Scritto da Santaruina. Fonte: pressante
Si stima che in Cina esistano circa 64 milioni di appartamenti di nuova costruzione non occupati. In altre parole, l'intera popolazione italiana e spagnola vi potrebbe trovare posto, e magari rimarrebbero anche qualche milione di case per i greci.
Si tratta di edifici che compongono città moderne, come Kangbashi, attentamente pianificate e dotate di tutti i servizi necessari alla popolazione: uffici pubblici, metropolitane, biblioteche, enormi centri commerciali. Tutti vuoti.
Questo processo fa parte di un enorme piano di sviluppo coordinato dal governo centrale cinese, nel tentativo di investire gli enormi capitali a disposizione delle casse statali e sopratutto nella necessità di avere un pil in costante espansione. Un boom immobiliare che nelle analisi macroeconomiche è indice della grande vitalità dello sviluppo dell'economia cinese, ma che in fin dei conti rappresenta solo una immensa bolla destinata prima o poi a frantumarsi in un enorme botto. In altre parole... si tratta dello stesso processo già sperimentato anche in Europa e negli Stati Uniti, ma in una scala assai più grande.
L'intera operazione è sintomo e conferma, se mai ce ne fosse bisogno, della follia dei tempi in cui stiamo vivendo, una follia pianificata dove si edificano città per un milione di abitanti e le si tengono tirate a lucido senza che nessuno vi vada ad abitare. Paradossalmente, molti di questi appartamenti sono già stati venduti, acquistati da "investitori" convinti di poter ottenere grandi guadagni con la loro rivendita.
Eppure, la stragrande maggioranza dei cinesi è del tutto impossibilitata ad avvicinarsi a queste nuove costruzioni, dal momento che i prezzi richiesti sono del tutto sproporzionati se confrontati con il reddito medio delle famiglie. Questo però non ferma l'immensa macchina dello sviluppo edilizio, e nuove città continuano ad essere costruite, ad un ritmo di dieci all'anno.
Se mai vi sarà un'umanità rinsavita in futuro, guarderà indietro al nostro tempo e si chiederà quale sorta di follia avesse investito l'intero globo.
Si stima che in Cina esistano circa 64 milioni di appartamenti di nuova costruzione non occupati. In altre parole, l'intera popolazione italiana e spagnola vi potrebbe trovare posto, e magari rimarrebbero anche qualche milione di case per i greci.
Si tratta di edifici che compongono città moderne, come Kangbashi, attentamente pianificate e dotate di tutti i servizi necessari alla popolazione: uffici pubblici, metropolitane, biblioteche, enormi centri commerciali. Tutti vuoti.
Questo processo fa parte di un enorme piano di sviluppo coordinato dal governo centrale cinese, nel tentativo di investire gli enormi capitali a disposizione delle casse statali e sopratutto nella necessità di avere un pil in costante espansione. Un boom immobiliare che nelle analisi macroeconomiche è indice della grande vitalità dello sviluppo dell'economia cinese, ma che in fin dei conti rappresenta solo una immensa bolla destinata prima o poi a frantumarsi in un enorme botto. In altre parole... si tratta dello stesso processo già sperimentato anche in Europa e negli Stati Uniti, ma in una scala assai più grande.
L'intera operazione è sintomo e conferma, se mai ce ne fosse bisogno, della follia dei tempi in cui stiamo vivendo, una follia pianificata dove si edificano città per un milione di abitanti e le si tengono tirate a lucido senza che nessuno vi vada ad abitare. Paradossalmente, molti di questi appartamenti sono già stati venduti, acquistati da "investitori" convinti di poter ottenere grandi guadagni con la loro rivendita.
Eppure, la stragrande maggioranza dei cinesi è del tutto impossibilitata ad avvicinarsi a queste nuove costruzioni, dal momento che i prezzi richiesti sono del tutto sproporzionati se confrontati con il reddito medio delle famiglie. Questo però non ferma l'immensa macchina dello sviluppo edilizio, e nuove città continuano ad essere costruite, ad un ritmo di dieci all'anno.
Se mai vi sarà un'umanità rinsavita in futuro, guarderà indietro al nostro tempo e si chiederà quale sorta di follia avesse investito l'intero globo.
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