Enrico Piovesana - eilmensile -
In un lussuoso hotel alle porte di Washington, il Westfields Marriott Washington Dulles di Chantilly (Virginia), è in corso da giovedì, fino a domenica, il sessantesimo conclave annuale del Bilderberg Group.
Protetti da imponenti misure di sicurezza volte a tenere lontani giornalisti e manifestanti, i dirigenti delle grandi banche e multinazionali occidentali, accompagnati da leader politici e ministri delle Finanze, economisti e giornalisti ‘opinion maker’, discutono a porte chiuse, nella massima riservatezza, dei principali problemi globali del momento e delle politiche da promuovere nelle sedi internazionali ufficiali (Ue, Fmi, Nato, G8, G20, ecc).
Dopo decenni di segretezza assoluta su argomenti e partecipanti di questi meeting annuali, iniziati nel 1954, da tre anni gli organizzatori – i fondatori David Rockefeller (JP Morgan, Exxon Mobil) e la regina Beatrice d’Olanda, e il presidente in carica dal 2001, conte Henri de Castries (Axa) – rendono pubblici i temi in discussione e la lista degli invitati.
Quest’anno si discute di “austerità e crescita economica, sicurezza informatica, sfide energetiche, futuro della democrazia, Russia, Cina e Medio Oriente”. Indicativa la presenza al meeting dell’intellettuale della diaspora siriana Bassma Kodmani, e del leader dell’opposizione russa Garry Kasparov.
Tra i partecipanti figurano il direttore del Wto Pascal Lamy, il capo della Nsa e della Cyber Command Usa generale Keith Alexander, il commissario europeo per la Concorrenza Joaquin Almunia, la vicepresidente della Commissione europea e commissaria all’Agenda digitale Neelie Kroes, il lord cancelliere e ministro della Giustizia britannico Kenneth Clarke, la vicepremier spagnola Soraya Saenza Santamaria, il consigliere per la sicurezza nazionale Usa Thomas Donilon, ed ex protagonisti della vita politica Usa, ancora molto influenti, come Henry Kissinger, Richard Perle e John Kerry.
Tra i banchieri spiccano il presidente della Banca Mondiale Robert Zoellick e i rappresentanti di Goldman Sachs, Citigroup, Deutsche Bank e Hsbc. Per le grandi multinazionali ci sono top manager di Google, Micorsoft, Linkedin, Bp, Shell, Siemens, Vodafone, Unilever, Novartis, Dow Chemicals, Michelin, Alcoa, Allianz. E poi i vertici di influenti testate giornalistiche come il Washington Post, il Wall Street Journal, l’Economist, il Financial Times, Le Monde, El Pais, Die Zeit.
Per l’Italia quest’anno ci sono habitué come il presidente Fiat John Elkann, l’ad di Telecom Franco Bernabè e quello dell’Enel Fulvio Conti, più due interessanti new entry: il vicesegretario del Pd Enrico Letta, e la giornalista di La7 Lilli Gruber.
Ο παγκοσμοποιημένος καπιταλισμός βλάπτει σοβαρά την υγεία σας.
Il capitalismo globalizzato nuoce gravemente alla salute....
.... e puo' indurre, nei soggetti piu' deboli, alterazioni della vista e dell'udito, con tendenza all'apatia e la graduale perdita di coscienza ...
(di classe) :-))
Il capitalismo globalizzato nuoce gravemente alla salute....
.... e puo' indurre, nei soggetti piu' deboli, alterazioni della vista e dell'udito, con tendenza all'apatia e la graduale perdita di coscienza ...
(di classe) :-))
Francobolllo
Francobollo.
Sarà un caso, ma adesso che si respira nuovamente aria fetida di destra smoderata e becera la polizia torna a picchiare la gente onesta.
Sarà un caso, ma adesso che si respira nuovamente aria fetida di destra smoderata e becera la polizia torna a picchiare la gente onesta.
Europa, SVEGLIA !!
martedì 5 giugno 2012
Enrico Letta e Lilli Gruber al Bilderberg
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