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“Un atto di grande generosità e di altruismo da parte dei vertici dei partiti più vicini a questo progetto, Italia dei Valori e Rifondazione in testa, perché rinuncino al nome e al simbolo così come alla spartizione delle liste arancioni”. E’ la richiesta di una settantina di personalità del mondo dell’arte, della cultura e dell’impegno civile – tra cui Fiorella Mannoia, Gino Strada, Moni Ovadia, Aldo Nove, Piergiogio Odifreddi, Guido Viale… – che rivolgono un appello, dal titolo esplicativo “facciamo presto”, a favore della costituzione di “un unico progetto di unione civica arancione in vista delle elezioni del 2013” che proprio le dispute tra e con i partiti potrebbero complicare.Secondo i firmatari dell’appello “le prossime elezioni politiche saranno un momento costituente per la ricostruzione del nostro paese”. E “ad aprire questa porta verso il futuro saranno i cittadini e le cittadine: non le banche, non i poteri forti, non le cancellerie europee”. In quest’ottica i promotori di “Facciamo presto” rilevano che “nelle ultime settimane si è andata formando, per molti versi in modo spontaneo e fuori dagli apparati dei partiti, un’area civica e politica che si ispira alla pagina più bella della storia italiana recente: quella dei referendum vittoriosi sull’acqua, sul nucleare e sul legittimo impedimento; quella dei nuovi sindaci che hanno vinto a sorpresa in tanti comuni piccoli e grandi”. Quest’area civica e politica a detta dei firmatari “sta già attraendo decine di migliaia di semplici cittadini così come di attivisti di associazioni, movimenti, sindacati, ma anche militanti di base ed elettori di partiti già esistenti come Sinistra Ecologia e Libertà, Partito democratico, Italia dei Valori, Federazione della sinistra, Verdi, Radicali e altri ancora”.
Perciò con l’appello “Facciamo presto” si domanda “che ci si organizzi rapidamente in un unico progetto di unione civica arancione in vista delle elezioni del 2013”. Rivolgendosi per questo ai partiti perché depongano le pretese che potrebbero pregiudicare il progetto. E chiedendo al tempo stesso “un atto di grande responsabilità ad Antonio Ingroia, a Luigi De Magistris e ai promotori di Cambiare si può! perché si impegnino in prima persona e insieme nella definizione dell’unione civica arancione e nella creazione di un comitato elettorale di garanzia per arrivare alle liste delle candidature e dare il via alla campagna elettorale”.
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