di Argiris Panagopoulos - rifondazione -
Un ex tassista, disoccupato da due anni, si è suicidato ieri lanciandosi nel vuoto dal balcone del suo appartamento di Atene dove era tornato ad abitare con i genitori. A poche ore dal silenzio preelettorale che entrerà in vigore domani, è come se l'uomo abbia tracciato col suo sangue la linea rossa che le sinistre non possono superare: nessun patto con i memorandum e le politiche di tagli che uccidono. Alexis Tsipras, il leader della coalizione della sinistra radicale, ha sferrato il suo attacco contro
i memorandum dalle pagine del Financial Times, ribadendo che vuole tenere la Grecia nell'area euro e sostituire i memorandum con un programma di ricostruzione e sviluppo. In un lungo articolo apparso ieri sull'autorevole quotidiano finanziario, Tsipras non ha fatto alcun passo indietro: vuole un governo per salvare la società greca dalla distruzione e aiutare l'Europa a cambiare rotta. Il presidente del gruppo parlamentare di Syriza ha ripetuto le parole di Obama in favore dello sviluppo e ha presentato il suo partito di sinistra come l'asse portante di una nuova stabilità politica in Grecia. «Il popolo greco - ha scritto Tsipras - si aspetta da noi che ci assumiamo subito la responsabilità di fermare la crisi umanitaria che travolge il paese». Tsipras ha avvertito che «se non cambiamo rotta, è proprio l'austerità che minaccia di cacciarci dall'area euro».
Antonis Samaras da parte sua ha promesso un governo di salvezza nazionale per cambiare l'ultimo memorandum, quello che proprio lui aveva firmato soltanto tre mesi fa. Ma il leader dei conservatori di Nuova democrazia (che gli ultimi sondaggi davano di pochi punti percentuali sotto Syriza) appare stanco. E le sue accuse contro Syriza «che vuole riportare la Grecia alla dracma» ripetitive e poco convincenti. Lontane dal clima da guerra civile di giorni fa, quando aveva rispolverato l'anticomunismo duro e puro, rievocando gli anni in cui i comunisti massacravano i "patrioti", cioè coloro che avevano collaborato con i nazisti e poi erano stati usati dagli inglesi contro l'Esercito repubblicano.
Per il segretario generale del partito comunista (Kke) Papariga se Nd formerà un governo, alimenterà la paura, mentre un esecutivo di Syriza la delusione. Parariga e il suo Kke sperano di avere vita facile limitandosi a non accettare nessun dialogo, né tanto meno partecipare ad alcun governo. Che succederà se Tsipras diventerà primo ministro, ha chiesto un giornalista a Papariga: «Niente che intacchi gli interessi del capitale, niente di buono per il popolo...Syriza non straccerà il memorandum né caccerà la troika».
Intanto crescono gli episodi di violenza criminale e politica. Un farmacista è stato ucciso vicino al porto del Pireo e un consigliere comunale e militante del Kke ferito da "ignoti" in un quartiere a nord di Atene, mentre gli otto picchiatori di Alba Dorata che giorni fa avevano distrutto un caffè e aggredito i suoi clienti a Beroia (in Macedonia) dovranno presentarsi il 27 giugno in tribunale. La polizia ha arrestato 34 tifosi del Paok di Salonicco che avevano costituito una banda criminale e custodivano un vero arsenale, mentre ha chiesto alla polizia italiana di arrestare dieci persone ritenute responsabili dell'invio di pacchi bomba a Equitalia, alla Deutsche Bank e all'ambasciata greca a Parigi nel dicembre del 2011, azioni rivendicate dagli anarchici di Fai e Fri. Secondo la polizia greca gli arresti in Italia sono scattati grazie agli elementi forniti ai funzionari della polizia italiana che il 14 maggio scorso avevano visitato gli uffici del Servizio antiterrorismo della polizia greca ad Atene.
Antonis Samaras da parte sua ha promesso un governo di salvezza nazionale per cambiare l'ultimo memorandum, quello che proprio lui aveva firmato soltanto tre mesi fa. Ma il leader dei conservatori di Nuova democrazia (che gli ultimi sondaggi davano di pochi punti percentuali sotto Syriza) appare stanco. E le sue accuse contro Syriza «che vuole riportare la Grecia alla dracma» ripetitive e poco convincenti. Lontane dal clima da guerra civile di giorni fa, quando aveva rispolverato l'anticomunismo duro e puro, rievocando gli anni in cui i comunisti massacravano i "patrioti", cioè coloro che avevano collaborato con i nazisti e poi erano stati usati dagli inglesi contro l'Esercito repubblicano.
Per il segretario generale del partito comunista (Kke) Papariga se Nd formerà un governo, alimenterà la paura, mentre un esecutivo di Syriza la delusione. Parariga e il suo Kke sperano di avere vita facile limitandosi a non accettare nessun dialogo, né tanto meno partecipare ad alcun governo. Che succederà se Tsipras diventerà primo ministro, ha chiesto un giornalista a Papariga: «Niente che intacchi gli interessi del capitale, niente di buono per il popolo...Syriza non straccerà il memorandum né caccerà la troika».
Intanto crescono gli episodi di violenza criminale e politica. Un farmacista è stato ucciso vicino al porto del Pireo e un consigliere comunale e militante del Kke ferito da "ignoti" in un quartiere a nord di Atene, mentre gli otto picchiatori di Alba Dorata che giorni fa avevano distrutto un caffè e aggredito i suoi clienti a Beroia (in Macedonia) dovranno presentarsi il 27 giugno in tribunale. La polizia ha arrestato 34 tifosi del Paok di Salonicco che avevano costituito una banda criminale e custodivano un vero arsenale, mentre ha chiesto alla polizia italiana di arrestare dieci persone ritenute responsabili dell'invio di pacchi bomba a Equitalia, alla Deutsche Bank e all'ambasciata greca a Parigi nel dicembre del 2011, azioni rivendicate dagli anarchici di Fai e Fri. Secondo la polizia greca gli arresti in Italia sono scattati grazie agli elementi forniti ai funzionari della polizia italiana che il 14 maggio scorso avevano visitato gli uffici del Servizio antiterrorismo della polizia greca ad Atene.
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