Ο παγκοσμοποιημένος καπιταλισμός βλάπτει σοβαρά την υγεία σας.
Il capitalismo globalizzato nuoce gravemente alla salute....
.... e puo' indurre, nei soggetti piu' deboli, alterazioni della vista e dell'udito, con tendenza all'apatia e la graduale perdita di coscienza ...

(di classe) :-))

Francobolllo

Francobollo.
Sarà un caso, ma adesso che si respira nuovamente aria fetida di destra smoderata e becera la polizia torna a picchiare la gente onesta.


Europa, SVEGLIA !!

Europa, SVEGLIA !!

venerdì 1 aprile 2011

Fuori dagli interessi dei governi, una voce indipendente.


Guerra in Libia: dire “no” all'intervento militare di Mirko Misceo. Fonte: controlacrisi

Sputa fuoco la bocca avida della borghesia occidentale. Avida di risorse energetiche: di gas e petrolio per le industrie della globalizzazione, di affari lucrosi nel paese che mai fu – e forse mai sarà – del popolo libico. Fuoco e bombe, e tanta ipocrisia. La guerra in Libia è l'ennesima dimostrazione di un imperialismo che ha scelto, ancora una volta, la via dell'azione personale, con i caccia e con i missili: il solo appoggio strategico-militare e la fornitura di armi ai ribelli avrebbe permesso a questi ultimi di combattere con le proprie mani contro il dittatore, ma non avrebbe assicurato che le risorse energetiche sarebbero andate ai paesi occidentali, in caso di vittoria.

E se i ribelli non avessero vinto? E allora bisognava intervenire, ognuno a modo suo, facendo a gara a chi per primo sganciava le bombe e mandava delle truppe di terra – forze speciali – per mettere fuori uso i sistemi di lancio dei missili terra aria dell'esercito libico, portare aiuto ai piloti nel caso i jet della coalizione fossero stati abbattuti durante i raid, e dare supporto strategico e militare ai ribelli, come confermano le notizie dell'ultim'ora.

Un'operazione organizzata, per difendere gli interessi e la produzione industriale da cui deriva il potere della classe dominante nelle nazioni che partecipano all'attacco. Non ci sono ideali ma solo morte nelle bombe che si schiantano sul suolo libico; non c'è democrazia e amore verso la libertà, nell'ennesimo tentativo di impossessarsi delle risorse energetiche che appartengono a tutta l'umanità, e forse ancora di più, alla popolazione che per quelle risorse continua ad essere sfruttata e manipolata da una dittatura nazionalista borghese, al potere oggi, e da una democrazia borghese che venderà ai “salvatori della patria occidentali” le risorse energetiche, domani.

Così forse, domani, i libici dovranno ringraziare gli “amici” occidentali per averli liberati da Gheddafi, come noi italiani ringraziammo gli alleati, americani e inglesi, per averci liberati da Mussolini. Anche allora si trattava di una guerra tra borghesie: autocratica e liberticida contro liberale e democratica. E vinse la democrazia liberale, e l'Italia, come gli altri paesi liberati, divenne il nuovo mercato del sistema produttivo e di consumo americano e l'America uscì dall'abisso della depressione economica: ma questa è un'altra storia.

La storia di oggi, quella che appare sugli schermi delle televisioni, ci viene raccontata ancora una volta dalla classe al potere. Parla a favore dell'attacco della coalizione sulle reti della sinistra borghese (come RAI 3 ad esempio), e con un atteggiamento cauto, come dire: “Noi appoggiamo l'intervento militare, ma non siamo completamente d'accordo”, sulle reti filo governative (come RAI 1), costrette a difendere una imbarazzante politica di “amicizia” con la Libia (ricordate la parata militare stile Pinochet in onore di Gheddafi a Roma, ed il famoso baciamano di Berlusconi?).

Le voci contrarie, quelle che dicono no all'attacco, provengono per la maggior parte dagli organi ufficiali dei capitalismi imperialistici emergenti: la Cina e la Russia. Anche loro, dicono no per interesse della classe dominate burocratica e borghese: il loro “no” non è diverso, in fondo, nel rispetto della popolazione oppressa della Libia, dal “si” dei governi dei paesi occidentali. Le altre voci, indipendenti, non si sentono ed appaiono raramente sulla rete informatica, nel buio angolare di qualche articolo – come questo – che finirà dimenticato tra le onde digitali di qualche bit: 101010...

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