di Gianni Rossi. Fonte: articolo21 E’ ancora lontano il Primo di Aprile, eppure in Germania hanno preparato un bello scherzetto al nostro presidente del consiglio Berlusconi (quello che faceva “Buh alla Merkel da dietro una colonna o che la faceva aspettare, perché impegnato al telefonino), alla vigilia delle importantissime elezioni regionali di questa settimana nel Baden-Würtenberg, Renania Palatinato e Sassonia- Anhalt. Si tratta della campagna promozionale, organizzata dalla Serviceplan di Berlino, per conto delle due reti pubbliche radiotelevisive ARD e ZDF, a favore del canone di abbonamento (circa 216 euro l’anno, tra i più alti in Europa, il doppio della RAI), che, utilizzando la foto di un Berlusconi sorridente senza mezzi termini proclama: “Una democrazia è tanto forte come i suoi media”.
E poi spiega che: “La Germania ha un panorama televisivo tra i più ricchi e variegati al mondo. Siamo noi tutti che lo rendiamo possibile grazie al canone che paghiamo. Una democrazia funziona non solo quando ci sono elezioni libere, ma anche quando i media non sono sottomessi al potere politico”. Altro che l’Italia, dove il presidente del consiglio controlla le sue 3 reti private e tutta la RAI.
Il servizio pubblico tedesco, dunque, come garanzia di pluralismo, del libero e corretto svolgimento del confronto democratico ed elettorale. Appunto, proprio come in Italia! Slogan “rivoluzionario” quello del Servizio RadioTV pubblico tedesco, che ha fatto il giro del mondo nei siti europei dei maggiori giornali e blog, e che fa in qualche modo da contraltare allo spot di casa nostra, realizzato un po’ “all’amatriciana” dal ministro per il Turismo, la “prediletta” del presidente, Michela Vittoria Brambilla, che imperversa da alcuni giorni proprio sulle reti RAI: un Berlusconi che sorride a quattro ganasce e che “vende” da piazzista incallito il “prodotto turistico Italia”, incappando però nella stratosferica gaffe del “50% dei beni artistici tutelati dall’Unesco”, quando in realtà ne abbiamo solo il 5%! A quando, anche noi potremo vedere un’analoga campagna pubblicitaria a favore del pagamento del canone RAI e della difesa del Servizio pubblico dagli interessi privati del suo principale competitore, il gruppo Mediaset del presidente del consiglio? La preoccupazione dei tedeschi è, infatti, quella di non ridurre il loro sistema d’informazione, cultura e spettacolo come in Italia, ma di difendere non solo l’autonomia del Servizio pubblico, ma persino la formazione dell’opinione pubblica durante le campagne elettorali, con i soldi dei cittadini e incrementando l'informazione. Da noi, purtroppo, avviene tutto il contrario, basti pensare alla soppressione dei programmi di approfondimento durante le elezioni regionali del 2010 e al progetto del PDL in Commissione di Vigilanza per imporre le “conduzioni alterne” o anche di ripetere l’oscuramento informativo dell'anno scorso! Per il Primo di Aprile vorremmo tanto che anche sui nostri principali quotidiani si pubblicasse una campagna governativa a favore della libertà e dell’autonomia della RAI e del pagamento del canone, come finanziamento di tutti i cittadini italiani per avere un sistema democratico libero e pluralista. Proponiamo come testimonial alcune personalità che nel tempo si sono spesi pubblicamente per la difesa del canone e la tutela del pluralismo della RAI,ovvero: Berlusconi, Bossi e Ferrara. Ma solo per il Primo di Aprile, però! Altrimenti, si rischia di credere veramente alle favole…
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