Fonte: il manifesto Argiris Panagopoulos - controlacrisi -
Un forte taglio aggiuntivo del costo del lavoro del 15% e nuove misure di austerità per il 2013-2014, sono le ulteriori richieste di José Barroso alla Grecia da mettere in pratica subito dopo le elezioni del 6 maggio. Il presidente della Commissione europea ha dunque rassicurato il parlamento di Strasburgo: Atene non avrà bisogno di un terzo pacchetto di salvataggio se applicherà le misure dei memurandum. Quelle che hanno distrutto un terzo dei posti di lavoro nel settore privato e faranno affondare il paese in una recessione del 4,7% per il 2012, secondo le previsioni ottimiste del Fmi.
In questo clima, con la disoccupazione ufficiale di gennaio al 21,8% (ma che supera il 30% se si contano i disoccupati di lunga durata) e con un aumento annuale del 46,6%, fare previsioni sul voto, diciassette giorni prima delle elezioni anticipate, è molto difficile. La campagna elettorale si apre ufficialmente oggi e per la prima volta dalla caduta della dittatura, per Nuova Democrazia e Pasok si tratta di una campagna blindata, controllata a vista dalle agenzie di guardie private. I due partiti – che puntano tutto sulla caccia agli immigrati, rei del malessere del paese e predicano per evitare un voto a sinistra: «Distruggerà la Grecia e la lascerà fuori dall’Europa» – hanno scelto comizi al chiuso dei palasport e nei locali supersorvegliati per paura di esporsi negli spazi aperti, al pubblico, ai cittadini. Il via lo dà oggi il Pasok di Venizelos asserragliato tra i muri di cemento del piccolo stadio di pallacanestro di Nea Smirni, mentre il tranquillo quartiere ateniese è già inondato da una marea di poliziotti in borghese. Le piazze e le strade appartengono da tempo all’altra Grecia.
L’ultimo sondaggio dell’agenzia Marc vede un parlamento di dieci partiti, con Nuova Democrazia al 22,30% e 110 deputati e il Pasok al 17,80% e 48 deputati. I conservatori dei Greci Indipendenti sono dati al 9,90% e 26 seggi, i conservatori «filo-troika» di Alleanza Democratica 3% e 8 seggi, l’estrema destra di Laos 3,90% e 10 seggi e i fascisti di Xrisi Avghi 5,70% e 15 seggi. A sinistra Syriza potrebbe raggiungere il 9,80% e 26 seggi, Kke 9,70% e 26 seggi, Sinistra Democratica 8,60% e 23 seggi, i Verdi 3,10% e 8 seggi, mentre la piccola Antarsya rimarrebbe fuori dal parlamento con 1%.
Un forte taglio aggiuntivo del costo del lavoro del 15% e nuove misure di austerità per il 2013-2014, sono le ulteriori richieste di José Barroso alla Grecia da mettere in pratica subito dopo le elezioni del 6 maggio. Il presidente della Commissione europea ha dunque rassicurato il parlamento di Strasburgo: Atene non avrà bisogno di un terzo pacchetto di salvataggio se applicherà le misure dei memurandum. Quelle che hanno distrutto un terzo dei posti di lavoro nel settore privato e faranno affondare il paese in una recessione del 4,7% per il 2012, secondo le previsioni ottimiste del Fmi.
In questo clima, con la disoccupazione ufficiale di gennaio al 21,8% (ma che supera il 30% se si contano i disoccupati di lunga durata) e con un aumento annuale del 46,6%, fare previsioni sul voto, diciassette giorni prima delle elezioni anticipate, è molto difficile. La campagna elettorale si apre ufficialmente oggi e per la prima volta dalla caduta della dittatura, per Nuova Democrazia e Pasok si tratta di una campagna blindata, controllata a vista dalle agenzie di guardie private. I due partiti – che puntano tutto sulla caccia agli immigrati, rei del malessere del paese e predicano per evitare un voto a sinistra: «Distruggerà la Grecia e la lascerà fuori dall’Europa» – hanno scelto comizi al chiuso dei palasport e nei locali supersorvegliati per paura di esporsi negli spazi aperti, al pubblico, ai cittadini. Il via lo dà oggi il Pasok di Venizelos asserragliato tra i muri di cemento del piccolo stadio di pallacanestro di Nea Smirni, mentre il tranquillo quartiere ateniese è già inondato da una marea di poliziotti in borghese. Le piazze e le strade appartengono da tempo all’altra Grecia.
L’ultimo sondaggio dell’agenzia Marc vede un parlamento di dieci partiti, con Nuova Democrazia al 22,30% e 110 deputati e il Pasok al 17,80% e 48 deputati. I conservatori dei Greci Indipendenti sono dati al 9,90% e 26 seggi, i conservatori «filo-troika» di Alleanza Democratica 3% e 8 seggi, l’estrema destra di Laos 3,90% e 10 seggi e i fascisti di Xrisi Avghi 5,70% e 15 seggi. A sinistra Syriza potrebbe raggiungere il 9,80% e 26 seggi, Kke 9,70% e 26 seggi, Sinistra Democratica 8,60% e 23 seggi, i Verdi 3,10% e 8 seggi, mentre la piccola Antarsya rimarrebbe fuori dal parlamento con 1%.
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