Fonte Controlacrisi
«Ora posso andare a casa contenta» in quanto «la nostra valuta è ora più sicura». È lei la vera trionfatrice del vertice, un'Angela Merkel raggiante al termine del Consiglio europeo di Bruxelles ha liquidato con poche battute i giornalisti.
In queste ore i politici dei 27 governi stanno spiegando a mezze parole la vera portata di quanto è accaduto in questi mesi e di quello che è avvenuto.
In Italia di questo non c'è nemmeno tanto bisogno dato che è lo scandalo sessuale di turno a produrre l'insegna luminosa per cambiar sguardo.
Comunque sia la Merkel è riuscita ad imporre all'Europa la sua linea monetarista e deflattiva che mette la moneta sopra le spalle delle classi popolari.
Una linea autoritaria e antipopolare i cui assaggi sono visibili con le riforme che stanno distruggendo l'Europa sociale in queste settimane. Il vertice si era aperto con le proposte franco-tedesche sul tavolo dei leader Ue per una modifica dei Trattati e la creazione di un meccanismo anti-crisi permanente, ma anche la possibilità di sospensione del diritto di voto per i paesi lassisti in materia di bilancio.
Di fatto la Merkel ha portato a casa tutto. «Non si discute più sul se ma sul come avverranno queste modifiche, e a cosa assomiglierà questo meccanismo», ha sottolineato la cancelliera tedesca, soddisfatta anche per essere riuscita a fare passare un'ulteriore richiesta tedesca, ovvero quella della partecipazione del settore privato al dispositivo anit-crisi.
Così le banche private, le stesse che hanno contribuito alla crisi, guadagneranno anche dai finanziamenti che presteranno agli stati per risanarsi con tassi da usura, con questo meccanismo anche il FMI rischia di avere un ruolo diretto nelle politiche di risanamento.
Il modello greco è un utile esempio. Le frasi finali con le quali la cancelliera ha lasciato il vertice fanno capire a tutti che lo spostamento di potere dai parlamenti al nuovo ordine economico europeo non è una nostra invenzione.
Con il meccanismo del semestre europeo ( di fatto la sottrazione delle politiche di indirizzo dei parlamenti sui bilanci di ogni singolo stato che dovranno armonizzare le loro finanziarie con le direttive europee) ed una maggiore sorveglianza sui bilanci e sulla competitività con un sistema di sanzioni preventive e correttive, « il Consiglio opererà come un vero e proprio governo economico», ha sottolineato la Merkel.
L'Europa che conosciamo non esisterà più, la responsabilità enorme dei governi socialisti e dei partiti socialdemocratici di aver dato il via libera a un meccanismo che funziona in forma semiautomatica ed autoritaria è enorme.
Oggi l'economista Vaciago che non è un comunista trinariciuto come noi, ha detto che in un sistema democratico, «nessun governo ha diritto ad imporre sanzioni su un altro Stato.
Il problema che si pone oggi per la sinistra d'alternativa non è quello di essere complice del colpo di stato monetario ma di capire come organizzarsi per farlo saltare per aria.
Uniti contro la crisi vuol dire oggi unire tutto il mondo del lavoro, del precariato, dei movimenti, contro l'Europa perchè quest'Europa è ogni giorno che passa nemica della democrazia, e fino a quando sarà in piedi permetterà ai governanti di danzare sulle macerie dei nostri diritti
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