In altre parole, ormai li
abbiamo spremuti al massimo. O ci fermiamo qui oppure facciamo pagare dalla
“comuinita’ “ e noi continuiamo ad incassare. Mica fessi li strozzini.
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Lo scoop del Süddeutsche
ZeitungGermania al voto, “servono altri soldi per la Grecia”
Il tema di un nuovo round di aiuti per Atene entra nella campagna elettorale tedesca con Schäuble
Il terzo salvataggio greco
sarà «più contenuto» dei due precedenti e si finanzierà con ogni probabilità,
almeno in parte, direttamente attraverso il budget Ue. Questo almeno, stando
alle informazioni esclusive a cui ha avuto accesso la Süddeutsche Zeitung,
poche ore dopo che il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schäuble,
rompesse il più grande tabù della campagna elettorale in Germania, ammettendo
che ci sarà un nuovo pacchetto di aiuti ad Atene. È questo un tema che il
maggiore partito di governo, l’Unione Cristiano Democratica (CDU) di Angela
Merkel, aveva sapientemente evitato fino ad ora, a cinque settimane dalle elezioni.
Secondo informazioni della
Süddeutsche, il terzo programma di aiuti alla Grecia sarà finanziato in parte
attraverso il budget dell’Unione. La discussione verte, al momento, attorno
alla possibilità di mettere a disposizione del governo di Atene nuovi mezzi
provenienti dal Fondo Strutturale Ue. Con il nuovo salvagente, i greci
dovrebbero essere in grado di riattivare l’economia, e allo stesso tempo si
libererebbero fondi del bilancio greco per iniziare ad estinguere il debito.
Ieri Schäuble ha annunciato
nel corso di un comizio elettorale ad Amburgo un terzo pacchetto di aiuti a
partire dal 2015. Nella stessa occasione, ha escluso un taglio del debito.
Fonti confidenziali che partecipano ai negoziati avrebbero detto al quotidiano
di Monaco che, di fronte al blocco tedesco su quest’ultimo punto, l’unica
opzione rimasta è «un vero e proprio trasferimento di denaro dal budget dell’Ue
o dai bilanci degli stati soci». La possibilità di nuovi crediti non sarebbe in
alcun modo in discussione.
Secondo fonti del governo
tedesco, il nuovo programma di aiuti sarà, in quanto a dimensioni,
significativamente più piccolo dei precedenti. «Anche la pressione delle
riforme sarà significativamente inferiore, visto che la Grecia ha già iniziato
molte delle misure richieste». In fin dei conti, si tratterebbe di rendere
quanto più “soft” possibile il ritorno di Atene ai mercati finanziari.
Tanto la CDU come i
principali rivali socialdemocratici dell’SPD, avevano evitato di portare la
Grecia in campagna elettorale. La ragione è piuttosto semplice: le differenze
tra le loro vedute su come gestire la crisi dell’Euro si riducono a dettagli e
nessuno vuole fare campagna per un governo di larghe intese. Quando il
candidato dell’opposizione Peer Steinbrück ha deciso di provare anche questa
carta (con 17 punti di svantaggio da Merkel ha poco da perdere), il ministro
delle Finanze ha deciso di anticipare la polemica ed ha ammesso subito che ci
sarà un nuovo salvataggio.
«Ci sarà un nuovo salvataggio
della Grecia», ha detto, «per aiutare il paese a superare la cima della
montagna». Già a luglio era apparso chiaro che nell’attuale salvataggio di 172
miliardi, rimaneva un gap di tre o quattro miliardi. Tuttavia gli esponenti del
governo tedesco avevano evitato commenti a riguardo, tutti, a partire da Angela
Merkel. La cancelliera è rimasta oggi sulla difensiva, nel corso di
un’intervista con la televisione Sat1, «non posso dire ora che somma di denaro
sarà necessaria — ha detto — si potrà parlare di cifre a metà dell’anno
prossimo».
L’uscita di Schäuble è stata
interpretata diversamente dagli analisti politici. In generale, l’impressione è
che abbia voluto coprire le spalle alla Merkel e attirare su di sé i possibili
attacchi degli avversari. La questione greca, infatti, causa certa ansia in
Germania dove i cittadini temono di dovere contribuire con i propri risparmi a
un salvataggio ad ogni costo. Di fatti l’ammissione di Schäuble rimane
contenuta e continua ad ignorare le raccomandazioni del Fondo Monetario
Internazionale (FMI) che a luglio prevedeva la necessità nuovi aiuti per 11
miliardi e un taglio del debito.
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