Italiani sempre più strozzati dai debiti, ma contro la morsa di Equitalia aumenta il numero di chi corre ai ripari. Sono oltre 300 mila le persone che si rivolgono alle agenzie di debiti, società che promettono di liberare dalla stretta dei creditori in cambio di una piccola o grande percentuale. Un fenomeno che la crisi sta trasformando in un giro d'affari milionario: solo nell'ultimo trimestre sono più che raddoppiati i potenziali clienti.
E la recessione è solo all'inizio. “Complice la crisi economica, riceviamo in media 20 mila richieste di aiuto al mese, provenienti da tutta Italia, per un totale annuo di circa 240 mila”, dice all'Adnkronos Massimiliano Mapelli, responsabile del ramo Civile di Agenzia Debiti. “Confrontando l'ultimo trimestre 2011 con il primo del 2012, l'aumento è del 67%”. Un boom confermato da Guido Rini, responsabile di Assistenza Debiti, start up nata a metà 2011 con sede operativa a Milano, Roma e Taranto. “Riceviamo -spiega- 200 richieste al giorno in media, tra contatti web e numero verde. Ciò corrisponde a 4.000 contatti mensili ovvero 40.000- 50.000 l'anno”. Numeri da sommare alle altre realtà più piccole per un business su cui le associazioni di consumatori lanciano l'allarme. Il rischio, sostengono, è di aggravare il deficit di chi già non riesce a far quadrare il bilancio.
Accordi stragiudiziali per debiti contratti con finanziarie e banche, consulenze per difendere i patrimoni dai creditori, cancellazione delle segnalazioni dal registro dei protesti e dalle banche dati dei cattivi pagatori sono alcuni dei servizi offerti. Il tutto dietro la promessa, in alcuni casi, di una riduzione del debito anche del 70%. Una boccata di ossigeno, ma non gratis. L'apertura della pratica, ossia l'acquisizione dei documenti e una prima valutazione, costa al cliente da 390 a 1.000 euro. In caso di accordo bisogna aggiungere una percentuale del 10% circa dell'importo transato con banche e finanziarie. Per la cancellazione dalle banche dati, invece, la spesa si aggira sui 1.000- 2.000 euro.
In cima alla lista dei clienti “la famiglia monoreddito, in cui magari uno dei due coniugi ha perso il lavoro, con più finanziamenti in corso e vulnerabili finanziariamente, magari con una rata mensile che supera il 30% dello stipendio netto”, sottolinea Mapelli. Le richieste più numerose arrivano da “Lazio, Lombardia, Campania e Sicilia” ma non mancano dal resto d'Italia. Più forte la richiesta 'personale’: 85% i clienti privati, 15% le imprese, tipicamente società di persone. Per Assistenza Debiti la ripartizione dei clienti, invece, “è pressochè omogenea” sul territorio, mentre la distinzione tra privati e imprese vede i primi al 60% e le aziende al 40%. Se la crisi non risparmia nessuno, non manca, in un settore nuovo e poco regolamentato, il rischio che qualcuno speculi sulle paure.
Un pericolo sempre maggiore: il numero dei potenziali debitori-clienti cresce ogni giorno. “Con un Pil negativo previsto per tutto il 2012, è altamente probabile una crescita della vulnerabilità finanziaria delle famiglie italiane e quindi un maggiore ricorso ai nostri servizi”, ammette Mapelli responsabile del ramo Civile di Agenzia Debiti. Un business “sull'angoscia e sulla disperazione” su cui il presidente di Adusbef, Elio Lannutti, chiede al governo di vigilare: “si dovrebbero rafforzare le norme penali per reprimere, con pene severissime, gli sciacalli e gli approfittatori”, dice all'Adnkronos. Dopo aver presentato delle interrogazioni parlamentari sul tema, ancora senza risposta, e aver denunciato in Procura e all'Antitrust una di queste agenzie, punta il dito contro i “soggetti spregiudicati che fingono di aiutare i debitori, finendo per aggravare la situazione e invece di condurre a una riduzione del debito, lo fanno aumentare con richieste che rasentano l'estorsione”. Chi si rivolge alle agenzie di debiti “è disperato e per di più ignorante delle norme e delle possibilità di gestione della sua situazione, non ha alternative -spiega Giuseppe Mermati, consulente finanziario dell'Unione nazionale consumatori-. È disposto ad accettare qualunque soluzione”, con il rischio di “venire preso in giro pagando un compenso per ottenere, spesso, un risultato non significativo o, in alcuni casi, ottenibile in proprio”. Accuse che le agenzie di debiti respingono. In attesa di un organo di vigilanza ad hoc, meglio per tutti tenere gli occhi ben aperti.
E la recessione è solo all'inizio. “Complice la crisi economica, riceviamo in media 20 mila richieste di aiuto al mese, provenienti da tutta Italia, per un totale annuo di circa 240 mila”, dice all'Adnkronos Massimiliano Mapelli, responsabile del ramo Civile di Agenzia Debiti. “Confrontando l'ultimo trimestre 2011 con il primo del 2012, l'aumento è del 67%”. Un boom confermato da Guido Rini, responsabile di Assistenza Debiti, start up nata a metà 2011 con sede operativa a Milano, Roma e Taranto. “Riceviamo -spiega- 200 richieste al giorno in media, tra contatti web e numero verde. Ciò corrisponde a 4.000 contatti mensili ovvero 40.000- 50.000 l'anno”. Numeri da sommare alle altre realtà più piccole per un business su cui le associazioni di consumatori lanciano l'allarme. Il rischio, sostengono, è di aggravare il deficit di chi già non riesce a far quadrare il bilancio.
Accordi stragiudiziali per debiti contratti con finanziarie e banche, consulenze per difendere i patrimoni dai creditori, cancellazione delle segnalazioni dal registro dei protesti e dalle banche dati dei cattivi pagatori sono alcuni dei servizi offerti. Il tutto dietro la promessa, in alcuni casi, di una riduzione del debito anche del 70%. Una boccata di ossigeno, ma non gratis. L'apertura della pratica, ossia l'acquisizione dei documenti e una prima valutazione, costa al cliente da 390 a 1.000 euro. In caso di accordo bisogna aggiungere una percentuale del 10% circa dell'importo transato con banche e finanziarie. Per la cancellazione dalle banche dati, invece, la spesa si aggira sui 1.000- 2.000 euro.
In cima alla lista dei clienti “la famiglia monoreddito, in cui magari uno dei due coniugi ha perso il lavoro, con più finanziamenti in corso e vulnerabili finanziariamente, magari con una rata mensile che supera il 30% dello stipendio netto”, sottolinea Mapelli. Le richieste più numerose arrivano da “Lazio, Lombardia, Campania e Sicilia” ma non mancano dal resto d'Italia. Più forte la richiesta 'personale’: 85% i clienti privati, 15% le imprese, tipicamente società di persone. Per Assistenza Debiti la ripartizione dei clienti, invece, “è pressochè omogenea” sul territorio, mentre la distinzione tra privati e imprese vede i primi al 60% e le aziende al 40%. Se la crisi non risparmia nessuno, non manca, in un settore nuovo e poco regolamentato, il rischio che qualcuno speculi sulle paure.
Un pericolo sempre maggiore: il numero dei potenziali debitori-clienti cresce ogni giorno. “Con un Pil negativo previsto per tutto il 2012, è altamente probabile una crescita della vulnerabilità finanziaria delle famiglie italiane e quindi un maggiore ricorso ai nostri servizi”, ammette Mapelli responsabile del ramo Civile di Agenzia Debiti. Un business “sull'angoscia e sulla disperazione” su cui il presidente di Adusbef, Elio Lannutti, chiede al governo di vigilare: “si dovrebbero rafforzare le norme penali per reprimere, con pene severissime, gli sciacalli e gli approfittatori”, dice all'Adnkronos. Dopo aver presentato delle interrogazioni parlamentari sul tema, ancora senza risposta, e aver denunciato in Procura e all'Antitrust una di queste agenzie, punta il dito contro i “soggetti spregiudicati che fingono di aiutare i debitori, finendo per aggravare la situazione e invece di condurre a una riduzione del debito, lo fanno aumentare con richieste che rasentano l'estorsione”. Chi si rivolge alle agenzie di debiti “è disperato e per di più ignorante delle norme e delle possibilità di gestione della sua situazione, non ha alternative -spiega Giuseppe Mermati, consulente finanziario dell'Unione nazionale consumatori-. È disposto ad accettare qualunque soluzione”, con il rischio di “venire preso in giro pagando un compenso per ottenere, spesso, un risultato non significativo o, in alcuni casi, ottenibile in proprio”. Accuse che le agenzie di debiti respingono. In attesa di un organo di vigilanza ad hoc, meglio per tutti tenere gli occhi ben aperti.
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