MADRID
Twitta Gramsci, la polizia l'accusa:
«Istighi alla violenza»
«Istighi alla violenza»
La ragazza, che fa parte del movimento degli Indignados, sarebbe stata interrogata a Madrid. La solidarietà su Twitter
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LE PROTESTE - La vicenda della studentessa spagnola di comunicazione è rimbalzata sul sito di microblogging e sui social network. Dalla Spagna all'Italia. E non solo. In poche ore la ragazza ha ricevuto centinaia di messaggi di solidarietà. «È una vergogna, siamo di nuovo sotto il fascismo», scrive qualcuno. «Ci accusano perché siamo scesi in piazza a manifestare il nostro dissenso», è il grido di qualcun altro. Poi arrivano anche le minacce e gli insulti degli esponenti di destra. La ragazza, secondo quanto riportato da forum e blog, è stata costretta a recarsi all’Audiencia Nacional di Madrid – un tribunale speciale – per rispondere ad un interrogatorio. Anche settimanali e quotidiani riportano la vicenda. Scrive lei stessa, sempre su Twitter: «Mi accusano di scrivere messaggi violenti, tra cui quello in cui cito Gramsci. È ridicolo». Ad Almu sarebbero stati mostrati come prova dei suoi presunti appelli alla violenza a mezzo Twitter proprio alcune citazioni di un intellettuale le cui opere sono testi di studio ed esame nelle università di mezzo mondo.
TREND TOPIC - In Spagna in poche ore #Gramsci è diventato uno dei trending topic di Twitter. Al momento Almu sta ancora mantenendo l'anonimato e non esce allo scoperto. Ma in Spagna è da tempo che la polizia controlla il movimento degli indignados, nato in seguito alla crisi economica che ha dato vita a una larga mobilitazione di protesta pacifica dal basso contro il governo spagnolo. Le proteste sono iniziate il 15 maggio 2011 in occasione delle elezioni amministrative.
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