Pubblicato il 3 apr 2013
di Emiliano Brancaccio -La crisi economica diventa crisi politica e istituzionale. Il tentativo di affrontarla con soluzioni di rattoppo, come la nomina dei cosiddetti “saggi”, suscita numerose perplessità tra i costituzionalisti e nel mondo politico. Oltretutto, alcune nomine sembrano rivelare il tentativo di Napolitano di puntellare le difese intorno alle contestate politiche di austerità. Tra i “saggi” vi è ad esempio Salvatore Rossi, autorevole vice direttore di Bankitalia, che appena poche settimane fa aveva dichiarato che “l’austerità che uccide l’economia è un falso mito”. Sia pure edulcorata dalla ormai fragile pretesa di distinguere concettualmente tra dinamiche di “breve” e di “lungo” periodo”, l’affermazione di Rossi ha suscitato non poche polemiche. In particolare, a Rossi si contesta che proprio per questa reiterata tendenza a sottovalutare gli effetti dell’austerity, Bankitalia ha commesso degli errori di previsione sull’andamento del Pil decisamente più accentuati di quelli del Fondo Monetario Internazionale. Eppure la saggezza dovrebbe consistere anche nella disponibilità a riconoscere un errore analitico dalle implicazioni politiche tutt’altro che trascurabili. Rossi lo farà?
A Sky TG24 Economia Alessandro Marenzi intervista Emiliano Brancaccio
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