Ο παγκοσμοποιημένος καπιταλισμός βλάπτει σοβαρά την υγεία σας.
Il capitalismo globalizzato nuoce gravemente alla salute....
.... e puo' indurre, nei soggetti piu' deboli, alterazioni della vista e dell'udito, con tendenza all'apatia e la graduale perdita di coscienza ...

(di classe) :-))

Francobolllo

Francobollo.
Sarà un caso, ma adesso che si respira nuovamente aria fetida di destra smoderata e becera la polizia torna a picchiare la gente onesta.


Europa, SVEGLIA !!

Europa, SVEGLIA !!

venerdì 17 maggio 2013

Spagna , l'apartheid della riforma sanitaria

Fonte: il manifesto | Autore: Giuseppe Grosso
                 
SIN PAPELES · Stravolto il modello assistenziale, da settembre niente più cure mediche gratuite
Storia di Alpha Pam, viveva da 8 anni a Maiorca, è morto di tubercolosi perché non curato. Un circolo vizioso che «contravviene ai diritti umani», denunciano i Médicos del mundo MADRID È la cronaca di una morte annunciata questa storia d'altri tempi che accade nella Spagna di oggi. Un ragazzo senegalese di 28 anni è morto in una pozza di sangue, stroncato da una malattia curabile come la tubercolosi. Ma dietro la morte del giovane Alpha Pam, da 8 anni residente a Maiorca, non c'è solo la tisi. C'è anche e soprattutto la riforma della sanità del Partido popular , che dallo scorso settembre ha stravolto il modello assistenziale spagnolo, vincolandone l'accesso al requisito della residenza fiscale. Per gli immigrarti senza permesso di soggiorno - come Alpha Pam - è una vera e propria condanna, perché la condizione di clandestinità impedisce loro, a priori, di soddisfare i requisiti della nuova legge e quindi di beneficiare delle cure mediche gratuite. Un circolo vizioso che «contravviene ai diritti umani», spiega Inés Díez, legale di Red Acoge, un'associazione per la tutela dei migranti che insieme a Médicos del mundo (Mdm) e Amnesty international sta lottando per ripristinare l'accesso universale alle cure mediche. «Ma per contrastare la riforma abbiamo poco margine di manovra: l'unica possibilità, come già hanno fatto alcune regioni, è agire sul piano amministrativo contestando al governo un'invasione di competenze». La gestione sanitaria, infatti, spetta alle singole regioni, che in molti casi si avvalgono dell'autonomia decisionale per attutire gli effetti più duri della riforma. In attesa che il Tribunale costituzionale decida sul ricorso presentato da Catalogna, Paesi baschi, Canarie e Navarra, sono molte le comunidades autónomas disobbedienti che continuano a tenere aperte a tutti le porte degli ambulatori. In questa lista di regioni dissidenti non rientrano però le Baleari - la comunidad governata dal Pp nella quale viveva Alpha - nonostante Mdm avesse già segnalato alle autorità alcuni gravi casi di mancata assistenza a malati cronici o a pazienti con malattie infettive, segnalati soprattutto nell'ospedale di Inca. Lo stesso in cui Alpha Pam, per due volte si è visto negare una visita medica. Solo al terzo tentativo e dopo insistenti proteste il ragazzo è riuscito a strappare una visita di cinque minuti: non gli viene fatto nessun esame e - nonostante i sintomi della tubercolosi fossero evidenti, secondo quanto riferisce Mdm - anziché essere ricoverato, viene congedato con una lista di medicine (a suo carico) e una fattura per la visita. Qualche settimana dopo Alpha Pam muore solo nella sua abitazione e diventa - ed era solo questione di tempo - la prima vittima diretta dell'austerità. Un'austerità esercitata sulla pelle dei più vulnerabili, che, pur macchiata di sangue, è rivendicata dal governo: con la riduzione dell'accesso alla sanità pubblica, l'esecutivo conta di risparmiare fino a 500 milioni di euro; e se mezzo miliardo in più nel bilancio (una parte comunque minima del budget della sanità) può significare qualche vita in meno, pazienza. I conti innanzitutto.
Peccato però che siano sbagliati. «Secondo tutti gli studi che abbiamo a disposizione - spiega Manuel Espinel, medico di pronto soccorso e dirigente di Médicos del mundo la spesa medica per gli immigrati sarebbe persino inferiore, dato che si tratta generalmente di persone giovani e in buona salute. Meno del 10% dei pazienti che ricorrono al servizio sanitario nazionale, incluso pediatria e pronto soccorso, sono immigrati». Inoltre la limitazione dell'assistenza di base potrebbe paradossalmente far lievitare i costi della sanità, invece di contenerli: «Eliminando l'assistenza medica primaria - continua Espinel - si fomenta l'utilizzo del pronto soccorso, che ha dei costi molto più elevati rispetto a un'assistenza preventiva di base». E allora perché il governo - mentre la Chiesa tace - infierisce su un collettivo già così debole? La componente ideologica pesa probabilmente più di quella economica e le pressioni della corrente più reazionaria e conservatrice del Pp - come nel caso dell'imminente riforma dell'aborto hanno avuto senz'altro un ruolo determinante nella decisione del governo. Alle limitazioni della riforma fa da tuttavia da contrappeso il senso di responsabilità di molti medici (la maggior parte) che, anche nelle regioni che applicano la riforma senza sconti, prestano assistenza a tutti e in alcuni casi stilano una vera lista di pazienti «irregolari» parallela a quella ufficiale. Il problema sono però le medicine, che, per chi non ha la tessera sanitaria, costano a prezzo pieno.
Lo sa bene Maria Tanya Tigre Castro una dei pochi sin papeles che ha accettato di raccontare la sua storia. Maria Tanya, un lavoro in nero come badante, è diabetica cronica. Tredici anni fa arrivò in Spagna dall'Ecuador e da 8 la sua vita dipende dalle iniezioni quotidiane di insulina, che fino allo scorso settembre erano coperte dal sistema sanitario. «Poi un giorno - racconta Maria Tanya - il mio medico mi ha detto che ero stata cancellata dal sistema e ho dovuto farmi carico delle medicine sostenendo uno sforzo economico incredibile». Solo la pressione di Mdm e della dottoressa di Maria Tanya - che per un periodo ha persino contribuito personalmente all'acquisto delle medicine - ha fatto in modo che l'amministrazione madrilena tornasse a farsi carico della terapia.
La vicenda di Maria Tanya è tutt'altro che eccezionale: «I casi di esclusione più frequenti - precisa Espinel - riguardano diabetici e portatori di Hiv. La maggior parte di essi non va dal medico se non in caso di urgenza perché crede di non poter ricevere aiuto. Uno degli effetti più nefasti di questa riforma - prosegue Espinel - è proprio quello di aver generato confusione e paura tra gli immigrati». Un effetto secondario che non fa che aumentare il senso di emarginazione di questo collettivo, penalizzato doppiamente: alla negazione del diritto alla salute si aggiunge lo stigma sociale che la riforma del Pp proietta sui sin papeles .

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