Strasburgo, sì alla Tobin tax -lettera43 -
Proposta approvata: 487 a favore.
L'Unione europea ha compiuto un altro, decisivo passo verso l'applicazione della Tobin tax. E ha lanciato un messaggio importante al vertice Ue di Bruxelles.
Il parlamento di Strasburgo ha approvato la mattina del 23 maggio la proposta per l'introduzione dell'imposta comunitaria sulle transazioni finanziarie (la storia della Tobin tax).
Hanno dato parere favorevole 487 votanti; 152 quelli contrari e 46 gli astenuti. Ora la parola passa al Consiglio Ue, pronto a riunirsi nel pomeriggio.
MESSAGGIO AL VERTICE UE. La relazione, firmata dall'eurodeputata greca Anni Podimata, modifica la proposta di direttiva presentata dalla Commissione, chiedendo ai 27 di adottare la tassa sulle transazioni finanziarie possibilmente su tutto il territorio comunitario in modo da evitare distorsioni al mercato interno.
«È una coincidenza molto felice», ha detto Podimata. «Il Parlamento Ue invia un messaggio politico molto forte al vertice, ma se non ci sarà accordo a livello Ue, dobbiamo comunque andare avanti».
«ORA UN ACCORDO MONDIALE». Strasburgo, inoltre, ha chiesto che la Ue «guidi gli sforzi tesi alla conclusione di un accordo a livello mondiale». In attesa di questa intesa globale, il parlamento ha proposto che le aliquote europee siano «abbastanza contenute per minimizzare i rischi di delocalizzazione».
L'entità della tassa sarebbe dello 0,02% da applicare a tutte le transazioni finanziare e Strasburgo ritiene fondamentale che «la pressione fiscale sia relativamente maggiore per le operazioni più speculative e più destabilizzanti da un punto di vista finanziario».
FINO A 57 MILIARDI DI GETTITO. Secondo le valutazioni di impatto, la tassa sulle transazioni finanziarie potrebbe raccogliere fino a circa 57 miliardi di euro che, secondo il parlamento Ue, andrebbero utilizzati per «contribuire al risanamento fiscale al fine di stimolare la crescita e la creazione di posti di lavoro».
Vengono inoltre indicate politiche specifiche, come l'aiuto allo sviluppo e la lotta al cambiamento climatico. La relatrice Podimata ha ricordato prima del voto che già nove paesi Ue prevedono un qualche tipo di imposta sulle transazioni finanziarie.
Il parlamento di Strasburgo ha approvato la mattina del 23 maggio la proposta per l'introduzione dell'imposta comunitaria sulle transazioni finanziarie (la storia della Tobin tax).
Hanno dato parere favorevole 487 votanti; 152 quelli contrari e 46 gli astenuti. Ora la parola passa al Consiglio Ue, pronto a riunirsi nel pomeriggio.
MESSAGGIO AL VERTICE UE. La relazione, firmata dall'eurodeputata greca Anni Podimata, modifica la proposta di direttiva presentata dalla Commissione, chiedendo ai 27 di adottare la tassa sulle transazioni finanziarie possibilmente su tutto il territorio comunitario in modo da evitare distorsioni al mercato interno.
«È una coincidenza molto felice», ha detto Podimata. «Il Parlamento Ue invia un messaggio politico molto forte al vertice, ma se non ci sarà accordo a livello Ue, dobbiamo comunque andare avanti».
«ORA UN ACCORDO MONDIALE». Strasburgo, inoltre, ha chiesto che la Ue «guidi gli sforzi tesi alla conclusione di un accordo a livello mondiale». In attesa di questa intesa globale, il parlamento ha proposto che le aliquote europee siano «abbastanza contenute per minimizzare i rischi di delocalizzazione».
L'entità della tassa sarebbe dello 0,02% da applicare a tutte le transazioni finanziare e Strasburgo ritiene fondamentale che «la pressione fiscale sia relativamente maggiore per le operazioni più speculative e più destabilizzanti da un punto di vista finanziario».
FINO A 57 MILIARDI DI GETTITO. Secondo le valutazioni di impatto, la tassa sulle transazioni finanziarie potrebbe raccogliere fino a circa 57 miliardi di euro che, secondo il parlamento Ue, andrebbero utilizzati per «contribuire al risanamento fiscale al fine di stimolare la crescita e la creazione di posti di lavoro».
Vengono inoltre indicate politiche specifiche, come l'aiuto allo sviluppo e la lotta al cambiamento climatico. La relatrice Podimata ha ricordato prima del voto che già nove paesi Ue prevedono un qualche tipo di imposta sulle transazioni finanziarie.
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