Autore: MAURIZIO ACERBO Fonte: controlacrisi
E’ bene cominciare l’anno con una buona notizia. Un articolo dello scorso 29 dicembre su The Huffington Post riferisce di un sondaggio secondo il quale la maggioranza dei giovani americani preferirebbe il socialismo al capitalismo. Il tutto in conseguenza del duro impatto delle politiche economiche neoliberiste e del mutamento nel dibattito pubblico prodotto dal movimento Occupy Wall Street. E’ davvero una buona notizia visto che viene dal cuore dell’Impero, dal paese del maccartismo e del programma Cointelpro. Come lamentava Michael Franti in Television the drug of the nation dei Disposable Heroes of Hipoprisy, per il senso comune dominante negli Stati Uniti ”Socialism means unamerican”. In realtà il socialismo ha una lunga e orgogliosa storia americana. Lo ricorda John Nichols in un libro che spero venga tradotto in italiano. Una tradizione dimenticata che andrebbe recuperata come scriveva nel maggio 2011 lo storico Paul Buhle: “I Democratici hanno portato il liberalismo storico a qualcosa di simile al suo punto finale. Ora abbiamo bisogno di alternative.Dovremmo chiamare queste alternative socialiste? Nel momento in cui la destra considera ogni misura di sicurezza pubblica, la protezione delle forniture d’acqua, persino l’esistenza della previdenza sociale e delle scuole pubbliche (oops, “governative”), come manifestazioni del demoniaco socialismo , forse la parola e l’idea più grande possono essere recuperate”. Eccovi la traduzione dell’articolo dal The Huffington Post:
Giovani più propensi a favore del socialismo che del capitalismo
Alexander Eichler
I giovani – la folla di studenti dei college e post-universitari, che hanno partecipato come la faccia più visibile del movimento di Occupy Wall Street – potrebbero trovarsi sempre più a loro agio con il socialismo. Questo è il sorprendente risultato di un sondaggio Pew Research Center che si propone di misurare i sentimenti americani verso le diverse etichette politiche.
Il sondaggio, pubblicato mercoledì, ha scoperto che mentre gli americani tendono complessivamente ad opporsi al socialismo con un margine forte – il 60 per cento dicono di avere una visione negativa di esso, contro appena il 31 per cento che dichiarano di avere una visione positiva – il socialismo ha più fan che avversari nella fascia di età tra i 18-29 anni. Quarantanove per cento delle persone in quella fascia di età dichiara di aver una visione positiva del socialismo, solo il 43 per cento dice di avere una visione negativa.
E mentre questi numeri non sono molto distanti, è degno di nota che sono stati invertiti appena 20 mesi fa, quando Pew ha condotto un sondaggio simile. In questo studio, pubblicato maggio 2010, 43 per cento delle persone di età tra i 18-29 anni aveva dichiarato di avere una visione positiva del socialismo, e il 49 per cento aveva dichiarato che il proprio parere era negativo.
Non è chiaro perché i giovani hanno evidentemente cominciato a cambiare il loro pensiero sul socialismo. Negli ultimi anni, l’economia, povera ha avuto una serie di effetti sui giovani adulti – tenendoli a casa con i genitori, rendendo difficile per loro trovare un lavoro, e probabilmente deprimendo il loro potenziale di guadagno per gli anni a venire – che potrebbero avere smorzato l’entusiasmo per il libero mercato in questo gruppo.
Infatti, il sondaggio Pew ha anche rilevato che solo il 46 per cento delle persone di età tra i 18-29 anni ha una visione positiva del capitalismo, e il 47 per cento ha opinioni negative – facendo di questa fascia di età la sola in cui sostegno per al socialismo supera il sostegno per il capitalismo.
I giovani sono stati anche tra i più coinvolti nel movimento a livello nazionale Occupy, i cui membri hanno mosso acute critiche verso l’etica capitalista e spesso rivendicato una più equa distribuzione della ricchezza americana.
In generale, la disuguaglianza di reddito – che un rapporto Ufficio Bilancio del Congresso ha recentemente sottolineato essere a livelli storici – ha ricevuto sempre più attenzione nella politica e dai media a partire dall’inizio del movimento Occupy a metà settembre. L’uso del termine è aumentato drammaticamente nella copertura mediatica dopo l’inizio delle proteste, e i politici dal leader della maggioranza al Senato Harry Reid al presidente Barack Obama hanno usato il linguaggio del movimento per descrivere le divisioni nel pubblico americano.
Tuttavia, nonostante la diffusione a livello nazionale delle dimostrazioni di Occupy , il socialismo non segna molto bene in altre fasce di età nel sondaggio Pew, o attraverso altre categorie demografiche.
Pew ha suddiviso i suoi risultati per età, razza, reddito e appartenenza politica, così come per il supporto ai movimenti di Occupy Wall Street e dei Tea Party. C’erano solo due altri gruppi tra i quali i favorevoli al socialismo superavano suoi detrattori – i neri che dicono di preferire il socialismo con un 55 a 36 per cento, e Democratici liberal , che si dicono favorevoli al socialismo con un 59 a 39 per cento. Questi erano anche gli unici due gruppi a mostrare favore netto per il socialismo nel sondaggio 2010.
………………………….
Dopo aver perso tempo a rabberciare questa traduzione mi sono accorto che la notizia era uscita sul sito de Il Fatto con alcune significative informazioni su come la destra americana sta rimodulando il suo vocabolario(leggi articolo). Non mi sembra che altri quotidiani italiani sempre pronti a inseguire gli orientamenti dell’opinione pubblica americana abbiano riferito del sondaggio.
E’ bene cominciare l’anno con una buona notizia. Un articolo dello scorso 29 dicembre su The Huffington Post riferisce di un sondaggio secondo il quale la maggioranza dei giovani americani preferirebbe il socialismo al capitalismo. Il tutto in conseguenza del duro impatto delle politiche economiche neoliberiste e del mutamento nel dibattito pubblico prodotto dal movimento Occupy Wall Street. E’ davvero una buona notizia visto che viene dal cuore dell’Impero, dal paese del maccartismo e del programma Cointelpro. Come lamentava Michael Franti in Television the drug of the nation dei Disposable Heroes of Hipoprisy, per il senso comune dominante negli Stati Uniti ”Socialism means unamerican”. In realtà il socialismo ha una lunga e orgogliosa storia americana. Lo ricorda John Nichols in un libro che spero venga tradotto in italiano. Una tradizione dimenticata che andrebbe recuperata come scriveva nel maggio 2011 lo storico Paul Buhle: “I Democratici hanno portato il liberalismo storico a qualcosa di simile al suo punto finale. Ora abbiamo bisogno di alternative.Dovremmo chiamare queste alternative socialiste? Nel momento in cui la destra considera ogni misura di sicurezza pubblica, la protezione delle forniture d’acqua, persino l’esistenza della previdenza sociale e delle scuole pubbliche (oops, “governative”), come manifestazioni del demoniaco socialismo , forse la parola e l’idea più grande possono essere recuperate”. Eccovi la traduzione dell’articolo dal The Huffington Post:
Giovani più propensi a favore del socialismo che del capitalismo
Alexander Eichler
I giovani – la folla di studenti dei college e post-universitari, che hanno partecipato come la faccia più visibile del movimento di Occupy Wall Street – potrebbero trovarsi sempre più a loro agio con il socialismo. Questo è il sorprendente risultato di un sondaggio Pew Research Center che si propone di misurare i sentimenti americani verso le diverse etichette politiche.
Il sondaggio, pubblicato mercoledì, ha scoperto che mentre gli americani tendono complessivamente ad opporsi al socialismo con un margine forte – il 60 per cento dicono di avere una visione negativa di esso, contro appena il 31 per cento che dichiarano di avere una visione positiva – il socialismo ha più fan che avversari nella fascia di età tra i 18-29 anni. Quarantanove per cento delle persone in quella fascia di età dichiara di aver una visione positiva del socialismo, solo il 43 per cento dice di avere una visione negativa.
E mentre questi numeri non sono molto distanti, è degno di nota che sono stati invertiti appena 20 mesi fa, quando Pew ha condotto un sondaggio simile. In questo studio, pubblicato maggio 2010, 43 per cento delle persone di età tra i 18-29 anni aveva dichiarato di avere una visione positiva del socialismo, e il 49 per cento aveva dichiarato che il proprio parere era negativo.
Non è chiaro perché i giovani hanno evidentemente cominciato a cambiare il loro pensiero sul socialismo. Negli ultimi anni, l’economia, povera ha avuto una serie di effetti sui giovani adulti – tenendoli a casa con i genitori, rendendo difficile per loro trovare un lavoro, e probabilmente deprimendo il loro potenziale di guadagno per gli anni a venire – che potrebbero avere smorzato l’entusiasmo per il libero mercato in questo gruppo.
Infatti, il sondaggio Pew ha anche rilevato che solo il 46 per cento delle persone di età tra i 18-29 anni ha una visione positiva del capitalismo, e il 47 per cento ha opinioni negative – facendo di questa fascia di età la sola in cui sostegno per al socialismo supera il sostegno per il capitalismo.
I giovani sono stati anche tra i più coinvolti nel movimento a livello nazionale Occupy, i cui membri hanno mosso acute critiche verso l’etica capitalista e spesso rivendicato una più equa distribuzione della ricchezza americana.
In generale, la disuguaglianza di reddito – che un rapporto Ufficio Bilancio del Congresso ha recentemente sottolineato essere a livelli storici – ha ricevuto sempre più attenzione nella politica e dai media a partire dall’inizio del movimento Occupy a metà settembre. L’uso del termine è aumentato drammaticamente nella copertura mediatica dopo l’inizio delle proteste, e i politici dal leader della maggioranza al Senato Harry Reid al presidente Barack Obama hanno usato il linguaggio del movimento per descrivere le divisioni nel pubblico americano.
Tuttavia, nonostante la diffusione a livello nazionale delle dimostrazioni di Occupy , il socialismo non segna molto bene in altre fasce di età nel sondaggio Pew, o attraverso altre categorie demografiche.
Pew ha suddiviso i suoi risultati per età, razza, reddito e appartenenza politica, così come per il supporto ai movimenti di Occupy Wall Street e dei Tea Party. C’erano solo due altri gruppi tra i quali i favorevoli al socialismo superavano suoi detrattori – i neri che dicono di preferire il socialismo con un 55 a 36 per cento, e Democratici liberal , che si dicono favorevoli al socialismo con un 59 a 39 per cento. Questi erano anche gli unici due gruppi a mostrare favore netto per il socialismo nel sondaggio 2010.
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Dopo aver perso tempo a rabberciare questa traduzione mi sono accorto che la notizia era uscita sul sito de Il Fatto con alcune significative informazioni su come la destra americana sta rimodulando il suo vocabolario(leggi articolo). Non mi sembra che altri quotidiani italiani sempre pronti a inseguire gli orientamenti dell’opinione pubblica americana abbiano riferito del sondaggio.
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