9 giugno 2011. - megachip -
L'ospedale "Issaf Hrofes" ha comunicato, stasera, che il calciatore della nazionale palestinese Mahmoud Al Sarsak, detenuto in sciopero della fame da 84 giorni, sta morendo e questo potrebbe accadere, nelle prossime ore. L'ospedale declina ogni responsabilità per la sua morte.Siamo distratti da i lustrini degli Europei di calcio. Ma come possono i media ancora tacere perfino questa notizia, fra le tante notizie dimenticate dai territori occupati? E sono davvero tante, queste notizie.
Eccovi una rassegna settimanale.
Come riferisce il PCHR (Palestinian Center for Human Rights) nel suo rapporto settimanale, Israele ha portato a segno i seguenti risultati, tra il 31 maggio e il 6 giugno 2012:
10 bombardamenti sulla Striscia di Gaza che hanno fatto 3 morti e 3 feriti, tra i membri della Resistenza; 10 feriti tra i civili, tra i quali 7 bambini; distrutti un caseificio (per la quarta volta, in tre anni), diversi allevamenti di animali, un laboratorio, un pozzo, 3 case agricole e una serra; 8 case e un’azienda danneggiate.Nel video di Rosa Schiano, si vede la casa bombardata a Nuseirat. Il soffitto è caduto sulla culla dove dormiva Deema. Ora è in ospedale.
1 civile palestinese seriamente ferito dai soldati dell’IOF, a Hebron. L’IOF dice che il civile ha accoltellato un soldato e loro hanno reagito. Non ci sono riscontri.
Uso eccessivo della forza per disperdere le manifestazioni pacifiche che le comunità palestinesi dei vari villaggi organizzano, settimanalmente, in Cisgiordania. 9 feriti tra i dimostranti, incluso un bambino.
74 incursioni portate a termine dall’IOF nelle varie comunità palestinesi, in Cisgiordania, con 25 civili arrestati, inclusi un bambino e un giornalista.
Continua chiusura della Palestina, Cisgiordania e Striscia di Gaza, dal mondo esterno.
L’IOF ha continuato ad aiutare gli insediamenti illegali dei coloni e i coloni ad attaccare i civili palestinesi e le loro proprietà. L’IOF ha distrutto 12 tende e 6 allevamenti di animali, a nord della Valle del Giordano; i coloni hanno sradicato 65 alberi e incendiati almeno 20 dunums di terra agricola, vicino Hebron; sradicati 75 alberi, vicino Ramallah.
I dati completi e le specifiche delle varie azioni sono in questo link.
Quest’anno è il decimo anniversario della costruzione del muro dell’apartheid, dieci anni di troppo, come dice il video: http://occupiedpalestine.wordpress.com/2012/06/09/must-see-video-the-annexation-wall-10-years-too-long-by-alhaq_org/
Altri video su cosa comporti la costruzione, ancora in corso, di quel muro vergognoso, sono sul sito di Al-Haq http://www.youtube.com/user/Alhaqhr
Grandi e piccoli crimini si consumano in Palestina, come quello di aver sigillato le finestre della casa di una famiglia palestinese, a Hebron, perché affaccia sulle case di alcuni coloni; case che sono illegali, ricordiamo (foto http://www.flickr.com/photos/activestills/7347743306/in/photostream).
I coloni sono molto protetti da Israele, loro e i loro crimini, tanto che, quando Robert Serry, Coordinatore speciale dell’ONU per il processo di Pace in Medio Oriente, ha detto, giovedi, che “gli insediamenti israeliani sono illegali, sia che sorgano su terreni privati dei palestinesi sia che sorgano da qualunque parte, nei Territori Occupati”, Ariel Attias, Ministro israeliano per l’edilizia, ha detto alla Radio dell’Esercito: “Loro hanno bisogno di condannare. Noi abbiamo bisogno di costruire.”
E infatti, è in discussione al Parlamento israeliano una legge che autorizzerà la costruzione di altre 851 case coloniche, oltre a legalizzare quelle di Beit El che un ordine della Corte Suprema voleva abbattute, entro il 1 luglio (fonte http://www.maannews.net/eng/ViewDetails.aspx?ID=493273&;utm_medium=twitter&utm_source=twitterfeed).
Anche Nabil Al-Raee, Direttore Artistico del Freedom Theatre di Jenin, è stato arrestato. Di notte. Senza una spiegazione. Portato non si sa dove (fonte http://thefreedomtheatre.org/news.php?id=238).
Il Freedom Theatre è preso di mira per la sua opera pacificatrice. Come tutto ciò che è nonviolento, in Palestina, dà molto fastidio, perché mette i bastoni tra le ruote del progetto espansionistico di Israele che ha bisogno del ritornello dei Palestinesi cattivi per potersi realizzare.
Andrà a impinguare le fila dei detenuti palestinesi, nelle prigioni israeliane, che vivono senza diritti e che sono costretti a fare lo sciopero della fame perché qualcuno di occupi di loro.
Diversi di loro stanno ancora digiunando perché Israele non sta rispettando l’accordo, da poco firmato con i detenuti.
Lo stato di salute di alcuni di loro è molto grave. Sono al Centro medico della prigione di Ramleh, che non è attrezzato per affrontare questo tipo di pazienti, nel modo più idoneo:
Mahmoud Al Sarsak, di cui accennavamo drammaticamente all'inizio, all’84° giorno di sciopero della fame, al quale veniva negata l'ospedalizzazione. Per lui hanno lanciato appelli anche alcuni famosi calciatori spagnoli (VEDI QUI). Ieri, è stato trasferito in un ospedale pubblico perché il medico della prigione era preoccupato per le sue condizioni. I medici dell’ospedale, però, non hanno ritenuto utile il suo ricovero, per cui è stato riportato in prigione.
Akhram Rijhawi, al 58° giorno di digiuno. La sua salute era già critica, quando fu arrestato, nel 2004
Samer Al-Barq ha ricominciato lo sciopero perché la detenzione amministrativa gli è stata rinnovata, in dispregio dell’accordo firmato
Oltre a Mahmoud, anche Akhram è a imminente rischio vita.
Si soffoca, in Palestina, con o senza l’aiuto dei lacrimogeni che, anche questo venerdi, hanno inondato i manifestanti.
Le foto delle manifestazioni sono prese dall’album di International Communities against Israel.
A Ni’lin, questa settimana, gli abitanti hanno commemorato anche il terzo anniversario della morte di Aqil Srour, più volte arrestato, torturato e ucciso con un proiettile calibro 0.22 (un calibro ritenuto illegale dalla legge internazionale), mentre cercava di soccorrere un ragazzo di 16 anni, colpito da un proiettile simile (http://www.nilin-village.org/2012/06/07/in-memory-of-a-hero-the-3rd-anniversary-of-the-killing-of-aqil-srour-05-06-2012/).
Al-Ma’sara: https://www.facebook.com/media/set/?set=a.449524615057848.109032.136633479680298&;type=1
Kufr Qaddom: https://www.facebook.com/media/set/?set=a.449488251728151.109022.136633479680298&;;type=1
Nabi Saleh: https://www.facebook.com/media/set/?set=a.449487415061568.109021.136633479680298&;type=1
Beit Ommar: foto dall’album di Songs and Pictures from Palestine https://www.facebook.com/media/set/?set=a.316859301733596.75160.128808107205384&;type=1
Se Israele continua la sua opera di pulizia etnica e di giudaizzazione di tutta la Palestina, i cittadini del mondo continuano a organizzare missioni per rompere il blocco.
E’ già partita la missione della nave svedese Estelle che toccherà diversi porti europei, compresi quelli italiani, prima di dirigersi a Gaza.
Venerdì 15 giugno, l’appuntamento è a Roma, alle 17.30, nella sede dei Magazzini Popolari Casalbertone, in Via Baldassarre Orero n. 61, per discutere delle attività che accompagneranno la missione. A seguire, l’aperitivo palestinese che inaugurerà la campagna di sottoscrizione per il viaggio di Estelle (http://www.freedomflotilla.it/2012/06/09/15-giugno-a-roma-per-estelle/).
Report settimanale a cura di
“Hurriya! Sosteniamo la Resistenza popolare palestinese”
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