Ο παγκοσμοποιημένος καπιταλισμός βλάπτει σοβαρά την υγεία σας.
Il capitalismo globalizzato nuoce gravemente alla salute....
.... e puo' indurre, nei soggetti piu' deboli, alterazioni della vista e dell'udito, con tendenza all'apatia e la graduale perdita di coscienza ...

(di classe) :-))

Francobolllo

Francobollo.
Sarà un caso, ma adesso che si respira nuovamente aria fetida di destra smoderata e becera la polizia torna a picchiare la gente onesta.


Europa, SVEGLIA !!

Europa, SVEGLIA !!

domenica 6 novembre 2011

COME USCIRE DA QUARANT'ANNI DI LIBERISMO ?


DI ALEXANDER COCKBURN.

DA ATENE A OAKLAND

Fonte: ilmanifesto + comedonchisciotte

Tra appena un anno gli americani decideranno se rieleggere
Barack Obama o probabilmente Mitt Romney. Ma c'è almeno uno tra i candidati
attuali, Obama incluso, che sappia offrire una risposta alla terribile
situazione dell'America - una crisi causata da quarant'anni di assalto
neoliberista? No, perché non c'è risposta possibile nei termini e
confini della situazione presente. Riassumiamo. Due terzi della classe
media sono precipitati nella penuria. La cassaforte dei valori e risparmi
americani - cioè la casa - non vale più nulla. Le reti di sicurezza sociale sono
erose, gli studenti escono dall'università schiacciati dai debiti. Trenta
milioni di americani sono senza lavoro o lavorano part-time.Quasi 6
milioni di posti di lavoro nelle manifatture negli Usa sono scomparsi dal 2000,
e oltre 40mila fabbriche hanno chiuso. Gli afro-americani hanno subìto la più
grande perdita di beni collettivi della loro storia. Gli ispanici hanno visto il
valore delle loro reti crollare di due terzi. Milioni di bianchi sono stati
spinti nella povertà e disperazione.E' su questo terreno che è nato il
movimento Occupy Wall Street, Ows. La sua forza sta nella semplicità e verità
del suo messaggio fondamentale: pochi sono ricchi, molti sono poveri. Rispetto
alle sue pretese, il capitalismo ha fallito. Con tutta la sua verità
però, che capacità di resistenza ha dimostrato finora il messaggio di Occupy
Wall Street? In termini di potere repressivo, il sistema non ha fallito. A oggi
il movimento Ows non ha neppure affrontato l'élite danarosa con una minaccia
delle dimensioni delle proteste di Seattle nel 1999. Per il momento tutti amano
questo movimento. Il Financial Times ha scritto un editoriale a suo favore. Ma
alla fine, per riformare il capitale finanziario devi offendere le persone e
istituzioni che lo rappresentano, incluso il Financial Times.Tra le
cronache quotidiane dai campi di battaglia del movimento Ows negli Stati uniti
(Zuccotti Park a Manhattan, Oscar Grant Plaza a Oakland, e poi Austin, Chicago,
Philadelphia, Atlanta, Nashville, Portland...), i miei occhi scorrono sul
mappamondo fino alla Grecia. Ecco, penso, là annusiamo una situazione
pre-rivoluzionaria! Dev'essere il leninista che è in me, anche dopo anni di
terapia. Sazio della gentilezza democratica del movimento Ows, tiro giù dallo
scaffale le Tesi d'Aprile di Vladimir Illich, 1917: mettere fine alla guerra,
confiscare le grandi proprietà terriere, fondere tutte le banche in una sola
banca nazionale... Mi brillano gli occhi. Ma poi sento i passi di mia figlia,
allora rimetto Lenin al suo posto per tirare fuori E. F. Schumacher - anche se
non sono sicuro che sia tra le letture preferite del movimento Ows, e neppure
sui menu di Twitter.Ora, prendiamo la storia della Grecia per come è
evocata da una foto arrivata nella mia e-mail alla fine di ottobre: mostra
gruppo di dimostranti di fronte al Partenone di Atene con uno striscione bianco
a lettere rosse e nere, «Oki 1940-2011». In greco oki vuol dire no. Il «no» del
1940 è la risposta data il 28 ottobre all'ambasciatore d'Italia che trasmetteva
la richiesta di Benito Mussolini alla Grecia di aprire le sue frontiere
all'esercito italiano. Quel «no» ha segnato l'ingresso della Grecia nella
seconda guerra mondiale. Cerimonie annuali commemorano quella risposta al
fascismo.Quest'anno però «le parate ufficiali sono state sopraffatte dai
cittadini», dice la mail arrivata dalla Grecia, e in molte città la folla ha
cacciato via i rappresentanti del governo. A Salonicco «il presidente della
Repubblica se ne è andato in protesta», abbandonando la parata militare per la
prima volta nella Grecia del dopoguerra. Ad Atene, «la parata si è svolta
"normalmente", protetta da misure draconiane», molti studenti «hanno sfilato
sventolando fazzoletti neri davanti alla ministra della pubblica istruzione». La
mattina del 28 ottobre un gruppo di artisti e intellettuali sono riusciti a
portare un grande striscione con scritto «oki» nell'Acropoli, nascosto sotto il
soprabito di una nota attrice, «e siamo riusciti a dimostrare là per oltre
mezz'ora», anche perché «tutti i poliziotti erano a difendere la parata a
Syntagma e altrove in Attica».Dunque: oki nel 1940 a Mussolini. Oki nel
2011 ai banchieri che vogliono imporre il loro dominio sulle spalle dei greci,
oki ai collaboratori locali di quei banchieri. Verso la fine della seconda
guerra mondiale, una nuova impresa di capitalisti occidentali (di cui abbiamo
visto un nuovo capitolo nel recente colpo della Nato in Libia, consumato con
grande distruzione e spargimento di sangue) ha compiuto la sua sortita
inaugurale con l'attacco di Gran Bretagna e Usa in Grecia, nel 1943, con il
tacito okay di Stalin. Nel 1949, alla fine di una terribile guerra civile, la
sinistra era stata decimata, massacrata, imprigionata, costretta all'esilio - e
si preparava una dittatura della destra. Non ho dubbi che se la sinistra
in Grecia riuscirà oggi a sloggiare gli agenti politici delle banche
internazionali non passerà molto prima che la Nato intervenga, in modo coperto e
poi aperto, con il solito arsenale di omicidi, droni e sostegno armato alle
forze di sicurezza di turno.Sessant'anni dopo la sconfitta di Hitler,
quarant'anni dopo il contrattacco capitalista neoliberale negli anni '70, il
sistema è sotto forte pressione, ben rappresentata dalle manifestazioni di massa
da Atene a Oakland. Dopo aver assaggiato i manganelli e i lacrimogeni, i
protagonisti del movimento Occupy Wall Street dovrebbero sapere che quando il
capitale si sente con le spalle al muro reagisce, e non si fermerà di fronte a
nulla pur di schiacciare ogni forza che lo minacci. Allora i poliziotti smettono
di sorridere. Il benevolo sindaco impone il coprifuoco. Sentenze «esemplari»
sono appioppate a chi provoca disordini. Le prigioni si riempiono. La
repressione organizzata può essere sconfitta solo da una resistenza organizzata,
in tutto il paese. Come organizzarla è la sfida più urgente per il movimento
Ows. Mercoledì il movimento ha bloccato Oakland con uno sciopero generale: è
l'inizio giusto.Alexander Cockburn (fondatore e co-direttore del sito
CounterPunch, editorialista di The Nation)Fonte:
www.ilmanifesto.it5.11.2011

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