AvaTAR! Vieni avanti (de)cretino!
pubblicato in Varie & eventuali
Il Tar del Lazio ha rilasciato una sentenza di una sola riga, anzi di una sola parola: "Marameo!". La legge elettorale per votare nella regione Lazio è una legge regionale, mica si può cambiare, o interpretare col famoso metodo "a cazzo" con un decreto legge del governo centrale. I soliti comunisti del Tar! Ora si apre un altro rosario di ricorsi e dunque c’è speranza per noi osservatori neutrali, perché le figure di merda sono come Cicchitto e Bonaiuti, viaggiano sempre in coppia. Ma facciamo il punto della situazione. Con il suo (de)cretino ad buffonem il PdL ha ottenuto vari scopi: 1) ha scatenato le opposizioni che si sono persino messe a fare il loro lavoro in parlamento con l’ostruzionismo duro sul legittimo impedimento; 2) ha fatto una figura da cioccolataio deliberando in modo maldestro su una materia su cui non ha poteri; 3) non è riuscito a riammettere la lista PdL a Roma e provincia. Niente male come partito del fare (fare schifo?). Insomma, compagni, manteniamo la vigilanza, ma qualche speranza c’è: se questi qui tentano il golpe potrebbe succedere che: 1) per sbaglio invadono la Svizzera; 2) capottano col carrarmato; 3) si sparano in un piede. Ora speriamo nel Consiglio di Stato, poi toccherà alla Sacra Rota, poi alla Federal Reserve, quindi al sangue di San Gennaro e infine alla pozione magica del druido Panoramix. Si vota tra tre settimane, chissà, magari la profezia dei Maya si avvera con un paio d’anni di anticipo e c’è la fine del mondo prima delle regionali. Il partito del fare ridere non delude mai!
Nella foto, la patata transgenica (grazie a Vukic) che ha voluto il decreto interpretativo. Per interpretarla meglio cliccaci sopra!
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Il Tar del Lazio ha rilasciato una sentenza di una sola riga, anzi di una sola parola: "Marameo!". La legge elettorale per votare nella regione Lazio è una legge regionale, mica si può cambiare, o interpretare col famoso metodo "a cazzo" con un decreto legge del governo centrale. I soliti comunisti del Tar! Ora si apre un altro rosario di ricorsi e dunque c’è speranza per noi osservatori neutrali, perché le figure di merda sono come Cicchitto e Bonaiuti, viaggiano sempre in coppia. Ma facciamo il punto della situazione. Con il suo (de)cretino ad buffonem il PdL ha ottenuto vari scopi: 1) ha scatenato le opposizioni che si sono persino messe a fare il loro lavoro in parlamento con l’ostruzionismo duro sul legittimo impedimento; 2) ha fatto una figura da cioccolataio deliberando in modo maldestro su una materia su cui non ha poteri; 3) non è riuscito a riammettere la lista PdL a Roma e provincia. Niente male come partito del fare (fare schifo?). Insomma, compagni, manteniamo la vigilanza, ma qualche speranza c’è: se questi qui tentano il golpe potrebbe succedere che: 1) per sbaglio invadono la Svizzera; 2) capottano col carrarmato; 3) si sparano in un piede. Ora speriamo nel Consiglio di Stato, poi toccherà alla Sacra Rota, poi alla Federal Reserve, quindi al sangue di San Gennaro e infine alla pozione magica del druido Panoramix. Si vota tra tre settimane, chissà, magari la profezia dei Maya si avvera con un paio d’anni di anticipo e c’è la fine del mondo prima delle regionali. Il partito del fare ridere non delude mai!
Nella foto, la patata transgenica (grazie a Vukic) che ha voluto il decreto interpretativo. Per interpretarla meglio cliccaci sopra!
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