18/04/2013 - soggettopoliticonuovo -
In un momento di radicale crisi sociale, economica e politica il nome di Franco Marini e gli altri nomi (e i processi da cui scaturiscono, propri del programma elettorale della coalizione Bersani) che vengono proposti dal gruppo dirigente del PD a garanzia di un accordo improponibile sono inaccettabili.Lo sono ancor di più se inseriti all’interno di un disegno politico che garantisce, con le forzature istituzionali di Napolitano, la continuità del quadro politico e salvaguarda ancora una volta gli interessi e il ruolo di Silvio Berlusconi.
Chiediamo un moto di responsabilità che non aggravi un sentimento di avversione sempre più diffuso (e sempre più giustificato) nei confronti di classi dirigenti che si mostrano ancora una volta del tutto dissociate rispetto alla carne viva del paese.
Vogliamo un Presidente garante dell’innovazione democratica fondata sul carattere progressivo della democrazia costituzionale, che sia rappresentante delle lotte per i beni comuni, che difenda la costituzione, che garantisca il ripudio della guerra e dei suoi strumenti, che rispetti la richiesta degli italiani di uscire dal vicolo cieco dell’austerity e di rinnovare le forme e i volti dell’impegno politico.
Vogliamo un presidente come Stefano Rodotà: Rodotà Presidente sarebbe veramente il segno del cambiamento delle istituzioni e della politica, in piena fedeltà alla Costituzione.
Riteniamo importante la scelta del M5S di offrire al Parlamento la candidatura Stefano Rodotà e del tutto insensata la posizione del PD di ignorare la sua candidatura e di puntare a candidature condivise con Berlusconi.
Aderiamo a tutte le mobilitazioni che si stanno spontaneamente formando sul territorio a partire di quella di oggi a Montecitorio alle 13.
Il processo in atto è irreversibile: l’oggi non è più ieri. Chi vuole ancora abitare il passato, se ne assume tutta la responsabilità.
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