Da meachip.info http://www.youtube.com/watch?v=JosLyP-yZqg
Scritto da Giulietto Chiesa Mercoledì 27 Febbraio
Scommetto sull’onestà di Beppe Grillo. Lo faccio perché
scommetto sull’entusiasmo dei suoi sostenitori. Capisco che avranno, lui e
loro, molti problemi difficili da risolvere, ed è ovvio quindi che faranno
degli errori. Ma non credo che faranno dei crimini. È molto facile precipitare
dagli altari nei quali si trovano, irti di spine, nella polvere, e quindi non
credo che sarà così. Leggo sui giornali dei commenti di molti che si aspettano
che molti di loro saranno comprati. Forse, qualcuno. Ma io penso che coloro che
scrivono queste cose sui giornali e le dicono in televisione misurano la realtà
con il loro metro da schiavi.
E per fortuna la realtà non è tutta composta di schiavi o
di servi, come il voto ha dimostrato. E però certo si può star sicuri che per
ognuno degli oltre centosessanta deputati e senatori dell’opposizione si stanno
già compilando i dossier: i servizi segreti sono lì per quello, non penseremo
mica che se ne staranno con le mani in mano. Si scava e si scaverà nelle loro
vite, si cercheranno le loro magagne, per poi “spenderle” prima o dopo nella
melma degli intrighi di Palazzo. La nostra fortuna è che saranno dei dossier
poveri e “giovani” e quindi conteranno poco, perché questo non è un personale
ricattabile.
I problemi saranno più grandi e difficili. Si dovranno
prendere decisioni di portata nazionale, europea, internazionale. E lo si dovrà
fare stando sotto la mira di cecchini impietosi e feroci, i cosiddetti
“Mercati”, cioè i grandi banchieri del Superclan <http://www.feltrinellieditore.it/SchedaTesti?id_testo=1094&id_int=1094>
mafioso-massonico
europeo e mondiale. Non sarà facile anche per questo.
E dunque io penso che senza una squadra Grillo non potrà
reggere a lungo. Si pone il problema di una squadra che lo protegga, e che
protegga questi centosessanta parlamentari. Perché un esercito che rimane a
lungo senza ordini chiari e senza una guida non può che disperdersi. I vecchi
marpioni del Palazzo già cominciano con le loro lusinghe, e tutti i giornali
titolano “Bersani apre a Grillo”, “Bersani sfida Grillo”. O… “Bersani si
inginocchia davanti a Grillo”, “Bersani chiede a Grillo”.
Fino all’altro ieri non se n’erano accorti, adesso
capiscono che non possono evitare, e ci provano.
E io so che non serviranno a catturare né Grillo né i
suoi. Lo so, perché Grillo ha costruito una macchina che non lo consente. E
coloro che gli fanno delle proposte più o meno sconce continuano a ragionare
come se non ci fosse Grillo, ma Grillo c’è, e il Movimento Cinque Stelle c’è.
Purtroppo non ci sono soltanto le lusinghe, che si
possono respingere.
Ci sono invece questioni che non si possono aggirare: le
grandi questioni sociali, come quella del lavoro; e c’è un paese in ginocchio
che implora, che esige una tregua dopo questa rapina che ha subito con il
consenso di tutti quelli che sono stati battuti, non per caso, in queste
elezioni.
Bisogna stare attenti, perché sarà facile per il Palazzo,
in nome della ingovernabilità del Paese, rovesciare sul Movimento Cinque Stelle
responsabilità che non sono sue.
Dunque occorre prepararsi.
Per questo credo che Grillo e il M5S abbiano bisogno di
un forte sostegno nel Paese, molto più ampio di quel 25 per cento straordinario
che è stato raggiunto. Serve una forte e organizzata opposizione sociale che
muova dalle aziende, dalle fabbriche, dalla scuola, dall’università, dalle
categorie colpite, dalla società civile. Questa deve essere ancora costruita.
Il 25 per cento è opera di Beppe Grillo. Il resto sarà
opera di tutti noi, insieme al Movimento Cinque Stelle.
È inutile dunque che io ripeta che la situazione è
difficile e piena di trabocchetti, ma la spallata è stata forte e possente.
Il Partito Democratico esce clamorosamente sconfitto, e
adesso implora.
E la destra? Due parole sulla destra bisogna dirle: la
destra festeggia non si sa perché, forse festeggia soltanto lo scampato
pericolo della sua sparizione, ma le cifre lo dicono: dai 17 milioni di voti
che aveva nel 2008, è scesa a 8 milioni. Meno della metà. Un
tracollo: sono stati dimezzati. Questo ci dice una cosa
importante:
che la narrazione di questa Italia berlusconiana è
inesistente. Non è più così. Hanno perduto 8 milioni e mezzo di voti. L’Italia
è cambiata, e non solo perché Beppe Grillo ha vinto. È cambiata perché è
cambiato l’intero panorama. Quindi la destra ha poco da festeggiare.
Della sinistra, quella che già una volta ho definito
“falcemartellata e girotondina”, è meglio non parlare: addio!
Addio per sempre! La riscossa è venuta da un’altra parte.
Ed è giusto che sia così, perché la Storia non fa sconti a nessuno. E buona
fortuna a tutti.
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