Fonte: controlacrisi
Mentre la speculazione delle grandi banche divora l'Europa senza che nessuno muova un dito scommettendo sui titoli sovrani degli stati periferici, Trichet, il presidente della BCE oggi ritorna alla carica con la proposta di una riforma forte del sistema della governance del vecchio continente. Una proposta che di fatto chiude ogni possibilità democratica in campo economico per costruire sopra la tomba della sovranità nazionale i pilastri di un nuovo ordine, autoritario e impregnato dal dogma liberista. Il vero attacco alla democrazia in Europa passa per questo continuo spostamento con procedure regolamentari, dai parlamenti alla burocrazia tecnocratica di Bruxelles. Governi come quello di Berlusconi, Bossi e Tremonti al limite sono la conseguenza di questo processo, ma la causa principale risiede nel progetto di riorganizzazione sociale delle classi dominanti europee che stanno utilizzando la crisi come spazio costituente, e l'alternanza bipolarista come elemento di garanzia del mantenimento dei loro poteri. «Le norme di governance economica definite negli anni Novanta non sono state implementate a dovere e comunque si sono rivelate troppo deboli in occasione della crisi» ha detto Trichet, come se quanto fatto in questi anni in nome del patto di stabilità sia cosa da poco. Per Trichet c'è "l'evidente bisogno di una riforma forte" con "sanzioni più rapide e automatiche" contro chi non rispetta le norme di bilancio previste dai Trattati, oltre a "maggiori controlli macroeconomici". Chi controlla i controllori come Trichet o il suo prossimo sostituto Draghi? Chi da a Trichet l'autorità di dire queste cose? Le sanzioni che propone a tutti noi in campo economico sono uno strumento democratico o sono da considerare come strumento di guerra economica? Ma poi ci spiegate perchè noi dobbiamo sacrificare il nostro futuro e quello dei nostri figli per salvare un'Europa che non fa altro che trasferire il debito delle banche private in quello degli stati? Onestamente ma chi ce lo fa fare?
Se il presidente della Banca Centrale Europea parla e propone «sanzioni finanziarie già in una fase iniziale». Questo significa "che non deve esserci spazio per valutazioni discrezionali nell'attuazione di un sistema di controllo». Cioè, che le finanziarie saranno già impacchettate da Bruxelles ancora di più di quanto già lo sono con il processo del semestre europeo e dell'Euro Plus Pact, i cui punti non sono niente altro che il più grande attacco al welfare mai visto nella storia moderna dell'Europa.
Forse sarebbe ora di rispondere a questi personaggi con proposte concrete, deve essere la BCE a controllare i popoli o devono essere i popoli a controllare la BCE?
Mentre la speculazione delle grandi banche divora l'Europa senza che nessuno muova un dito scommettendo sui titoli sovrani degli stati periferici, Trichet, il presidente della BCE oggi ritorna alla carica con la proposta di una riforma forte del sistema della governance del vecchio continente. Una proposta che di fatto chiude ogni possibilità democratica in campo economico per costruire sopra la tomba della sovranità nazionale i pilastri di un nuovo ordine, autoritario e impregnato dal dogma liberista. Il vero attacco alla democrazia in Europa passa per questo continuo spostamento con procedure regolamentari, dai parlamenti alla burocrazia tecnocratica di Bruxelles. Governi come quello di Berlusconi, Bossi e Tremonti al limite sono la conseguenza di questo processo, ma la causa principale risiede nel progetto di riorganizzazione sociale delle classi dominanti europee che stanno utilizzando la crisi come spazio costituente, e l'alternanza bipolarista come elemento di garanzia del mantenimento dei loro poteri. «Le norme di governance economica definite negli anni Novanta non sono state implementate a dovere e comunque si sono rivelate troppo deboli in occasione della crisi» ha detto Trichet, come se quanto fatto in questi anni in nome del patto di stabilità sia cosa da poco. Per Trichet c'è "l'evidente bisogno di una riforma forte" con "sanzioni più rapide e automatiche" contro chi non rispetta le norme di bilancio previste dai Trattati, oltre a "maggiori controlli macroeconomici". Chi controlla i controllori come Trichet o il suo prossimo sostituto Draghi? Chi da a Trichet l'autorità di dire queste cose? Le sanzioni che propone a tutti noi in campo economico sono uno strumento democratico o sono da considerare come strumento di guerra economica? Ma poi ci spiegate perchè noi dobbiamo sacrificare il nostro futuro e quello dei nostri figli per salvare un'Europa che non fa altro che trasferire il debito delle banche private in quello degli stati? Onestamente ma chi ce lo fa fare?
Se il presidente della Banca Centrale Europea parla e propone «sanzioni finanziarie già in una fase iniziale». Questo significa "che non deve esserci spazio per valutazioni discrezionali nell'attuazione di un sistema di controllo». Cioè, che le finanziarie saranno già impacchettate da Bruxelles ancora di più di quanto già lo sono con il processo del semestre europeo e dell'Euro Plus Pact, i cui punti non sono niente altro che il più grande attacco al welfare mai visto nella storia moderna dell'Europa.
Forse sarebbe ora di rispondere a questi personaggi con proposte concrete, deve essere la BCE a controllare i popoli o devono essere i popoli a controllare la BCE?
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