1992 ad oggi lo Stato Italiano produce ogni anno avanzi primari di bilancio (guarda grafico sotto), cioè al netto degli interessi la spesa pubblica corrente e per investimenti è stata inferiore alle entrate fiscali dovute principalmente alla tassazione. Quindi l’austerità non è affatto una medicina amara che ci sorbiamo solo da un anno a causa del cattivo Monti e della spietata Merkel (che comunque belle persone non sono per nulla), ma è una tortura perenne che ci portiamo dietro da almeno venti anni, perché prima di questi due moderni satrapi ci sono stati i loro compagni di cordata Amato, Ciampi, Dini, Prodi, D’Alema, Padoa Schioppa, Tremonti. Ovvero tutta quella inqualificabile classe dirigente che ha portato il nostro paese al disastro e verso cui voi attivisti del M5S non dovreste mostrare molte simpatie. O almeno così mi è parso di capire ed è soprattutto per questo motivo che alla fine ho deciso di dare il mio voto al vostro movimento. Eppure questi politicanti ignobili hanno perseguito con diverse sfumature programmi di tagli orizzontali, verticali, obliqui della spesa pubblica e aumenti delle tasse senza che questo abbia generato uno straccio di vantaggio per la nostra economia. Anzi, come era facilmente prevedibile, la nostra economia ha cominciato pericolosamente a collassare e a ristagnare, con l’ovvia ma non trascurabile conseguenza che i servizi essenziali ai cittadini sono peggiorati fino a ridursi all’osso (a parte Equitalia, che invece è efficientissima e sappiamo bene perché).




Volete anche voi percorrere questo cammino fallimentare? Fatelo pure, ma poi non lamentatevi se anche voi giovani deputati del M5S sarete costretti a prendere al volo l’elicottero presidenziale per scappare dal tetto, quando la folla inferocita assedierà il Parlamento. La parola “Argentina” vi dice niente? Perché mai, fra qualche mese, gli italiani dovrebbero avere un atteggiamento benevolo nei vostri confronti, se vi sarete resi complici del misfatto, appiattendovi su posizioni che non portano a nulla e accelerano il disastro? Volete tagliare i vitalizi dei parlamentari, ridurre i privilegi della casta, tagliare gli sprechi: bene, fatelo. Nessuno vi dice nulla per queste misure condivisibili e improrogabili, ma sappiate che si tratta solo di necessari palliativi e temporanei calmanti, perché la malattia di cui soffre l’Italia non è affatto quella che avete individuato voi. Per avere un’altra prova di quello che sto dicendo, vi consiglio di guardare bene il grafico riportato sotto, pubblicato qualche mese addietro sul sito Byoblu di Claudio Messora. Ebbene, i tanto vituperati costi della politica sono quei minuscoli rettangolini in basso a sinistra, mentre i soldi che l’Italia deve sborsare anno per anno per rispettare i vincoli del Fiscal Compact e del Mes sono quegli enormi rettangoli che spiccano sulla destra. Stiamo parlando di una scala di grandezza da 1:1000: per ogni milione di euro rubato da Fiorito o intascato da un onesto deputato, c’è un miliardo di euro che va verso le banche tedesche, francesi o la stessa Montepaschi di Siena.



Se voi foste dei dottori e dovreste decidere in breve tempo su quale malattia concentrarvi, sapendo che una ha un’incidenza, una gravità, una frequenza mille volte più alta dell’altra, su quale malattia vi concentrereste? Guardando il grafico riportato sopra, c’è bisogno di fare complicate analisi paretiane o rette di regressione, per capire quale sono le principali cause di malessere di una popolazione? Certo, se poi la casa farmaceutica per motivi suoi vi costringe a lavorare solo sulla malattia meno grave, qualche scrupolo di coscienza prima o dopo vi dovrebbe venire. Ippocrate si rivolterebbe nella tomba. Così come, presto o tardi, anche i cittadini italiani si rivolteranno in massa contro questo sistema criminale, di cui voi deputati del M5S potete decidere, ora non domani, di farne parte integrante e di esserne strenui avversari. E’ una decisione difficile, lo so. Da una parte c’è una vita comoda in Parlamento, senza troppi affanni, a premere pulsanti verdi o rossi al grido “Ce lo chiede l’Europa”, e dall’altra c’è un’esistenza fatta di sacrifici, impegno, studio. Ma ormai, è bene saperlo, ci troviamo in un vicolo cieco e non esistono più scorciatoie: o andate a sbattere contro il muro facendo da servili collaboratori di Bersani, Berlusconi, Monti, Merkel, Draghi e compagnia bella oppure premete il pedale del freno e ingranate la retromarcia. Questa è una scelta tutta vostra.

Se vi farete imbrigliare dalla follia della immaginifica spesa pubblica fuori controllo o del debito insostenibile, sapete già che sarà a causa di una vostra specifica debolezza o deficienza, perché non avete voluto o saputo leggere e interpretare i veri dati della realtà. Negli ultimi venti anni queste due voci di bilancio sono cresciute per motivi che vanno ben al di là di ciò che forse immaginate adesso: gli accordi capestro messi a punto dai tecnocrati euristi per mantenere ostinatamente intatte le attuali caratteristiche dell’area euro e il meccanismo omicida di aumento della spesa per interessi nel più classico degli Schemi Ponzi, seguito alla dismissione della nostra Banca Centrale quale acquirente residuale dei titoli di stato in asta del 1981 e alla successiva apertura alla speculazione finanziaria selvaggia da parte delle banche private. Nessun cittadino comune ha potuto godere di questi continui deficit di bilancio. Chi ha vissuto al di sopra delle proprie possibilità è dunque una ristretta élite politica-finanziaria-mediatica europea (e mondiale, perché si sa che gli sciacalli si ammassano dove le condizioni sono più favorevoli per spolpare le carcasse e i cadaveri di intere nazioni), mentre noi maggioranza silenziosa siamo stati le vittime incolpevoli e impotenti (almeno fino ad oggi) di un vero e proprio sciacallaggio sociale, economico, culturale. Accettando passivamente una riduzione di quei servizi e diritti essenziali che rappresentano (o meglio rappresentavano) i principi fondanti di una qualsiasi Costituzione democratica e di una basilare forma di convivenza civile.

Semplificando all’osso la questione, questa è la storia da cui dobbiamo partire e verso cui dobbiamo andare. E se avete bisogno di maggiori dettagli tecnici sull’argomento, vi consiglio di leggere attentamente l’articolo riportato sotto tratto dall’ottimo blog Orizzonte48. Se si parla di malattie della circolazione io mi rivolgerei ad un buon cardiochirurgo, così come se volete capire qualcosa in più sulla spesa e il debito pubblico, i tassi di cambio, le aree valutarie, il commercio internazionale dovreste avvicinarvi e lasciarvi avvicinare dai professionisti della materia. La gioventù è importante, ma la competenza e la conoscenza non hanno età. Lasciate al loro destino invece i fenomeni da baraccone, gli economisti da bar dello sport, i profeti del qualunquismo e del nichilismo ontologico (ogni riferimento ai vari Gallegati, Boldrin, Giannino, Benetazzo è puramente casuale), che come ha già capito il vostro (e nostro) Beppe Grillo sono soltanto degli opportunisti in cerca di visibilità (nel migliore dei casi) o dei ruffiani di retrovia costretti a scendere in campo per difendere gli interessi di una risicata ma agguerrita classe dominante (nel peggiore dei casi). Qui stiamo parlando di vite vere, di sangue, di futuro di un’intera nazione. Non è più tempo di scherzare.

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