di Checchino Antonini
«Accogliamo l'invito di "Facciamo presto" e quindi aspettiamo "Cambiare si può", insieme a tutte le soggettività che hanno animato gli appuntamenti svoltisi dal primo dicembre ad oggi nelle diverse città italiane, al teatro Capranica di Roma, dove ci incontreremo venerdì per confrontarci sulla sfida ormai imminente, prima che elettorale, soprattutto politica e civile che attende il nostro Paese».
Così, in una nota congiunta Ingroia e De Magistris, ex pm di Palermo l'uno e sindaco arancione di Napoli l'altro, entrambi tra i punti di riferimento per la costituzione del quarto polo, la lista rosso-arancione autonoma dal Pd e antitetica al montismo.
«Accogliamo l'invito di "Facciamo presto" e quindi aspettiamo "Cambiare si può", insieme a tutte le soggettività che hanno animato gli appuntamenti svoltisi dal primo dicembre ad oggi nelle diverse città italiane, al teatro Capranica di Roma, dove ci incontreremo venerdì per confrontarci sulla sfida ormai imminente, prima che elettorale, soprattutto politica e civile che attende il nostro Paese».
Così, in una nota congiunta Ingroia e De Magistris, ex pm di Palermo l'uno e sindaco arancione di Napoli l'altro, entrambi tra i punti di riferimento per la costituzione del quarto polo, la lista rosso-arancione autonoma dal Pd e antitetica al montismo.
«Un Paese che merita una strada alternativa sia al berlusconismo che al montismo - scrivono - che chiede una nuova stagione sul piano dei diritti sociali e della legalità, che vuole una risposta al tema della questione morale, che desidera una piena attuazione della Costituzione ed in particolare del suo articolo 1 che riconosce il diritto al lavoro come fondamento della nostra democrazia e che, soprattutto, vuole partecipare alle scelte politiche e di governo che riguardano ciascuna e ciascuno di noi.
In questo momento, infatti, occorre creare un fronte unitario di tutte quelle cittadine e di tutti quei cittadini che, insieme alle associazioni e ai movimenti, vogliono realizzare un'alternativa di cambiamento rispetto alle politiche montiane e alle logiche masso-mafiose, preferendo la giustizia sociale, la partecipazione democratica, i beni comuni e la tutela dell'ambiente, la centralità della persona"».
L'invito ufficiale a "Cambiare si può", risponde alla mossa analoga dei promotori dell'assemblea del primo dicembre e chiarisce la convergenza dei vari appelli e dei percorsi che, tra venerdì e sabato, porteranno al varo della lista dei non allineati, il polo della sinistra d'alternativa che vive una fase di dibattito vivace ma compressa dai tempi stretti impressi dalla crisi alla campagna elettorale. Domani si riunirà anche la direzione del Pdci, partito dentro cui si agitano le energie che non vorrebbero immolarsi all'agenda Monti.
«La costruzione del Quarto polo con Ingroia candidato Presidente - dice anche il leader Prc Ferrero - sta sollevando molte aspettative tra chi vuole un rovesciamento delle politiche attuate da Monti e sostenute in varie forme dal centro destra e dal centro sinistra. Un quarto polo che si presenti autonomamente alle elezioni e che ponga al centro il ripristino della sovranità democratica del popolo, a partire dalla piena attuazione della Costituzione repubblicana e dall'abbandono delle politiche basate sui sacrifici, può essere la vera novità delle prossime elezioni. Un quarto polo autonomo per aprire l'alternativa alle politiche di austerità e a chi le sostiene. In Italia non vi sono solo montiani e grillini, vi è chi tra l'austerità e l'insulto vuole costruire l'alternativa sociale e democratica».
In questo momento, infatti, occorre creare un fronte unitario di tutte quelle cittadine e di tutti quei cittadini che, insieme alle associazioni e ai movimenti, vogliono realizzare un'alternativa di cambiamento rispetto alle politiche montiane e alle logiche masso-mafiose, preferendo la giustizia sociale, la partecipazione democratica, i beni comuni e la tutela dell'ambiente, la centralità della persona"».
L'invito ufficiale a "Cambiare si può", risponde alla mossa analoga dei promotori dell'assemblea del primo dicembre e chiarisce la convergenza dei vari appelli e dei percorsi che, tra venerdì e sabato, porteranno al varo della lista dei non allineati, il polo della sinistra d'alternativa che vive una fase di dibattito vivace ma compressa dai tempi stretti impressi dalla crisi alla campagna elettorale. Domani si riunirà anche la direzione del Pdci, partito dentro cui si agitano le energie che non vorrebbero immolarsi all'agenda Monti.
«La costruzione del Quarto polo con Ingroia candidato Presidente - dice anche il leader Prc Ferrero - sta sollevando molte aspettative tra chi vuole un rovesciamento delle politiche attuate da Monti e sostenute in varie forme dal centro destra e dal centro sinistra. Un quarto polo che si presenti autonomamente alle elezioni e che ponga al centro il ripristino della sovranità democratica del popolo, a partire dalla piena attuazione della Costituzione repubblicana e dall'abbandono delle politiche basate sui sacrifici, può essere la vera novità delle prossime elezioni. Un quarto polo autonomo per aprire l'alternativa alle politiche di austerità e a chi le sostiene. In Italia non vi sono solo montiani e grillini, vi è chi tra l'austerità e l'insulto vuole costruire l'alternativa sociale e democratica».
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