di Laura Eduati -
Una danza delle donne di tutto il mondo contro gli abusi e la violenza sessuale. E’ la One billion rising, flash mob planetario che nel pomeriggio del 14 febbraio portera’ milioni di donne a ballare nelle piazze al ritmo di “Break the Chain”, la canzone appositamente composta per l’evento lanciato dalla scrittrice e performer americana Eve Ensler, celebre per i suoi “Monologhi della vagina”. Una coreografia riadattata e organizzata dall”associazione LEI – Donne in Movimento (leidonneinmovimento@live.com).
Il video di Break the Chain sta ispirando coreografie e tutorial messi in scena da gruppi di donne che, ognuno nella propria citta’, si stanno impegnando per organizzare il ballo collettivo. Da Soweto a Los Angeles, da Manila a Roma danzatrici provette e danzatrici improvvisate provano e riprovano i passi mettendo sul web le loro performance.E sta gia’ circolando una versione adatta per le disabili, che potranno comunque partecipare. Saranno specialmente le donne indiane a calamitare l’attenzione del One billion rising. Impegnate nella battaglia contro gli stupri impuniti, a loro Ensler ha recentemente dedicato un viaggio e una poesia dal titolo “Rising”: “Potrebbe accadere ovunque, ed e’ accaduto a Messico City, Manila, Munbai, Manhattan.
Uomini che nottetempo aspettano come lupi, sbavando per la preda, dietro quella porta verniciata male, pagando nessun prezzo, un po’ di dollari, o euro, rupie o pesos per averla, entrare dentro di lei, mangiarla, divorarla, e gettando via le sue ossa”.
A Roma il flash mob avverra’ accanto al Colosseo, sotto l’arco di Costantino. All’evento aderiscono le donne della convenzione No More che ha raccolto migliaia di firme e adesioni anche di politiche come Laura Puppato, Celeste Costantino, Rosa Calipari, Valeria Fedeli e Rosa Rinaldi, e che chiedono maggiore attenzione istituzionale per debellare la violenza maschile – prima di tutto, uno stabile finanziamento al Piano nazionale anti-violenza.
da Huffingtonpost.it
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