Ο παγκοσμοποιημένος καπιταλισμός βλάπτει σοβαρά την υγεία σας.
Il capitalismo globalizzato nuoce gravemente alla salute....
.... e puo' indurre, nei soggetti piu' deboli, alterazioni della vista e dell'udito, con tendenza all'apatia e la graduale perdita di coscienza ...

(di classe) :-))

Francobolllo

Francobollo.
Sarà un caso, ma adesso che si respira nuovamente aria fetida di destra smoderata e becera la polizia torna a picchiare la gente onesta.


Europa, SVEGLIA !!

Europa, SVEGLIA !!

lunedì 4 giugno 2012

Sofia Sakorafa : “Se restare nella zona euro significa la distruzione della Grecia, noi dovremo andarcene”


  Gemma Saura - tlaxcala -
Tradotto da  Curzio Bettio
 Sofia Sakorafa, deputata di Syriza e parlamentare con il
 maggior numero di preferenze, avverte che non verrà tollerato
 che la crescita della Germania o della Francia avvenga
 a spese del popolo greco.
Un poster di Hugo Chavez
decora l’ufficio
di Sofia Sakorafa
(Trikala, 1957)
 nel quartiere di Exarchia,
dove non c’è facciata
che si salvi da qualche
graffito anarchico.
Ex deputata del Pasok,
appartiene alla coalizione
di sinistra radicale Syriza
 ed è stata la parlamentare
 più votata nelleelezioni del 6 maggio. Ex lanciatrice olimpionica di giavellotto,
è stata il primo membro del Pasok a dissentire, votando contro il piano
di aggiustamento imposto alla Grecia dall’Unione europea, il che ha portato
alla sua espulsione dal partito.
 “Non potevo ritrovarmi in un partito che ha virato verso destra e ha messo
 in attuazione una politica neoliberista, che rompe con le sue tradizioni e con
 il suo programma delle origini.”
Syriza è una coalizione di gruppi diversi, alcuni di questi difendono
 l’uscita dall’euro. In una questione tanto cruciale, non dovreste
presentarvi tutti uniti?
È molto salutare che in un partito possano coesistere differenti opinioni.
Antitetico a questa condizione è il Partito Comunista, che presenta un’unica
 linea dogmatica e nessuno può discuterla. In Syriza vi sono molto opinioni.
Si discute, e quando si decide una linea tutti la rispettano.
Fino a che punto l’euro costituisce una priorità per Syriza?  
Noi vogliamo rimanere in Europa e, dal di dentro, cambiarne gli equilibri
di potere e le dure politiche neoliberiste, decise ora da un gruppo ristretto
di politici. Non possiamo più tollerare che la crescita della Germania e della
Francia avvenga a spese della sopravvivenza della Grecia e di altri popoli,
come quello spagnolo.
Essere nella zona euro non può significare sacrificare il popolo, che la gente
muoia di fame. Ora, la questione non è l’euro. Stiamo lottando per
sopravvivere.
E se rimanere nell’area euro significa la distruzione della Grecia, allora
dovremo andarcene.
Secondo un sondaggio, il 78% dei Greci  
ritiene che il governo deve fare tutto ciò che
serve per mantenere l’euro.
Non capisco come si possa decidere di rimanere
nell’euro, se il prezzo è ricevere stipendi da 200
euro al mese. Comunque, Syriza non vuole
 decidere per conto del popolo. Se la situazione
diventerà così difficile, da farci ritenere che la
cosa migliore per la Grecia sia quella di uscire
dall’euro, chiederemo al popolo di pronunciarsi
alle urne.
Comunque, non andiamo ad asserire adesso
una cosa e poi, una volta al governo, farne
un’altra.
Syriza afferma che l’Unione europea non  
può permettersi di espellere la Grecia
dall’Eurozona, ma però in Europa esiste
un’opinione diffusa che pensa che questa
sia l’unica soluzione.
Ci hanno detto che se non accettiamo la ricetta della Troika, noi
moriremo di fame, che se usciamo dall’euro non avremo futuro.
Ci minaccia gente che non ha nessun incarico ufficiale all’interno
dell’Unione, come Schäuble, il ministro delle Finanze tedesco.
E, ad ogni minaccia è seguito un disastro.
 Qualcuno deve pur dire alla gente che non esiste alcun meccanismo
per espellere un membro dall’Unione europea. Visto che non possono
cacciarci, cercano che sia nostra la decisione dell’uscita! 
Perché vi rifiutate di rinegoziare l’accordo con la Troika, come ora viene
 suggerito dal Pasok e da Nea Dimokratia?
L’accordo non si può migliorare. Che c’è da migliorare quando la distruzione
 è pressoché totale? Non ci sono soldi per pagare le pensioni, sono stati persi
 i diritti del lavoro conseguiti durante secoli dai popoli d’Europa ...L’accordo
 contraddice i principi fondamentali dell’Unione europea, che parlano
 di protezione dei diritti, di copertura sociale, di protezione dell’infanzia…
Avete intenzione di rigettare gli accordi firmati?
Noi non affermiamo che, prima, tutto era meglio. Anche noi vogliamo riforme,
 che il paese sia più competitivo, che lo Stato sia più funzionale, che ci sia
 meritocrazia. Però il Memorandum ha distrutto lo Stato. Ora, non funziona
 nulla. Gli ospedali vivono nel caos, non esistono più funzionari per raccogliere
 le imposte. Chiediamo solo del tempo per organizzarci, e poi andare avanti.
Voi volete anche smettere di pagare gli interessi!
Chiediamo una verifica internazionale del debito. Hanno detto al popolo
greco, che infine è quello che paga, che possiede un debito, però nessuno
 sa come questo debito si è formato, o chi sta pagando.
Bisogna chiarire che parte del debito è illegale e odiosa. Inoltre, ci dovrebbe
essere anche una inchiesta politica: il denaro è stato veramente speso per
 ciò che è stato dichiarato? Conosciamo, per esempio, che l’impresa tedesca
 Siemens ha concluso contratti in Grecia pagando commissioni e tangenti
 per corrompere dei politici. Tutto deve essere sottoposto a verifiche,
 perché hanno pagato i Greci, quel medesimo popolo che è stato accusato
 di essere pigro, corrotto, di trascorrere tutto il giorno nelle danze, anche
 se le statistiche dimostrano che siamo il secondo popolo in Europa per
 ore lavorate.
Non è che mancate di autocritica? Perché avete tollerato per tanti anni
la corruzione?
Non capisco perché noi Greci dobbiamo essere castigati per la corruzione
 dei nostri politici e di alcuni funzionari, quando l’Europa non ha punito il
 popolo tedesco dopo una guerra che ha ammazzato milioni di persone e
distrutto il continente. L’Europa ha fatto bene, perché non era colpa del
popolo tedesco, ma dei loro politici. A meno che la Grecia non sia l’unico
 paese dove esiste la corruzione…

Quali altre condizioni pone Syriza alla Troika, oltre alla verifica
 sul debito?

Ci sono cinque punti.
Primo, l’abolizione del Memorandum, di tutte le misure di austerità
 e delle riforme sul lavoro che stanno distruggendo il paese.
Secondo, la nazionalizzazione delle banche: a partire dal momento in
 cui ricevono aiuti pubblici, lo Stato deve potere avere una voce all’interno
 del Consiglio di amministrazione delle banche, almeno fino a quando
 queste non restituiranno il denaro dovuto.
Terzo, il mutamento della legge elettorale.
Quarto, l’abolizione dell’immunità per i ministri.
E quinto, l’audit, la verifica del debito!  
E se la Troika rifiutasse? Avete in prospettiva un piano B?
Le risponderò con una storiella. Una donna si rende conto che suo marito
 passa le notti senza poter dormire. Egli le confida che deve del denaro al
 vicino ed è molto preoccupato. Allora, lei apre la finestra e grida: “Ehi!
Vicino! Dice mio marito che ti deve del denaro.
Non te lo possiamo restituire.” Chiude la finestra e dice:
“ Ora è il vicino che non può più dormire!”
Questo solo è quello che cerchiamo di ottenere con la revisione del debito.
 Cerchiamo di dimostrare che gran parte del debito è stato contratto in
maniera illegale.
Perfino la Germania riconosce che la sua economia sta beneficiando
 della situazione greca. Stiamo comprando al 100% del loro valore i buoni
 di Stato greco che la Banca centrale europea ha acquistato a metà prezzo.
 La Banca centrale europea non è nata per guadagnare denaro da un paese
 distrutto. Noi vogliamo che cessi ogni speculazione nei confronti del
popolo greco.  


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