Ο παγκοσμοποιημένος καπιταλισμός βλάπτει σοβαρά την υγεία σας.
Il capitalismo globalizzato nuoce gravemente alla salute....
.... e puo' indurre, nei soggetti piu' deboli, alterazioni della vista e dell'udito, con tendenza all'apatia e la graduale perdita di coscienza ...

(di classe) :-))

Francobolllo

Francobollo.
Sarà un caso, ma adesso che si respira nuovamente aria fetida di destra smoderata e becera la polizia torna a picchiare la gente onesta.


Europa, SVEGLIA !!

Europa, SVEGLIA !!

venerdì 12 aprile 2013

Draghi, chi è “proprietario” dell’euro?

- rinascita -

Non avendo ottenuto una risposta esauriente dal Commissario Europeo Olli Rehn, nonostante due interrogazioni, il parlamentare europeo Marco Scurria ha deciso di scrivere direttamente al governatore della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, per cercare di sciogliere definitivamente il problema della proprietà dell’euro all’atto dell’emissione.
Sulla questione-principe che determina il servaggio dei popoli europei, non soltanto Scurria (Fratelli d’Italia), ma anche Mario Borghezio (Lega Nord) da tempo sono protagonisti di questa battaglia per restituire ai cittadini la sovranità sulla moneta.
Non si tratta, nella fattispecie della richiesta rivolta da Marco Scurria, di una battaglia di “verità sostanziale” ma dell’esigere una risposta a prescindere dell’esistenza o meno di “teoremi monetari” o di dichiararne l’essenza “complottistica”. Qui si tratta di avere risposte certe, di “diritto”: è una “questione giuridica” che va risolta definitivamente. “Perché – come scrive su “rapporto aureo” Francesco Filini - tutto ciò che non è codificato dalle leggi è per definizione fuori legge”.
Non bisogna lasciare soli quei rari rappresentanti del popolo che con perseveranza e coraggio insistono su questo tema.
Riprendiamo qui la lettera inviata al Governatore della BCE.

Egregio Governatore,
sono costretto a rivolgermi a Lei per trovare una risposta definitiva ad una domanda che centinaia di persone, singolarmente o attraverso associazioni, in Italia e in Europa mi stanno ponendo. Purtroppo il commissario europeo per gli affari economici e monetari, Olli Illmari Rehn, non ha saputo dare una risposta efficace alle interrogazioni parlamentari poste dal sottoscritto, che le allego, sulla natura giuridica della nostra moneta unica. Infatti non è ancora chiaro il motivo per cui la Banca Centrale Europea risulta, di fatto, proprietaria dell’Euro all’atto della sua emissione, nonostante nessun trattato internazionale attribuisca la proprietà giuridica del mezzo monetario all’Istituto da Lei presieduto.
Sappiamo benissimo che la moneta, come ogni bene mobile, deve necessariamente avere un suo proprietario sin dal momento in cui viene creata. Non risulta chiaro il motivo per il quale la Banca Centrale Europea, a cui spetta, secondo quanto stabilito dall’articolo 128 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea, il diritto esclusivo di emettere moneta, ovvero autorizzare le Banche Centrali Nazionali ad emettere il mezzo di scambio, si appropri di quest’ultimo senza alcuna copertura legislativa. Non a caso le banconote a corso legale che circolano nell’Unione riportano la sigla della BCE e, quelle di recente emissione, la Sua firma come Governatore.
Sappiamo bene che i valori monetari creati, anche di recente con la manovra da Lei voluta per dare una risposta alla crisi che va sotto il nome di Long Term Refinancing Operation (LTRO), acquisiscono valore soltanto nella fase della circolazione o meglio nel momento in cui avviene l’addebito al nuovo proprietario. Sono quindi gli accettatori a dare valore al mezzo di scambio e la logica vorrebbe che questi ultimi fossero i legittimi proprietari. Ma non intendo con questa missiva entrare in questioni che attengono alla politica, così come non intendo mettere in discussione in questa sede l’indipendenza delle Banche Centrali.
Vorrei soltanto che il Governatore della BCE possa dare una risposta ai cittadini europei che come me non riescono a comprendere, quale sia il fondamento giuridico che attribuisce la proprietà dell’Euro all’Eurosistema all’atto della sua emissione. La crisi incombe spietata sulle spalle dei popoli, le tensioni sociali aumentano di pari passo con la povertà e la miseria. Sono certo che Lei vorrà chiarire una volta per tutte questo dilemma che serve davvero a difendere la moneta unica e a dare all’Euro la credibilità che ultimamente, soprattutto in alcuni Paesi membri, sembra un po’ appannata.
Cordialmente,
Marco Scurria

In passato Marco Scurria aveva chiesto chiarimenti sulla risposta data dalla commissione europea alla prima interrogazione sulla proprietà giuridica dell’euro presentata da Mario Borghezio, nella quale si affermava che nella fase dell’emissione le banconote appartengono all’Eurosistema, mentre nella fase della circolazione appartengono al titolare del conto sulle quali vengono addebitate. Come ricorda Filini, però, bisogna fare attenzione: “perché le parole negli atti ufficiali e nel linguaggio tecno-eurocratico vanno soppesate per bene. Quindi il commissario Olli Rehn rispondeva a Borghezio che la proprietà delle banconote cartacee (dove troviamo ben impressa in ogni lingua dell’Unione la sigla della Banca Centrale Europea) è dell’Eurosistema.
Ma cos’è quest’Eurosistema?
“L’Eurosistema è composto dalla BCE e dalle BCN dei paesi che hanno introdotto la moneta unica. L’Eurosistema e il SEBC coesisteranno fintanto che vi saranno Stati membri dell’UE non appartenenti all’area dell’euro.” Questa è la definizione che si legge sul sito ufficiale della BCE. Quindi le Banche centrali nazionali stampano le banconote e si appropriano del loro valore nominale (ad Es. se stampare un biglietto da 100 ha un costo fisico per chi lo conia di 0,20 centesimi – valore intrinseco – le BCN si appropriano anche del valore riportato sul biglietto stampato). E Marco Scurria chiedeva quali fossero le basi giuridiche su cui poggiava l’affermazione del Commissario Olli Rehn con una debita interrogazione.
Olli Rehn, a nome della Commissione, il 12 marzo dell’anno scorso, dichiarava “L’articolo 128 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea costituisce la base giuridica per la disciplina dell’emissione di banconote e monete in euro da parte dell’Eurosistema (costituito dalla Banca centrale europea e dalle banche centrali nazionali). La proprietà delle banconote e delle monete in euro dopo l’emissione da parte dell’Eurosistema è disciplinata dalla legislazione nazionale vigente al momento del trasferimento delle banconote e monete al nuovo proprietario, ossia al momento dell’addebito del conto corrente bancario o dello scambio delle banconote o monete”.
Olli Rehn non faceva cioè altro che ribadire che dopo l’emissione, ossia dopo la creazione fisica delle banconote o più verosimilmente dell’apparizione in video delle cifre sui terminali dell’Eurosistema (totalmente a costo zero, se si esclude l’energia elettrica che mantiene accesi i computers…) la proprietà dei valori nominali appartiene al nuovo proprietario, ovvero a chi ha accettato l’addebito, a chi ha accettato di indebitarsi. Non solo. Olli Rehn, per giustificare l’affermazione secondo la quale rispondeva a Borghezio che l’Euro appartiene nella fase dell’emissione all’Eurosistema, cita l’articolo 128 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea, dove nel comma 1 si legge: “La Banca centrale europea ha il diritto esclusivo di autorizzare l’emissione di banconote in euro all’interno dell’Unione. La Banca centrale europea e le banche centrali nazionali possono emettere banconote. Le banconote emesse dalla Banca centrale europea e dalle banche centrali nazionali costituiscono le uniche banconote aventi corso legale nell’Unione”.
E’ chiarissimo. Non c’è scritto da nessuna parte che la proprietà giuridica dell’euro emesso appartiene alla BCE o alle BCN. C’è soltanto scritto che la BCE può autorizzare l’emissione di euro a se stessa e alle BCN, dovendo controllare l’inflazione nella zona euro, così come stabilito dal Trattato di Maastricht. Ribadisce che solo l’Eurosistema può stampare le banconote o creare elettronicamente i valori nominali. Ma nessun riferimento giuridico, nessun trattato, nessuna legge, nessuna deliberazione, niente di niente ci dice che l’Eurosistema ha la facoltà di addebitare la moneta. E’ evidente che si appropria di questo grande ed esclusivo privilegio.
Ciò che diceva il prof. Giacinto Auriti trova finalmente conferma in un atto ufficiale della Commissione Europea: le Banche Centrali si appropriano del valore della moneta perché emettono solo addebitando, prestando, e il prestare è una qualità esclusiva del proprietario. Auriti chiamava questo meccanismo la truffa del signoraggio, parola sulla quale oggi si fa volutamente grande confusione.
Non a caso l’indomito professore dell’Università di Teramo aveva denunciato la Banca d’Italia (organismo privato in mano per il 94% a banche commerciali e fondazioni bancarie) per truffa, associazione a delinquere, usura, falso in bilancio e istigazione al suicidio (grave piaga dei tempi nostri). Infatti la moneta, essendo il mezzo di scambio con il quale i cittadini riescono ad interagire tra loro dando vita al mercato, ovvero riuscendo a scambiarsi reciprocamente beni e servizi prodotti grazie al loro lavoro, deve appartenere esclusivamente a chi lavora, ovvero al popolo. Chi si appropria indebitamente del valore della moneta non fa altro che sfruttare il lavoro del popolo, lucrare sulle fatiche e sulla produzione altrui chiedendo che gli vengano pagati gli interessi sul prestito erogato. Questa è la gigantesca distorsione del nostro tempo, questa è la Grande Usura. E sotto il giogo di questa malefica piaga, sono finiti tutti i popoli d’Europa che oggi pagano sulla propria pelle una crisi sistemica e indotta, figlia di un paradigma che dal 1694 (anno di costituzione della prima Banca Centrale, la Bank of England) si è imposto sulla vita dell’uomo.
Il meccanismo dell’indebitamento degli Stati da parte di organismi privati quali sono le Banche Centrali Nazionali è presente quasi ovunque. La Federal Reserve conia negli USA il dollaro, la Bank of England conia nel Regno Unito la Sterlina, la BCE conia l’Euro. Ma per quanto ci riguarda, esiste un’abissale differenza, che rende il sistema ancora più perverso: gli Stati dell’Unione non possono ricevere il credito direttamente dalla BCE (cosa che invece accade in modo diretto e subordinato negli altri paesi, ed Es. negli USA dove il Congresso ordina di stampare e la FED esegue) ma devono finanziarsi sul mercato, la parolina magica con cui ci prendono per i fondelli. In poche parole funziona così: la BCE crea denaro a suo piacimento, lo da in prestito alle banche commerciali (Draghi ha appunto creato circa 1000 miliardi di euro prestandoli all’1%) e queste possono decidere se acquistare o meno i cosiddetti Bond, i titoli del debito (con tassi che vanno dal 5 al 7%).
Non è possibile, quindi, per i paesi della UE attuare una propria politica monetaria, anche volendo accettare il meccanismo dell’indebitamento pubblico.
http://rapportoaureo.wordpress.com
Tutto è nelle mani della Grande Usura. I signori della Goldman Sachs, banca d’affari targata USA, siedono ai vertici delle grandi istituzioni bancarie, Mario Draghi ne è l’emblema. Ora hanno deciso di gestire direttamente anche le Istituzioni politiche, con i vari Mario Monti e Papademos primi alfieri al servizio della Goldman.

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