Ο παγκοσμοποιημένος καπιταλισμός βλάπτει σοβαρά την υγεία σας.
Il capitalismo globalizzato nuoce gravemente alla salute....
.... e puo' indurre, nei soggetti piu' deboli, alterazioni della vista e dell'udito, con tendenza all'apatia e la graduale perdita di coscienza ...

(di classe) :-))

Francobolllo

Francobollo.
Sarà un caso, ma adesso che si respira nuovamente aria fetida di destra smoderata e becera la polizia torna a picchiare la gente onesta.


Europa, SVEGLIA !!

Europa, SVEGLIA !!

giovedì 2 agosto 2012

Coniugare ambiente e lavoro a Taranto e' un ossimoro!

di Zag in ListaSinistra
Coniugare ambiente e lavoro. A Taranto non è possibile! E' un ossimoro! Ma ormai è di moda Per dire facciamo "ammoina" per non fare nulla! O il ciclo a caldo si chiude e si lascia solo il ciclo della laminazione ( che è la più remunerativa dato l'alto livello tecnologico e il grande valore aggiunto), quello che impiega il più alto livello di occupazione, oppure è solo demagogia.
La sinistra , quel che ormai resta della sinistra( ma ne è rimasto qualcosa?) dice chiaro e tondo questa semplice verità o si continua a giocare sull'equivoco, per poi fra qualche anno riscoppiare nuovamente il bubbone.
La struttura dello stabilimento di Taranto, quello del ciclo a caldo, è altamente inquinante.
Il parco minerali genera polveri sottili di ferro e carbone; il sinteraggio e pellettizzazione del minerale di ferro genera diossina e piombo; i forni di cottura del carbon coke producono idrocarburi policiclici aromatici, in particolare benzene, ma anche toluene e xileni; i fumi di altoforno sono densi di monossido di carbonio e zolfo, mentre la ghisa liquida che ne esce produce slopping; il trattamento Lf (ladle furnace) produce solfuro di magnesio e zolfo; i convertitori ad ossigeno che trasformano la ghisa liquida in acciaio generano monossido di carbonio ed anidride carbonica. L’acqua di raffreddamento dell’altoforno e di raffreddamento delle colate di lingottiera si contamina di metalli pesanti, ammoniaca, fenolo, cianuri.

In altri paesi che hanno impianti moderni utilizzano tecnologia FINEX, impiegata dalla sud coreana Posco (quarto maggiore produttore mondiale) nell’acciaieria di Pohang (il cui volume produttivo è addirittura superiore a quello di Taranto; ha radicalmente cancellato dal ciclo produttivo due delle fasi più pericolose in termini di inquinamento: il sinteraggio del minerale di ferro e la cokefazione del carbone. Tale tecnologia, infatti, che impiega direttamente il minerale di ferro e la polvere di carbone, riduce l'inquinamento (90% in meno di sostanze tossico-nocive e 98% in meno di contaminazione dell'acqua), ma ha anche un risvolto positivo per l’azienda, poiché riduce anche il consumo di energia e i costi di produzione (meno 15%)

Un’altra tecnologia, la COREX, che impiega direttamente il minerale ferroso grezzo, come esce dalla miniera, e il carbone grezzo, è installata nello stabilimento cinese di Shangai. Garantisce una riduzione dei costi fino al 20% ed un notevole vantaggio ambientale con l'eliminazione, come nel caso della tecnologia Finex, dei due impianti più inquinanti in assoluto: cokerie. Per dare un dato concreto, mentre il processo tradizionale cokerie - sinterizzazione - altoforno produce circa 1,4 Kg di anidride solforosa per ogni tonnellata di ghisa, il processo Corex ne produce solo 40 grammi Misurazione fatte in continuo on line e non su commissione come a Taranto.

Adottare tali tecnologie a Taranto le uniche capaci di ridurre drasticamente il livello di inquinamento non è nemmeno ipotizzabile, A meno di buttare tutto giù e ricostruire! Altro che 330 milioni di Euro Occorrerebbero miliardi di euro di investimento con un tempo di qualche decina di anni ed un ritorno economico di qualche altra decina di anni. Senxa parlare della bonifica dei terreni tutt'intorno che sono irrimediabilmente inquinati A meno di qualche altra decina d'anni di bonifica con costi e manodopera specializzata
Queste semplici verità devono essere dette!. Altrimenti si fa solo demagogia. Gridare Lavoro e Ambiente a Taranto è solo populismo!
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La magistratura è intervenuta numerose volte. La prima manifestazione ambientalista del 1971, la prima condanna in
tribunale per "getto di polveri" è del 1982 ( allora amministrazione Finsider e lo Stabilimento in saldamente in mano dei Craxiani ). Furono istituite commissioni e rappresentanti dei lavoratori ai quali furono impartite nozione ambientaliste ( Commissione ambiente e sicurezza) che vigilavano sul rispetto delle normativa. Furono in quegli anni che si scopri l'utilizzo di un solvente il Gamlen altamente tossico contenente Toluolo e Xilolo per la pulizia dei motori elettrici e vietato in tutti i paesi europei. Furono gli anni, in cui si scopri che l'Apirolio ( olio di raffreddamento) utilizzato per i raffreddamento dei trasformatori elettici conteneva PCB e che ad alte temperature produceva diossina. In quell'olio gli operai si immergevano protetti solo da una tuta di tela per la pulizia periodica e l'olio si versava negli scarichi naturali. Dopo l'inchiesta dei lavoratori del reparto Officina Elettrica si ottenne un accordo che consentiva nel breve l'affidamento ad una ditta tedesca specializzata la manutenzione dei trasformatori e nel medio lungo periodo la sostituzione con trasformatori moderni ( con l'arrivo di Riva questo accordo è diventata carta straccia.) L'inchiesta si allargò anche agli altri centri industriali ( Cantierni navali, Arsenale militare, raffineria ecc ecc ) . In questa inchiesta notevole fu l'aiuto della la Procura di Taranto e Lecce che ci supportò per la consulenza giuridica

La prima condanna a Emilio Riva arriva per i "parchi minerali" nel 2002, nel 2007 Emilio Riva e suo figlio Claudio furono anche interdetti dall'esercizio dell'attività industriale, e fu loro inibita la possibilità di contrattare con la pubblica amministrazione.
Ma la cronistoria vede nel 2001 il tribunale di Taranto dichiarò Emilio Riva, il figlio Claudio e altri dirigenti Ilva colpevoli di tentata violenza privata, per avere demansionato un gruppo di impiegati dell'Ilva nel 1998 (palazzina Laf). La sentenza per mobbing , la prima in Italia, venne confermata nel 2006 in Cassazione.
Nel febbraio del 2007 Emilio Riva fu condannato a tre anni di reclusione e Claudio Riva a 18 mesi per omissione di cautele contro gli infortuni sul lavoro e violazione di norme antinquinamento, con riferimento alla gestione della cokeria dell'impianto tarantino.
Il 10 ottobre 2008 la Corte d'Appello di Lecce condannò alla pena di due anni di reclusione Emilio Riva e a un anno e otto mesi il direttore dello stabilimento tarantino, Luigi Capogrosso, entrambi accusati di getto pericoloso di cose, danneggiamento aggravato, omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro nel reparto cokerie.

La politica in tutti questi anni è stata a guardare connivente e sonnachiosa. Da Riva riceveva aiuti, finanziamenti. Il sindaco Stefano ha avuto parole di elogio per Riva che a sue spese provvide a fornire il cimitero di fontanelle di acqua per la pulizie delle tombe (che nel frattempo provvedeva a riempirle di uomini! )
Zag.

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