21 gennaio 2013 - Fonte -
Contro la campagna mediatica del “voto utile”, che nei fatti ha l’obiettivo di delegittimare e screditare l’unica lista veramente alternativa della prossima competizione elettorale, anche attraverso colpi bassi e squallidi, conviene riportare la discussione sui contenuti e sui punti programmatici.
Alcuni di questi punti, che stanno già circolando particolarmente sulle reti telematiche, occorre davvero farli diventare patrimonio comune. In primo luogo perché rappresentano la motivazione principale attraverso la quale le lavoratrici e i lavoratori, i precari e tutti i soggetti deboli colpiti dalla crisi e dalle politiche liberiste degli ultimi anni – sostenute in maniera “bipartisan” - possono dare un sostegno alla lista “Rivoluzione Civile” di Antonio Ingroia.
Ad esempio, i seguenti punti programmatici si possono trovare da una parte sola: tassa patrimoniale per far pagare ai ricchi i costi della crisi, rifiuto della Tav e delle grandi opere, ritiro dei militari italiani dalle zone di guerra, abolizione del fiscal compact, ripristino totale dell’articolo 18 e abrogazione delle controriforme che hanno cancellato i diritti del lavoro, diminuzione delle spese militari e introduzione del salario minimo garantito.
Questi stessi punti non si trovano né nella coalizione guidata dal Pd, né in altre liste o coalizioni.
Il voto per “Rivoluzione civile” è davvero l’unico voto utile
Alcuni di questi punti, che stanno già circolando particolarmente sulle reti telematiche, occorre davvero farli diventare patrimonio comune. In primo luogo perché rappresentano la motivazione principale attraverso la quale le lavoratrici e i lavoratori, i precari e tutti i soggetti deboli colpiti dalla crisi e dalle politiche liberiste degli ultimi anni – sostenute in maniera “bipartisan” - possono dare un sostegno alla lista “Rivoluzione Civile” di Antonio Ingroia.
Ad esempio, i seguenti punti programmatici si possono trovare da una parte sola: tassa patrimoniale per far pagare ai ricchi i costi della crisi, rifiuto della Tav e delle grandi opere, ritiro dei militari italiani dalle zone di guerra, abolizione del fiscal compact, ripristino totale dell’articolo 18 e abrogazione delle controriforme che hanno cancellato i diritti del lavoro, diminuzione delle spese militari e introduzione del salario minimo garantito.
Questi stessi punti non si trovano né nella coalizione guidata dal Pd, né in altre liste o coalizioni.
Il voto per “Rivoluzione civile” è davvero l’unico voto utile
Nessun commento:
Posta un commento