Ο παγκοσμοποιημένος καπιταλισμός βλάπτει σοβαρά την υγεία σας.
Il capitalismo globalizzato nuoce gravemente alla salute....
.... e puo' indurre, nei soggetti piu' deboli, alterazioni della vista e dell'udito, con tendenza all'apatia e la graduale perdita di coscienza ...

(di classe) :-))

Francobolllo

Francobollo.
Sarà un caso, ma adesso che si respira nuovamente aria fetida di destra smoderata e becera la polizia torna a picchiare la gente onesta.


Europa, SVEGLIA !!

Europa, SVEGLIA !!

giovedì 2 maggio 2013

Italia, il Primo Maggio vive di proteste. "Oggi è solo un funerale dei lavoratori"

- controlacrisi -
Siamo vicino all'Europa che è scesa in piazza oggi, anzi, siamo dentro questa Europa che è quella delle strade affollate, dei lavoratori agitati, scesi rabbiosi con cartelli alla mano e pronti a strillare contro il governo. Siamo l'Italia che oggi ha dato voce a chi lotta ogni giorno, con fatica e coraggio e che mentre ha riempito le piazze di cortei e manifestazioni ha anche messo a disposizione un palco, a Taranto dove musica, artisti a lavoratori sono insieme per i conflitti dei lavoratori.

La protesta e la festa, quella del primo maggio del 2013, va allora ricordata per tutti quelli che si riconoscono nei tre lavoratori di Pomigliano, in cassa integrazione da 4, che volevano salire sul palco, a far sentire la loro voce.
''Se questo e' il palco dei lavoratori perche' non ci fanno parlare? - Dicono Mimmo Mignano, Marco Cusano e Antonio Montella - noi viviamo con neanche 500 euro al mese e abbiamo delle famiglie. Vogliamo delle risposte dai sindacati e chiediamo che venga rivisto l'accordo sottoscritto in Regione Campania, un accordo che ha escluso i tremila cassaintegrati, tra cui 316 'deportati' a Nola e gli ex Ergom rimasti in mezzo ad una strada. Questa non e' una festa dei lavoratori ma e' soltanto un funerale dei lavoratori - hanno aggiunto - siamo disperati''.

Primo maggio di lotta anche per gli ex lavoratori della Italcementi di Muros che sono stati messi in mobilità dall'azienda dal primo aprile 2013 dopo mesi di lotta. Due operai dell'ex cementificio alle porte di Sassari questa mattina sono saliti, per diverse ore sul tetto del Duomo di Sassari, che già a settembre scorso ha ospitato la loro protesta per una settimana. ''Oggi e' la festa del lavoro - hanno detto i due operai - ma non c'e' proprio niente da festeggiare. Oggi per noi e' il 2 novembre del lavoro''. Dopo la chiusura dello stabilimento di ''Scala di Giocca'' 16 operai sono rimasti senza lavoro e da mesi attendono di essere ricollocati in altre aziende. ''A settembre - hanno spiegato gli operi - la Regione ci aveva chiesto di scendere dal tetto del Duomo di Sassari con la promessa di trovare una soluzione. Ci dissero di firmare la mobilita' con la rassicurazione che avrebbero trovato una soluzione in poco tempo e invece sono passati sette mesi e siamo ancora così".In Emilia-Romagna, in piazza c'erano anche Vasco Errani, a quello di Legacoop Bologna Gianpiero Calzolari e il presidente di Unindustria, Alberto Vacchi e sono stati una trentina di ragazzi, tra i giovani di Rifondazione Comunista e quelli dei centri sociali a ribadire che alla festa dei lavoratori in Piazza Maggiore il leader degli industriali felsinei non poteva di certo essere un ospite gradito.
"Quella del Primo Maggio - ha poi dichiarato il segretario cittadino Cgil, Danilo Gruppi, ''è e rimane la festa storica dei lavoratori, ma occorre cercare delle soluzioni condivise nella convinzione che da una situazione cosi' grave nessuno e' in grado di uscirne da solo e se ne esce solo attraverso un concerto di forze e responsabilita'''.

A queste proteste, solo alcune che oggi hanno visto in piazza i lavoratori, non possiamo avvicinare quella che sta avvendendo a Taranto con il "contro-concerto" del Primo Maggio di piazza San Giovanni. Si tratta de concertone che vede almeno 20mila persone che stanno assistendo nel parco archeologico di Taranto aquello che è stato chiamato il "Primo maggio di lotta - Si' ai diritti, no ai ricatti: politica dal basso e musica'.
Sul palco dalle 14,00 si sono esibiti molti artisti, intervallati però dalle testimonianze di persone che vivono ogni giorno il dramma dell'inquinamento che proveine dall'Ilva e dall'area industriale e delle malattie che ne conseguono. Hs parlato anche un giovane divenuto operaio dell'Ilva che poi per necessità ha dovuto abbandonare le terre della sua Ginosa, a 60 chilometri da Taranto. Un applauso di consenso ha poi raccolto anche uno degli allevatori che ha visto abbattere tutti suoi capi di bestiame perche' contaminati dalla diossina fuoriuscita dall'Ilva.

E' questa una parte importante delll'Italia che oggi ha dato voce al primo maggio e che non smetterà di gridare.

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