Ο παγκοσμοποιημένος καπιταλισμός βλάπτει σοβαρά την υγεία σας.
Il capitalismo globalizzato nuoce gravemente alla salute....
.... e puo' indurre, nei soggetti piu' deboli, alterazioni della vista e dell'udito, con tendenza all'apatia e la graduale perdita di coscienza ...

(di classe) :-))

Francobolllo

Francobollo.
Sarà un caso, ma adesso che si respira nuovamente aria fetida di destra smoderata e becera la polizia torna a picchiare la gente onesta.


Europa, SVEGLIA !!

Europa, SVEGLIA !!

venerdì 3 settembre 2010

Fidel Castro. «Educando, educando e creando amore e fiducia».


di Carmen Lira Saade* su Il Manifesto
Fidel e i gay. "La mia ingiustizia"

E' stato 4 anni dibattendosi fra la vita e la morte. Entrando e uscendo dalla sala operatoria, intubato, alimentato attraverso le vene e i cateteri e perdendo di frequente conoscenza...
«La mia malattia non è nessun segreto di stato» avrebbe detto poco prima che essa provocasse la crisi e l'obbligasse a «fare quel che doveva fare»: delegare le sue funzioni di presidente del Consiglio di stato (la presidenza della repubblica) e, di conseguenza, di comandante in capo delle forze armate di Cuba.
«Non posso più continuare», ammise allora - come rivela in questa prima intervista a un organo di stampa straniero da allora -. Si rassegnò al passaggio delle consegne e si mise nelle mani dei medici.Lo choc scosse tutto il paese e gli amici di fuori: fece cullare speranze revansciste ai suoi detrattori e mise in stato d'allarme il poderoso vicino del nord.

mercoledì 1 settembre 2010

I diritti dei padroni e quelli degli operai


LOTTA DI CLASSE
di Guido Viale in Il Manifesto
Per Marchionne, per la Marcegaglia e per molti altri che hanno frequentato il meeting di Comunione e liberazione la lotta di classe è un residuo di un passato da superare, così come lo è la conflittualità sindacale o la lotta «tra operai e padroni».
Così si capisce meglio dove mirassero le tante polemiche fuori tempo massimo contro il '68 e la sua cultura distruttiva. Però, come giustamente ha fatto notare Adriano Sofri sulla sua piccola posta, la frase «basta lotta tra padroni e operai» prende una sfumatura diversa a seconda che a pronunciarla sia un operaio oppure un padrone.

Le ipocrisie del filantrocapitalismo.


Gates, Buffet, Skoll, Bloomberg, Rockfeller, Turner lanciano l'iniziativa Giving Pledge: puó "l'impegno a donare" dei miliardari filantropi aiutare il mondo?

Quaranta tra i miliardari più ricchi degli Stati uniti d'America si sono recentemente impegnati a donare la maggior parte del loro patrimonio per scopi filantropici.

Mossi dall'ambizione di ispirare altri 'paperoni' in tutto il mondo e stimolare una vera e propria ondata di solidarietà, hanno costituito il cosiddetto Giving Pledge (L'impegno a donare), un'iniziativa filantropica che esemplifica la visione a lungo termine di questa nuova generazione di super-ricchi. Lanciato da Bill Gates e Warren Buffett, il gruppo del Giving Pledge include - tra gli altri – il fondatore di eBay Jeff Skoll, il sindaco di New York Michael Bloomberg, la famiglia Rockfeller, e il magnate dei media Ted Turner.

martedì 31 agosto 2010

Iniziativa sociale contro la crisi.


http://www.controlacrisi.org/joomla/index.php?option=com_content&view=article&id=8040&catid=36&Itemid=68

30/08/2010 16:10 LAVORO - ITALIA
Dopo circa un anno di lavoro e sperimentazione si è avviato il percorso costituente della R@P, la Rete per L'autorganizzazione Popolare che federerà le pratiche sociali che si sono sperimentate dentro la crisi.
La R@P è un'associazione di promozione sociale, che si sviluppa con propri circoli, a cui hanno deciso di federarsi sulla base di un principio federativo le Brigate della Solidarietà Attiva, I Gruppi di Acquisto Popolare, L'Associazione Diritti e Società, L'Unione Inquilini e altri soggetti che contribuiranno al progetto restando in piena autonomia.
Si tratta quindi di un processo aperto, orizzontale, di messa in comune di pratiche di solidarietà attiva e vertenzialità, per dare concretezza e continuità ad un intervento che cerca di ripoliticizzare il vasto mondo dell'agire sociale in una prospettiva anticapitalista.
La R@P è composta da soggetti che prima di tutto agiscono nella crisi sociale e sviluppano, a partire da questo, una proposta che guarda alla costituzione di uno spazio comune in chiave neo–mutualista per permettere il consolidamento e lo sviluppo delle lotte e per dare risposte parziali. ma concrete, alle classi popolari strette dal morso della crisi.
Dentisti sociali, mutue autogestite, sportelli sociali su casa e lavoro, casse di resistenza, interventi di solidarietà attiva diretta nei punti caldi del bisogno e del conflitto, scuole popolari, presidi sociali di quartiere, questo è quello che hanno fatto e faranno gli aderenti della R@P sul principio del "prima fare e poi parlare".
La R@P avrà una riunione fondativa che si terrà il 19 di settembre a Scandicci (FI) presso il palazzetto dello sport di via Rialdoli a partire dalle ore 10.30 nella quale verranno eletti gli organismi e verrà stipulata una carta fondativa dei diritti sociali nel quale riconoscersi come intero processo. per informazioni reterap@libero.it

lunedì 30 agosto 2010

Cervelli in fuga, la Grecia come l’Italia.

Prezzo della Crisi del 30-08-2010 Fonte: Controlacrisi
30/08/2010
di Fabio Sebastiani
Stiamo come in Grecia e non lo sapevamo. Stessa faccia stessa razza, dice un detto antico. E magari fosse così.
La realtà è che siamo uguali per il modo in cui stronchiamo le giovani speranze. Un anno fa una accurata indagine svolta presso le università italiane rivelava che due studenti su tre sono pronti a lasciare il Bel Paese per cercare lavoro all’estero.
Oggi esattamente lo stesso risultato arriva dalla Grecia: la stragrande maggioranza dei neolaureati e dei laureandi greci è pronta a lasciare il paese per cercare un lavoro all'estero e ritiene che le misure adottate per superare la crisi economica non tengano conto dei loro problemi.

domenica 29 agosto 2010


LESSICO POLITICO: RIFORMISMO E NEOLIBERISMO


Fonte Controlacrisi 28/08/2010

Riformismo è diventata da anni la parola chiave di una nuova ideologia che predica il vangelo della crescita economica e della competitività, mentre il populismo recita il mantra della sicurezza e di un rinnovato protezionismo su basi sovranazionali delle comunità locali. Riproponiamo un vecchio articolo di Ugo Mattei.

La lunga marcia della talpa neoliberista di Ugo Mattei

Difficile trovare un termine del gergo politico Italiano contemporaneo, più diffusamente utilizzato di «riformismo». Difficile trovare pure un'ideologia politica maggiormente responsabile della recente catastrofe elettorale delle forze democratiche di questo paese, simboleggiata dallo striscione con scritto «Veltroni santo subito» esposto dai fascisti nuovi padroni del Campidoglio.

Un «nuovo patto sociale» per arretrare come paese


Fonte: Tommaso De Berlanga - il manifesto 28 Agosto 2010

Quando Sergio Marchionne prese il timone della Fiat, nel giugno 2004, la sua «estraneità» alla mentalità italiana ne faceva quasi un campione liberal. In una delle prime apparizioni dichiarò che per la Fiat il costo del lavoro - intorno al 6-7% dei costi - non era il problema principale, promettendo che non avrebbe chiuso nessuno stabilimento in Italia. Apparve come l'esatto contrario di Berlusconi. Il prototipo dell'imprenditore serio contrapposto all'impresario.

Oggi chiede un «nuovo patto sociale», basato sull'abbandono dell'idea «che ci sia una lotta tra capitale e lavoro, tra padroni e operai». Rispolverando infine l'antica favola - questa, sì, molto «padronale» - del «stiamo tutti sulla stessa barca» («l'unica vera sfida è quella che ci vede di fronte al resto del mondo», non è chiaro se come azienda o come paese).
Cos'è cambiato in cinque anni?

“Berlusconismo” ideologia nell’era moderna.

di Zag in ListaSinistra
Si può proporre una prima approssimativa definizione del "berlusconismo" dal punto di vista ideale. Esso si presenta come una forma di politicizzazione di ceti medi e popolari, attraverso il legame carismatico con una personalità estranea alla politica "ufficiale" e sulla base di un orizzonte ideologico di "liberalismo popolare".

Per intendere tale novità in tutta la sua portata, si deve però ripercorrere l'evoluzione politica di quel settore della società che corrisponde alla definizione di "ceti medi". Questi avrebbero dovuto essere gli interlocutori "naturali" di una politica "liberale" mentre in Italia il liberalismo ha dimostrato un'endemica incapacità di legarsi ai ceti medi abbandonando l'originaria dimensione elitaria e alto-borghese.Non si sostiene che il berlusconismo sia una formula innovativa e singolare nei suoi singoli tratti presi a se stanti. Ma è la formula d'insieme che la rende non dico unica, ma caratteristica e singolare, almeno nel nostro paese.

venerdì 27 agosto 2010

Burgio: «Basta settarismi. È stato perso tempo prezioso»


Burgio: «Burgio: «Basta settarismi. È stato perso tempo prezioso»

di Antonella Marrone in Liberazione.
Burgio, c’è qualche novità a sinistra?
Quale sinistra? I gruppi dirigenti o la base?
Come risposta è una bella domanda. Dirigenti e base.
Penso che la base sia molto più avanti dei dirigenti. Giro molto, non solo per le Feste di Liberazione e di partito, e vedo che le persone hanno voglia di misurarsi e di fare uno scatto in avanti.
Qual è il problema dei dirigenti?

Il fatto di essersi fatti imprigionare in una storia, quella degli ultimi 20 anni, fatta di sconfitte. E anche di errori gravi. Una storia che ha funzionato come una ragnatela per impedire qualsiasi movimento che fosse all’altezza del compito.

don Andrea Gallo: mai piu' Mondadori.

Fonte Blog di Beppe Grillo
Se, come dice don Gallo, tutti gli autori della Mondadori, in particolare quelli della cosiddetta opposizione, la abbandonassero, il segnale per il Paese sarebbe fortissimo. Gli stessi autori, che sono decine e forse centinaia, non facendolo danno un segnale altrettanto forte al Paese: che loro non sono alternativi al berlusconismo, ma ci sono dentro fino al collo.

Intervista a don Andrea Gallo:
Blog: "La recente norma inserita in un decreto (il numero 40) del Governo Berlusconi, che poi è diventata legge lo scorso maggio, consentirebbe alla Mondadori di liquidare un'imposizione fiscale evasa di 350 milioni di euro con 8,6 milioni di euro. Quasi un condono.Scalfari ha risposto a Mancuso, un autore che scrive per Mondadori attanagliato dal dubbio se scrivere ancora per la casa editrice di Segrate, e gli ha detto che continuerà a scrivere per Einaudi, casa del gruppo Mondadori. "

giovedì 26 agosto 2010

Μέσα σε 3 χρόνια οι τράπεζες πήραν 53 δισ.!


Ημερομηνία δημοσίευσης: 26/08/2010 - Fonte ΑΥΓΗ
Άλλα 25 δισ. ευρώ έδωσαν στις τράπεζες το ΠΑΣΟΚ και η Ν.Δ. Μετά τα 28 δισ. που τους έδωσε η Ν.Δ. το 2008, ήρθε χθες το ΠΑΣΟΚ και τους έδωσε άλλα 25 δισ. χωρίς ουσιαστικές εγγυήσεις και όρους. Με την τροπολογία που εντάχθηκε στο νομοσχέδιο του υπουργείου Οικονομίας για το καμποτάζ στην κρουαζιέρα (και ψήφισε η Ν.Δ.), το ελληνικό δημόσιο αυξάνει κατά 25 δισ. την εγγύησή του στα δάνεια που χορηγούν οι κερδοσκοπικές τράπεζες.

Θ. Δρίτσας: Συγκεντρώνεται ο πλούτος σε λίγους
Εκφράζοντας την κατηγορηματική αντίθεση του ΣΥΡΙΖΑ ο Θοδωρής Δρίτσας ζήτησε να προηγηθεί ο απολογισμός για τα 28 δισ. και διαφώνησε με τον ισχυρισμό του Γιώργου Παπακωνσταντίνου ότι τα 25 δισ. θα πάνε στην πραγματική οικονομία επειδή οι τράπεζες θα πρέπει να έχουν σχέδιο πιστωτικής επέκτασης για να ενταχθούν στη ρύθμιση.
"Ποιος κρίνει ποια είναι η πραγματική οικονομία; Οι τράπεζες!", είπε τονίζοντας ότι πραγματική οικονομία είναι οι εκατοντάδες χιλιάδες μικρομεσαία νοικοκυριά που συνθλίβονται και εξαφανίζονται από την παραγωγική διαδικασία.
Ο Θ. Δρίτσας ζήτησε να αποσυρθεί η τροπολογία και να έλθει ως νομοσχέδιο, επισημαίνοντας την έλλειψη δημοκρατικής νομιμοποίησης για τέτοιες ρυθμίσεις. Στόχος του ΠΑΣΟΚ, και κάθε νεοφιλελεύθερης κυβέρνησης, είναι "η συμπίεση του εργατικού κόστους και η εξαφάνιση σημαντικών τμημάτων των μικρών και μεσαίων επιχειρήσεων, η συγκεντροποίηση, σε λίγα χέρια, του πλούτου και της παραγωγικής διαδικασίας", πρόσθεσε.

mercoledì 25 agosto 2010

Questo è il Potere



Eccovi i nomi e cognomi del Potere, chi sono, dove stanno, cosa fanno. Così li potrete riconoscere e saprete chi realmente oggi decide come viviamo.
Così evitate di dedicare tutto il vostro tempo a contrastare le marionette del Potere, e mi riferisco a Berlusconi, Gelli, Napolitano, D'Alema, i ministri della Repubblica, la Casta e le mafie regionali.
Così non avrete più quell'imbarazzo nelle discussioni, quando chi ascolta chiede "Sì, ma chi è il Sistema esattamente?", e vi toccava di rispondere le vaghezze come "le multinazionali… l'Impero… i politici…".
Qui ci sono i nomi e i cognomi, quindi, dopo avervi raccontato dove nacque il Potere (`Ecco come morimmo', www.paolobarnard.info ), ora l'attualità del Potere.
Tuttavia è necessaria una premessa assai breve.
Il Potere è stato eccezionalmente abile in molti aspetti, uno di questi è stato il suo mascheramento.
Il Potere doveva rimanere nell'ombra, perché alla luce del sole avrebbe avuto noie infinite da parte dei cittadini più attenti delle moderne democrazie.
E così il Potere ci ha rifilato una falsa immagine di se stesso nei panni dei politici, dei governi, e dei loro scherani, così che la nostra attenzione fosse tutta catalizzata su quelli, mentre il vero Potere agiva sostanzialmente indisturbato.
Generazioni di cittadini sono infatti cresciuti nella più totale convinzione che il potere stesse nelle auto blu che uscivano dai ministeri, nei parlamenti nazionali, nelle loro ramificazioni regionali, e nei loro affari e malaffari.
Purtroppo questa abitudine mentale è così radicata in milioni di persone che il solo dirvi il contrario è accolto da incredulità se non derisione. Ma è la verità, come andrò dimostrando di seguito.
Letteralmente, ciò che tutti voi credete sia il potere non è altro che una serie di marionette cui il vero Potere lascia il cortiletto della politica con le relative tortine da spartire, a patto però che eseguano poi gli ordini ricevuti.

GRECIA. RECESSIONE FA CHIUDERE 15% NEGOZI AD ATENE.

Fonte Controlacrisi - 24/08/2010
Crisi economica e conseguente recessione hanno costretto alla chiusura quasi il 15% dei negozi ad Atene, secondo uno studio pubblicato dalla Confederazione del commercio (Esee) nel quale si avverte che la situazione potrebbe ulteriormente peggiorare.
Secondo lo studio hanno chiuso 505 esercizi commerciali dei 3.421 investigati.
Particolarmente grave, secondo l'indagine condotta in tutti i distretti commerciali, la situazione al centro della capitale dove il tasso di chiusura è calcolato in oltre il 20%.
Secondo il presidente dell'Esee, Vassilis Korkidis, «il commercio al dettaglio è stato sottoposto a durissima prova» e «le perdite sono gravi». (ANSA).

martedì 24 agosto 2010

KURT VONNEGUT: L'UCCISIONE DI SACCO E VANZETTI


Fonte: Kurt Vonnegut, Pezzo di galera (tit. orig. Jailbird), 1979, edizione Feltrinelli (2004), traduzione di Pier Francesco Paolini dal sito Filiarmonici.

23/08/2010

Il 23 agosto 1927 venivano assassinati.
Quelli che già altre volte avevano ascoltato Kenneth Whistler lo pregarono di raccontare nuovamente di quando aveva organizzato le manifestazioni di protesta davanti alla prigione di Charlestown, per l'uccisione di Sacco e Vanzetti.
Mi sembra strano, oggi, dover spiegare chi fossero Sacco e Vanzetti. Recentemente ho chiesto a Israel Edel, l'ex portiere notturno all'Arapahoe, cosa sapeva lui di Sacco e Vanzetti, e mi ha risposto senza esitazione che erano due giovani di buona famiglia che, a Chicago, avevano commesso un omicidio per provarne il brivido.
Li aveva confusi, insomma, con Leopold e Loeb.
Perché dovrebbe sconvolgermi questo?
Quand'ero giovane, ero convinto che la storia di Sacco e Vanzetti sarebbe stata raccontata tanto spesso quanto la storia di Gesù Cristo, suscitando altrettanta commozione. Non avevano forse diritto, i moderni - pensavo - a una Passione moderna come quella di Sacco e Vanzetti, che si concludeva sulla sedia elettrica?

Oggi tutto questo si chiama berlusconismo.


Di Zag, in ListaSinistra

.... la fine di Berlusconi ..... non comportera automaticamente la fine della politica e della concezione della politica chiamata berlusconismo.
Questa non e stata una conseguenza meccanica , deterministica ma continuita' di pensiero come tendenze e concezione del mondo.
Proprio come risposta alle trasformazioni epocali che si stavano consumando negli anni '80 , crisi del fordismo, apertura alla liberalizzazione del credito, monetarismo, fine delle barriere doganali.
Una delle risposte a quelle esigenze fu il craxismo, che ruppe le tradizione storiche del socialismo per associarlo ad una nuova concezione del "riformismo" .
Forza minoritaria all'interno del duopolio che diventa ago della bilancia e ribalta lo schema
E fin qui le differenze.
Per fare cosa? , e cosa si intendeva "modernita"? ed e' qui che la continuita' , non meccanica, ma di tendenza, che le politiche si identificano. ( e non faccio similitudini di atteggiamenti personalistici, ma di atti, di fatti concreti )
Non a caso tutti i , allora giovani, rampanti socialisti sono oggi i maggiori esponenti costruttori berlusconiani. /( Tremonti, Sacconi, Brunetta, ecc ecc ) .
Ma allora come oggi , uno dei maggiori ostacoli sono le sovrastrutture di uno stato ancorato ancora ad una concezione della politica e della partecipazione diciamo di tipo socialdemocratico tedesco.
Allora come oggi , occorre smontare questi residuati, i partiti, la magistratura indipendente, gli organi partecipativi alla vita democratica, ecc ecc. Allora come oggi questa "burocratizzazione", rappresenta un ostacolo, e allora come oggi la risposta e' quella dello smantellamento di questi "carrozzoni" per una politica basata sul "leader", allora Craxi, oggi berlusconi, certo non uguali, ma simili negli obbiettivi da perseguire. Di qui la continuita', non lineare, come risposte politiche alle esigenze delle trasformazioni sociali ed economiche


lunedì 23 agosto 2010

Noam Chomsky: Gli echi del Vietnam nella guerra in Afghanistan

di Noam Chomsky
23/08/2010 Fonte Controlacrisi

The War Logs, un archivio di documenti militari classificati nei sei anni di guerra in Afghanistan, lanciato su Internet dall'organizzazione Wikileaks, narra dalla prospettiva degli Stati Uniti la tragica lotta, ogni giorno più cruenta. Per gli afghani si tratta di un crescente orrore.
Nonostante la loro validità, The War Logs possono contribuire ad alimentare la sfortunata convinzione che le guerre siano un errore solo se non vengono vinte, qualcosa di simile a ciò che provarono i nazisti dopo Stalingrado.

Il mese scorso abbiamo assistito al vergognoso ritiro del general Stanley A. McChrystal, sostituito al comando delle forze degli USA in Afghanistan dal suo superiore, il generale David H. Petraeus. Una probabile conseguenza di questa sostituzione dei vertici sarà una "allentamento" delle norme d'ingaggio, di modo che uccidere civili risulterà più facile, e un allungamento della durata della guerra nella misura in cui Petraeus utilizzerà la sua influenza sul Congresso per raggiungere questo obiettivo.

L'impossibile gestione dell'euro.


Analisi, agosto 2010 - Fonte

L’ideologia corrente che immagina un capitalismo gestito dal “mercato”, addirittura senza Stato (ridotto alle sue funzioni minimali di guardiano dell’ordine), non si fonda né su una seria lettura della storia del capitalismo reale, né sua una teoria asseritamente “scientifica”.
Creando la moneta comune prima di aver realizzato l’Europa politica, economica e sociale, l’Unione Europea ha messo il carro davanti ai buoi.

L’impossibile gestione dell’euro
di Samir Amin.

Non c’è moneta senza Stato.
Insieme, Stato e moneta, costituiscono nel capitalismo lo strumento per la gestione degli interessi generali del capitale, che trascendono quelli particolari dei segmenti di capitale in concorrenza.
L’ideologia corrente che immagina un capitalismo gestito dal “mercato”, addirittura senza Stato (ridotto alle sue funzioni minimali di guardiano dell’ordine), non si fonda né su una seria lettura della storia del capitalismo reale, né sua una teoria asseritamente “scientifica” capace di dimostrare che la gestione del “mercato” possa produrre – sia pure tendenzialmente – un qualsiasi equilibrio (a fortiori ottimale).

domenica 22 agosto 2010

LA NUOVA CINA CHE ABBIAMO SOTTOVALUTATO


DI VLADIMIRO GIACCHE’ da ilfattoquotidiano.it

Sino a non molto tempo fa un viaggio in Cina era l’occasione per misurare le molte distanze tra “noi” e “loro”. Oggi se ne misura soprattutto un’altra: quella tra l’immagine della Cina offerta dai nostri media e la realtà di quel Paese.

La Cina che ho incontrato a luglio in un viaggio che ha toccato Pechino e diverse altre città, nel corso del quale ho potuto visitare numerose imprese e impianti industriali e discutere (molto apertamente) con esponenti del mondo della politica e dell’economia, è molto distante da quell’immagine. Soprattutto dal punto di vista economico.

La guerra in Iraq è (virtualmente) finita.


Frida Roy, 19 agosto 2010,
Fonte Paneacqua

Oltre 100.000 morti tra i civili e più di 10.000 tra i militari: questo il bilancio della guerra in Iraq, secondo il sito internet www.iraqbodycount.org (Ibc), che diffonde i numeri dei morti delle operazioni militari iniziate nel 2003, i cui dati sono raccolti da attivisti dei diritti umani e da ricercatori.
Oggi l'annuncio: la guerra in Iraq è virtualmente finita, con alcuni giorni di anticipo sul calendario che prevedeva la fine della fase dei combattimenti al prossimo 31 agosto, ma decine di migliaia di americani, militari e anche civili, rimarranno nel Paese per diversi mesi, o anche diversi anni
Con 13 giorni di anticipo sulla scadenza prevista (il 31 agosto) gli Stati Uniti hanno ritirato nella notte l'ultima brigata da combattimento dall'Iraq. Nel Paese sono rimasti, per ora, 56.000 soldati.

sabato 21 agosto 2010

La cura è ottima, ma il paziente si sta avviando alla morte.


ΚΚΕ: Η νέα μείωση κατά 4 δισ. ευρώ των κρατικών εξόδων, εκτός από ιδιωτικοποιήσεις και εκποιήσεις, θα έχει ως αποτέλεσμα να μετατραπεί και η ήδη τραγική κατάσταση που επικρατεί στην Υγεία, στην Πρόνοια, στην Παιδεία, στα ασφαλιστικά ταμεία, σε άκρως επικίνδυνη για τη ζωή του λαού.
Νέες σαρωτικές ανατροπές στο ασφαλιστικό σύστημα, άγριο πετσόκομμα των δαπανών για μισθούς, συντάξεις, επιδόματα.
Συμπληρωματικές περικοπές των δημόσιων δαπανών κατά 4 δισ. ευρώ πέραν των προβλέψεων.
Ιδιωτικοποίηση της ΔΕΗ και του ΟΣΕ.
Παράδοση των υδάτινων πόρων - αποθεμάτων της χώρας σε ιδιώτες, αλλά και απροκάλυπτη παραβίαση του Συντάγματος, προκειμένου να εξυπηρετηθούν οι μπίζνες των μονοπωλιακών ομίλων.
Αυτά είναι τα βάρβαρα μέτρα που προωθεί η κυβέρνηση του ΠΑΣΟΚ, στο πλαίσιο του «επικαιροποιημένου μνημονίου» που υπέγραψαν ο υπουργός Οικονομικών, Γ. Παπακωνσταντίνου, και ο διοικητής της Τράπεζας της Ελλάδας, Γ. Προβόπουλος.
Κείμενο που παραδόθηκε στους εκπροσώπους της τρόικας με ημερομηνία 6 Αυγούστου 2010, στο πλαίσιο των πρόσφατων επαφών για την εκταμίευση της δεύτερης δόσης του δανείου, και δόθηκε χτες στη δημοσιότητα.

In Europa qualcosa si muove - Appello dei sindacati europei contro le politiche d'austerità.


In Europa qualcosa si muove - Appello dei sindacati europei contro le politiche d'austerità
Fonte Controlacrisi
20/07/2010
11:34 LAVORO - INTERNAZIONALE
Pubblichiamo l'appello dei sindacati europei per la giornata di mobilitazione europea contro le politiche di Austerity che i governi di centro destra e centro sinistra stanno attuando indistintamente in tutto il continente.

E' questo un segnale importante perchè individua il vero mandante che detta ai governi le politiche antipopolari, l'Europa di Mastricht.

Le misure di austerità mettono l'Europa a rischio di recessione e aumento della disoccupazione. Il conto deve essere pagato dalle banche, non dai lavoratori!
La crisi finanziaria ha messo l'Europa nella peggiore situazione da noi conosciuta a partire dagli anni 30. 23 milioni di lavoratori in Europa, milioni di cittadini europei resi vulnerabili ed insicuri, con tensioni sociali in crescita quasi dappertutto.

GRECIA; SONO ARRIVATI ALL'OSSO E PRENDONO IL TRAPANO. ALTRI TAGLI IN VISTA


21/08/2010 Fonte Controlacrisi
Se la Grecia stava male prima della cura monetarista europea adesso è moribonda. Un completo fallimento che viene perpetrato facendo macelleria sociale da un governo socialista, uno di quei governi che alla vigilia delle elezioni si spacciava come amico dei lavoratori e che oggi è completamente servo della BCE e del FMI.
Oggi la Commissione europea ha avvertito George Papandreou che altri quattro miliardi di tagli alla spesa pubblica sono necessari per raggiungere gli obbiettivi fissati.
La Commissione che mette il becco in un bilancio di un Governo nazionale come se fosse la padrona di casa ci dice che le entrate fiscali della Grecia «sono state inferiori alle attese» e che quindi sono necessari nuovi tagli.

La Cina e' lontana.



di Nicola Melloni

La Cina è vicina, si diceva negli anni ’60, quando la breve stagione della Rivoluzione Culturale sembrava essere il nuovo sol dell’avvenire, la purezza del socialismo movimentista ed anti-burocratico. La Cina entrava, per la prima volta, nell’immaginario collettivo, resa simile a noi da una ideologia prettamente occidentale ma condita in salsa squisitamente cinese.
Passata quell’effimera avventura, il mondo ha preso a girare in tutt’altra direzione, e così pure la Cina. Con una nota di continuità da non sottovalutare.
Le riforme iniziate da Deng nel 1978 hanno nuovamente preso a modello un altro feticcio occidentale, il mercato questa volta, ma ancora una volta mediato da una visione ed un carattere inconfondibilmente cinese – il modo di produzione asiatico, lo chiamava Marx.

HANNO AMMAZZATO LA GRECIA. CHE SIATE MALEDETTI IL 29 SETTEMBRE TUTTI IN PIAZZA


HANNO AMMAZZATO LA GRECIA. CHE SIATE MALEDETTI IL 29 SETTEMBRE TUTTI IN PIAZZA

19/08/2010 Fonte Controlacrisi
Eccolo il risultato dei padroni della BCE, dei governi di centro sinistra e centro destra europei che hanno applicato le ricette neoliberiste della Commissione di Bruxelles; l'economia della Grecia è al collasso.
I dati riportati oggi da alcuni giornali tedeschi sono da spavento; il Paese è «pietrificato nello shock», scrive 'Bild', annunciando che la disoccupazione ha toccato il 12% contro l'8,9% ante-crisi, e dovrebbe raggiungere il 20% a fine 2010. In alcune città elleniche i senza lavoro sono ormai il 70% della popolazione attiva, come nell'area dei cantieri navali di Perama, spiega 'Der Spiegel'.
Il potere di acquisto sta peggiorando velocemente, così come i consumi, mentre esplodono i casi di bancarotta. Il pil greco si è ridotto dell'1,5% nel secondo trimestre dell'anno e il gettito fiscale si è ridotto a un rigagnolo.

venerdì 20 agosto 2010

La democrazia dell'acquae l'economia dei cowboy


La scienziata indiana e la sua lotta per i diritti idrici.
"La democrazia si fonda su questo bene comune. La creazione di un mercato non gestito dalla collettività ci riporta al far west. Non possiamo diventare egoisti nell'uso delle risorse della natura"

di VANDANA SHIVA in La Repubblica
Ci troviamo di fronte a una crisi idrica globale, che minaccia di peggiorare nei prossimi decenni; e man mano che la crisi si aggrava proseguono gli sforzi per ridefinire il concetto di diritti idrici. Un passo storico è avvenuto il 28 luglio, quando le Nazioni Unite hanno adottato una risoluzione che recita così: "L'acqua è una risorsa limitata e un bene pubblico fondamentale per la vita e la salute. Il diritto a disporre di acqua è indispensabile per condurre una vita dignitosa. È un prerequisito per la realizzazione di altri diritti dell'uomo".Ma l'economia globalizzata trasforma sempre di più la definizione dell'acqua da proprietà comune a bene privato, da estrarre e rintracciare senza limiti. L'ordine economico globale esige la rimozione di tutti i vincoli, la deregolamentazione dell'uso dell'acqua e la creazione di mercati dell'acqua.

Il confine tra pubblico e privato.

Ora e sempre prati pubblici!
di Beppe Grillo
Il confine tra pubblico e privato è sempre più sottile. Entrambi sono a pagamento, il pubblico si paga una volta sola con le tasse, il privato due volte.

Il pubblico non funziona, il privato funziona, ma non sempre.
Il pubblico è di tutti, e quindi di nessuno, il privato è di un'azienda, di solito una concessionaria di beni pubblici.
Privatizzare è una parola positiva, statalizzare è comunista, no global, contro il progresso.
L'IRI era pubblica, anche la Telecom era pubblica e da quando è privata e sommersa da debiti (35 miliardi di euro) e dai licenziamenti (50.000 , il 50% dei dipendenti, in dieci anni).
Il demanio era pubblico e diventerà privato.
L'acqua era pubblica e ora è privata.
La punizione e la morte, carceri e cimiteri, diventeranno private.
La salute sta per passare il confine tra pubblico e privato, in modo definitivo. Le tasse aumentano e i servizi pubblici diminuiscono.
Gli asili pubblici sono pieni o fatiscenti, l'asilo privato è pulito, costoso e con le suore sempre sorridenti.
Le spiagge pubbliche sono più rare di un gabinetto pubblico.
La Repubblica Italiana, da "re publica" (cosa pubblica), dovrebbe cambiare il suo nome in Stato Privatizzato Italiano.
Il privato è un'attività a fini di lucro, il pubblico un servizio sociale in cui i costi e i ricavi si pareggiano.
Quando il pubblico diventa privato si genera reddito per i gestori. E' la creazione della ricchezza a investimento zero e a costo addizionale per i cittadini.
Invece di far funzionare lo Stato si preferisce la barzelletta del privato che viene in soccorso del pubblico in difficoltà.
Se così fosse, i dipendenti dello Stato, i politici, i funzionari inetti che, ad esempio, non riescono a far funzionare gli acquedotti, dovrebbero essere licenziati. Perché pagare loro con le tasse e anche le società private con la bolletta?
Se un politico (chi in teoria dovrebbe rappresentare più di lui gli interessi pubblici?) afferma che un bene di proprietà dei cittadini va privatizzato per renderlo più efficiente è un incapace, un corrotto o fa gli interessi del partito insieme ai suoi. Sono tornato dopo anni questa estate in un paese della Valle d'Aosta.
Lo ricordavo raccolto, antico, con orti che intervallavano le abitazioni. Vicino al centro c'era in costruzione un grande parcheggio interrato, altri parcheggi ovunque. Al di là di un ponte era segnalato un cammino a piedi tra i boschi, che ho percorso. Alla mia sinistra un torrente con il letto cementificato e a destra recinzioni continue con cartelli di proprietà privata.
Più avanti, grandi campi da golf con: "Vietato l'ingresso" e ponti sul torrente sbarrati, riservati al passaggio dei golfisti. Un percorso intubato, la natura privatizzata.
Al ritorno mi domandavo: "Dopo i prati cosa privatizzeranno?"

Missione "Antica Babilonia" la strana guerra degli italiani

La vedova Calipari: «Rimane la sensazione che gli americani siano intoccabili»
di PIERANGELO SAPEGNO Fonte La Stampa
Quando cominciò la guerra non eravamo un Paese molto diverso da adesso.
Era il 20 marzo del 2003, e, mentre partivano i bombardamenti sui cieli di Baghdad, il presidente Silvio Berlusconi annunciava alla Camera che noi restavamo un «Paese non belligerante», anche se offrivamo tutto il nostro «pieno sostegno» agli Usa, per una guerra «legittima».
Ce l’aveva con la sinistra italiana, che è antioccidentale e antiamericana: «Il 64 per cento del Paese è con me.
Credo che abbiamo fatto un capolavoro politico e diplomatico: siamo anche riusciti a mantenere la nostra tradizionale alleanza con gli Stati Uniti». In realtà, quel capolavoro diplomatico ci ha portato comunque dentro al conflitto.

mercoledì 18 agosto 2010

Il benservito dei padroni a Berlusconi.


di Mimmo Porcaro Editoriale di Liberazione
Perché mai i padroni italiani, nonostante il fatto che il programma del governo sia identico al programma di Confindustria, stanno dando il benservito a Berlusconi?
Per un sussulto costituzionale, per amore della legalità, per difendere il buon nome d’Italia nel mondo, per indignazione morale? Niente di tutto questo. Per comprendere il motivo di questo preavviso di licenziamento (l’unico contro il quale non ci sogneremmo di protestare) bisogna comprendere il paradosso che rende continuamente instabile la scena politica italiana, ossia il fatto che il gruppo economicamente dominante (il “grande capitalismo” privato bancario ed industriale, ingrassatosi con l’acquisto a basso costo delle imprese e delle banche pubbliche) non riesce ad essere dominante anche politicamente o, meglio, non riesce a dar vita ad un partito e ad un governo che rappresentino direttamente i suoi interessi.

martedì 17 agosto 2010

L’assicurazione di WikiLeaks



L’assicurazione di WikiLeaks è da 1,4 gigabyte


Fonte Il Post
Il file criptato "Insurance" da 1,4 gigabyte potrebbe contenere nuovi documenti segreti da rendere pubblici nel caso in cui WikiLeaks venisse spento
2 agosto 2010 Internet, Mondo
Dopo la pubblicazione degli oltre 90mila documenti riservati sulla guerra in Afghanistan, WikiLeaks potrebbe rivelare nuove informazioni sulle operazioni militari negli Stati Uniti con una nuova serie di dati.
Sul portale dell’organizzazione coordinata da Julian Assange è comparso un nuovo misterioso file intitolato “Insurance” (assicurazione).
Il file criptato si trova QUI per la precisione si trova in fondo alla pagina e ha il titolo
# Insurance file 1.4 GB.
Il file è un archivio da 1,4 gigabyte ed è criptato, dunque necessita di una password per poter essere aperto e consultato, ma al momento i responsabili del sito web non hanno fornito alcuna parola chiave.

La BCE rassicura i mercati e garantisce il massacro sociale.



«Gli aggiustamenti necessari approvati in Europa sono di natura strutturale: si rivedono i sistemi di prelievo fiscale e la struttura e il livello della spesa viene resa più compatibile con la crescita».
Con queste due righe che delineano un'Europa rigorista si chiude oggi l'intervista a Jurgen Stark sul FT, nella quale cerca di convincere i mercati che le riforme lacrime e sangue intraprese dai governi sotto dettatura della BCE funzioneranno e non saranno un caso isolato.
Detta brutalmente, le prossime finanziarie non potranno essere differenti da quella di Tremonti, e questo vale per CHIUNQUE VADA AL GOVERNO.

lunedì 16 agosto 2010

Islanda, il paese senza bavaglio.



Approvata una legge che garantisce uno "scudo" quasi totale a chi metterà su Internet segreti militari, giudiziari, societari e di Stato di pubblico interesse. I blogger saranno protetti dai processi. "Sarà difesa la libertà d'espressione". E così la piccola isola potrebbe diventare il bunker del giornalismo d'inchiesta

dal nostro inviato GUIDO RAMPOLDI

REYKJAVIK - Alle tre di quella notte, quando il parlamento è stato chiamato a votare, la deputata anarchica Birgitta Jonsdottir non era affatto certa che la sua proposta sarebbe passata. E un mese dopo ancora si chiede se tutti i colleghi avessero capito l'entità della sfida che la piccola Islanda si impegnava a lanciare all'universo mondo - a Stati di polizia e a compagnie petrolifere, al Pentagono e a grandi banche, giù giù digradando fino all'Italia di Silvio Berlusconi.

Che cos'e' il Wikileaks e come funziona.

Wikileaks/it
Wikileaks sviluppa una specie di Wikipedia non censurabile, destinata alla pubblicazione massiva e all'analisi di documenti segreti. Il termine "to leak", (letteralmente, trapelare) significa rendere pubblica un'informazione senza autorizzazione ufficiale, nonostante gli sforzi per tenerla segreta. Il nostro principale interesse è smascherare le azioni di regimi oppressivi in Asia, nell'ex blocco sovietico, nel Medio Oriente e nell'Africa Sub-sahariana, ma collaboriamo anche con le persone che desiderano svelare comportamenti non etici dei loro governi e delle loro aziende. Puntiamo ad ottenere il massimo impatto politico. La nostra interfaccia è simile a quella di Wikipedia, ed è usabile da qualunque tipo di persona. Fino ad ora abbiamo ricevuto più di 1,2 milioni di documenti provenenti da gruppi dissidenti e fonte anonime.

Crediamo che la trasparenza nelle attività di governo abbia come conseguenze la riduzione della corruzione, il miglioramento del governo e il rafforzamento della democrazia. Sia i governi sia i cittadini potrebbero beneficiare di un maggiore controllo da parte della comunità globale. Crediamo che questi controlli richiedano informazioni. Storicamente, l'informazione ha avuto un prezzo altissimo, in termini di vite e di diritti umani. Con il progresso tecnologico - internet e la crittogragia - i rischi nel trasmettere una informazione importante possono essere ridotti.

La crisi internazionale e la lezione Argentina.


Alberto Müller* - 27 Luglio 2010


L’attuale crisi globale e le politiche che si stanno mettendo in campo per affrontarla, ripongono al centro del dibattito un insieme di interrogativi economici e politici, dopo un lungo periodo in cui sembrava prevalere un consenso duraturo.
La globalizzazione produttiva e finanziaria si è intensificata negli anni ‘90, ed é stata accompagnata da una prolungata crescita globale, benché segnata da episodi successivi di crisi originatisi sia nei paesi centrali sia in quelli periferici.

domenica 15 agosto 2010

Στο σφυρί τα «Ξενία»

Η ΑΥΓΗ
Ημερομηνία δημοσίευσης: 15/08/2010

Το Ξενία του Ναυπλίου
Της Ελενης Μηλιού
«Βαρίδι» για το υπουργείο Πολιτισμού και Τουρισμού και την κυβέρνηση αποτελούν σήμερα τα πάλαι ποτέ διάσημα ξενοδοχεία «Ξενία», τα περισσότερα από τα οποία είτε βρίσκονται εγκαταλελειμμένα και υπό κατάρρευση είτε αντιμετωπίζουν ποικίλα νομικά και άλλα προβλήματα. Η σταδιακή απαξίωσή τους τα τελευταία τριάντα χρόνια, οδήγησε τα ξενοδοχεία-σύμβολο της χρυσής εποχής του ελληνικού τουρισμού σε τέτοια παρακμή, που σήμερα να είναι σχεδόν αδύνατη η αξιοποίησή τους.

sabato 14 agosto 2010

Sovranita' limitata, anzi nulla.



Impiegati quasi disoccupati.

di Marco Cedolin in Il Corrosivo

La classe politica in versione estiva, tarantolata dalla canicola e dalla necessità di giustificare in qualche maniera la propria esistenza, non può concedersi all'inanità sotto all'ombrellone, senza fare parlare di sè, magari rischiando d'imborghesirsi fra un festino alla coca, una gita in barca e una puntata a Montecarlo.
Il rischio sarebbe quello di palesare impietosamente la propria inutilità, simile a quella di un vecchio scarpone bucato buono solo per il cassonetto.

Approfondimenti. Marginalita' urbana.


La città-fabbrica che produce l'esclusione sociale

Fonte: Claudio Tognonato - il manifesto

Da un punto di vista spaziale la marginalità è una questione che riguarda il luogo, la posizione, la collocazione territoriale di ciò che è confinato a margine. Da un punto di vista sociale la distanza dal centro ha delle conseguenze etiche che riguardano l'inclusione o l'esclusione, l'integrazione o l'espulsione. Forse il disegno di una città non è altro che la forma di cristallizzare sul territorio una visione del mondo.
Nel suo ultimo saggio Spazio e convivenza. Come nasce la marginalità urbana, Franco Ferrarotti, padre della sociologia italiana, riprende i suoi primi studi. Sono pagine autorevoli che tornano dopo quarant'anni sulle borgate della periferia romana. In realtà il sociologo, nato nel 1926 a Torino nel vercellese, non ha mai smesso di seguire con attenzione lo sviluppo della sua città di adozione con opere quali:

venerdì 13 agosto 2010

"Il diritto di sciopero va limitato da accordi sindacali"


13 agosto 2010
Fonte Vecchia Talpa
"Il diritto di sciopero va limitato da accordi sindacali"

Questo l'incipit di una intervista rilasciata dal legale giuslavorista .
La campagna mediatica lanciata dai poteri , l'altra metà della confindustria, i duri quelli pronti a dare la spallata , pronti a far cadere il governo e che da tempo stanno lavorando per un ricambio di facciata , trova le sue punte di diamante in Bonanni , dal fronte sindacale, Ichino dal fronte partitico.
La parte a loro assegnata è quella di indicare la fine del sindacato ( nel senso storico del termine) e della difesa dei lavoratori, per un completo adeguamento dei lavoratori alle esigenze del profitto.

Mobilitare insieme tutte le opposizioni


- Anteprima Liberazione di venerdì 13 agosto

12/08/2010
di Cesare Salvi (Editoriale di Liberazione del 13 agosto 2010)
La crisi politica interna alla maggioranza non si traduce ancora in crisi di governo, né è facile prevedere se ciò accadrà alla riapertura del Parlamento a settembre.
Finora infatti la partita si gioca prevalentemente all’interno delle oligarchie al potere: il sistema politico di centro destra ma anche gruppi di potere finanziario e industriale, i quali sembrano preferire la continuità del governo Berlusconi-Bossi-Fini che finora è stato totalmente allineato alle posizioni e alle richieste del padronato, da Marchionne in giù.
Lo stesso Berlusconi probabilmente non è del tutto sicuro dell’esito delle elezioni anticipate che pure minaccia, particolarmente con riferimento al voto per il Senato.

mercoledì 11 agosto 2010

Cronache da Armageddon

Cronache da Armageddon
di Beppe Grillo
Nel 2010 il Pianeta Terra ha fatto sentire la sua voce. Si merita la copertina del TIME come personaggio dell'anno. E' una voce che grida nel deserto dei media che citano catastrofi bibliche come fatti di cronaca, un piccolo spazio tra le vicende della nostra corte dei miracoli, tra un Bocchino e un Bondi.
La voce della Terra, mai così potente e frequente, è diventata un rumore di fondo, un brontolio di tuono consueto, sfondo delle vicende umane, qualcosa di ineluttabile come le grandi epidemie di peste del passato, o una somma di episodi inquietanti e sgradevoli che l'umanità fronteggerà grazie ai miracoli della tecnologia.

Il cavaliere, le stragi di mafia e la frutta fresca

Il cavaliere, le stragi di mafia e la frutta fresca
Pier Paolo Caserta , 10 agosto 2010, 18:50 da Paneacqua
Il caso Non e balzata agli "onori" della cronaca dei principali media
nazionali l'indiscrezione secondo la quale Berlusconi e Dell'Utri sarebbero
indagati per le bombe mafiose che nel 1993 insanguinarono l'Italia. Una notizia
che, se confermata, rivelerebbe nuove motivazioni alla rottura dei finiani e
getterebbe un'ombra ancora piu sinistra sul premier e sulla seconda Repubblica

http://www.paneacqua.eu:80/notizia.php?id=15573

martedì 10 agosto 2010

LA COLATA CINESE

di Angela Pascucci sul Manifesto
Cemento LA COLATA CINESE
Bolla immobiliare in Cina? Difficile che scoppi, anche se case e grattacieli crescono come funghi, mentre i prezzi impazzano e il governo ha deciso di mettere un freno. Storie di un'urbanizzazione che corre a marce forzate
CASA IN CITTÀ, L'ULTIMO STATUS SYMBOL
Sull'ossessione e i tormenti cinesi per la proprietà di una casa è stata imbastita persino una fiction televisiva, Wo Ju, (Piccola dimora) che seguiva le vicissitudini di una giovane coppia, laureata e benestante, alla ricerca disperata di un'abitazione finché lei non la ottiene cedendo alle attenzioni di un funzionario governativo dai forti agganci. Un successo strepitoso, qualche ritocco censorio nei momenti forti e polemiche roventi sugli «schiavi del mutuo» e i nuovi modelli di vita. La storia dell'urbanizzazione più accelerata e massiccia della storia umana è intrisa di questi incandescenti aspetti sociali.La colata di cemento che avanza sulla Cina accompagna una delle più massicce migrazioni interne della sua storia, e nessuna delle due si arresterà.

Il Tremonti europeo che piace ai social-liberisti.

di Joseph Halevi sul Manifesto
CRISI ITALIANA
Il Tremonti europeo che piace ai social-liberisti
La solerte disponibilità di alcuni esponenti del Pd provenienti dai Ds (a partire dal segretario Bersani) nel promuovere Tremonti a premier di un nuovo governo va oltre i tatticismi che da due decenni caratterizzano gli ormai anziani dirigenti provenienti dall'ex Pci.
Prima della sua breve conversione al populismo antifinanziario, Tremonti ha rappresentato la versione politica di quel neoliberismo che non si preoccupa della definizione di regole che dovrebbero garantire la connessione tra concorrenza ed utilità sociale.

lunedì 9 agosto 2010

Ma perché a tanti italiani piace ancora Berlusconi?


Perché - rispondo agli amici stranieri – agli italiani piacciono le barzellette, i discorsi da bar: interpreta quel fascismo di fondo che tanti di noi conservano nel cuore, clientela che si incanta ai racconti del piazzista gioviale
di Gino Spadon in Arcoiris
Non passa volta, quando incontro qualche amico straniero, che non mi si chieda perché un uomo come Berlusconi goda presso gli italiani di un consenso così vasto e così durevole. Non riescono a capire come cittadini, pensosi dell’avvenire democratico del proprio paese, non si sentano rivoltare lo stomaco davanti alle macroscopiche manchevolezze di un tale personaggio che non manca occasione per rivelarsi, sia in patria che in terra straniera, come:

venerdì 6 agosto 2010

La rivoluzione reazionaria di Marchionne.


di Fausto Bertinotti su Il Manifesto

La serie impressionante di mine che la Fiat ha disseminato e fatto esplodere l'una dopo l'altra nel precario ordinamento che ancora governa, seppure male, le relazioni sociali del paese, sta producendo una drastica rottura storica che ne cambia la natura.

È in campo una rivoluzione reazionaria provocata dall'impresa multinazionaleche può avere esiti più generali sconvolgenti. La lunga mutazione regressiva degli assetti democratici e istituzionali intervenuta nell'ultimo quarto di secolo, da un lato, e la potenza imprevista del colpo di maglio sul regime d'impresa ora agito dalla Fiat, dall'altro, fanno sì che non ci sia più nulla di scontato o di facilmente prevedibile, a partire dal campo della resistenza democratica.
Perciò le reazioni alla sfida di Marchionne non debbono essere sottovalutate.

Armi nucleari, l'anniversario e il monito.


di Lucio Garofalo , 05 agosto 2010 su Paneacqua

Il 6 e il 9 agosto cadono gli anniversari delle bombe americane su Hiroshima e Nagasaki, che inaugurarono la stagione delle armi atomiche e dell'equilibrio tra le due superpotenze basato sulla deterrenza della distruzione totale. La guerra fredda è finita, l'attenzione dell'opinione pubblica mondiale sul problema è scesa. Ma i pericoli sono aumentati

In queste giornate rischiano di cadere in silenzio due date che rievocano un'immane tragedia per l'intera umanità. Mi riferisco al 6 e 9 agosto del 1945, quando gli americani lanciarono le bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki, che furono annientate. Solo nei mesi immediatamente successivi alla deflagrazione i morti furono oltre 200 mila. Secondo stime attendibili, fino ad oggi le vittime accertate sarebbero oltre 350 mila, a causa soprattutto delle affezioni tumorali prodotte dalle radiazioni.

giovedì 5 agosto 2010

Ipotesi.

di Salvatore Camaioni in ListaSinistra
E se il Pd sparisse? per consunzione, per impossibilità di raggiungere ogni obbiettivo?
La politica si è messa in moto e la palude stagnante chiamata Pd subirà, pur nolente, inevitabili contraccolpi che la faranno sussultare e forse prosciugare del tutto.
C'è una nuova forza politica che si sta collocando al centro dello schieramento.
E' vero che il centro non esiste e quello che abbiamo qui è destra, ma comunque ha deciso di occupare uno spazio diverso da quello di destra.
Prima o poi anche la formazione dei finiani dovrà decidere dove collocarsi, perché la destra-destra è occupata dai leghisti e dai berluschini, ed un'altra formazione di destra, pur con le migliori intenzioni, troverebbe molta concorrenza.
Meglio collocarsi al centro -che, come ho detto, è in realtà destra- attirando topi spaventati da ogni parte dello schieramento. Potrebbero così confluire altri ex margheritini del Pd ed anche ex diessini.
Questi ultimi si trovano in una situazione davvero imbarazzante, pirandelliana, perché vengono considerati di moderata sinistra, ma a sinistra prendono soltanto i voti di qualche nostalgico che non vuole vedere la triste realtà di un partito che è di destra moderata (gli elettori di sinistra al momento se ne stanno a casa).
Ormai la situazione è chiara e irreversibile: il Pd non prende voti a sinistra e la sua componente margheritina -oltre Uòlter e qualche altro rinnegato- non vuole nemmeno che si parli di sinistra. L'illusione del bipolarismo/bipartitismo ha inchiodato il Pd nello schieramento sedicente di centrosinistra, ma adesso che questa illusione svanisce non ci dovrebbe essere alcuna remora a contribuire ad una formazione di 'centro' che, essendo in realtà di destra moderata, rispecchia benissimo la realtà del Pd.
A sinistra si potrebbe pensare a ricreare una formazione di reale alternativa alla destra (moderata ed estrema), che non avrà ambizioni di governo ma sarà molto più utile stando nelle piazze e nei luoghi di lavoro e di sofferenza, a guidare la plebe smarrita e mordere il collo ed il culo all'establishment.
Questo centro finirà per dissolvere del tutto il berlusconismo ed i suoi inguardabili teatranti, e ridurrà la Lega al suo originario localismo ribellista e folkloristico.

S.C.

martedì 3 agosto 2010

Approfondimenti.

L'assenza della "lotta di classe" e i disastri che ne derivano
di Sandro Moiso - Fonte: Sinistrainrete
L'opportunità delle riflessioni che seguono mi è stata dettata in parte dall'intervento di Valerio Evangelisti sul tema del nazional-bolscevismo “de noantri” (di cui condivido pienamente i contenuti) e in parte dall'affaire Saviano – Dal Lago (che invece puzza su più fronti).
La lotta di classe di cui intendo pertanto parlare non è quella reale (che come avrò modo di affermare in altra parte di questo testo non viene mai a mancare nella storia delle società umane), ma piuttosto quella ormai del tutto assente sia nel dibattito politico contemporaneo che in gran parte della rappresentazione che la letteratura, o sarebbe forse meglio dire il mondo delle lettere, trasmette della realtà contemporanea o delle epoche passate.

lunedì 2 agosto 2010

Pubblici ministeri al guinzaglio.

di Marco Travaglio in Passaparola
Buongiorno a tutti, queste puntate estive ci consentono di riflettere, dato che non possiamo seguire l’attualità perché ve l’ho detto, sono puntate registrate alla fine di luglio, danno l’opportunità di chiarire alcuni punti, smentire alcuni luoghi comuni, alcuni slogan che ci vengono sempre raccontati che a furia di essere ripetuti sono diventati dei dogmi di fede, anche se non hanno nessun fondamento nella realtà, ci credono tutti perché non si sente mai un contro canto, un’altra campana.
Separazione delle carriere, moltiplicazione del CSM
Uno dei luoghi comuni più diffusi e ne parlo perché credo che alla ripresa autunnale, non appena avrà sistemato i suoi processi con il lodo Alfano bis, Berlusconi ci metterà mano, ci proverà, è la separazione delle carriere, cos’è la separazione delle carriere?

SBANCHIAMO L'EUROPA! NO ALL'AUSTERITY !


01/08/2010 Fonte Controlacrisi
IL 29 SETTEMBRE LE BRIGATE DELLA SOLIDARIETA’ ATTIVA ORGANIZZANO LA TRASFERTA A BRUXELLES PER PARTECIPARE ALLA MANIFESTAZIONE INDETTA DAI SINDACATI EUROPEI CONTRO LE POLITICHE DI AUSTERITY
La Commissione europea ha salvato le banche con i soldi pubblici, utilizzando la crisi per smantellare lo stato sociale e gerarchizzare diritti e salari dei lavoratori. Essa, al contrario, non ha fatto nulla contro la speculazione, non ha impedito la vendita di titoli allo scoperto e non ha chiuso i paradisi fiscali, come sarebbe possibile e necessario fare.
Inoltre non ha mosso un dito per tassare le banche e la speculazione che ancora oggi continua, ma- anzi - ha lavorato senza sosta per modificare il patto di stabilità che di fatto sarà lo strumento principale per far pagare il prezzo della crisi alle classi popolari.

domenica 1 agosto 2010

Bologna 2 Agosto 1980. La verita' di una strage.

Sono passati trent’anni, ma per gli ottantacinque morti e i duecento feriti la giustizia è lontana: almeno fin quando rimarranno nell’ombra i mandanti.
Domani Bologna ricorda il giorno più nero della sua storia recente. Erano le 10.25 del 2 agosto 1980 quando una bomba squarciò la sala di attesa della stazione, causando la morte di 85 persone. Ma nel giorno del trentennale della strage, nessun ministro sarà presente alla commemorazione. Leggi lo speciale dell' Unita' QUI

Vita e miracoli di Silvio.

Iniziamo con il Suo Mausoleo raccontato da Travaglio:
QUI

Guardiamo un servizio americano sulla sua vita e i suoi miracoli: "Who is Silvio Berlusconi", in 6 parti:
(parte 1)
(parte 2)
(parte 3)
(parte 4)
(parte 5)
(parte 6)

E concludiamo ancora con Travaglio ad Annozero del 29 aprile 2010
QUI

Afghanistan: una guerra politica ormai persa da tempo.

di Francesco Francescaglia, responsabile esteri PdCI
L'Ernesto
È tempo che la sinistra, i comunisti e i movimenti diano vita ad una grande mobilitazione per la pace e il ritiro dei soldati italiani.
Non c’era bisogno di leggere i 91.731 documenti riservati del Pentagono messi on-line dal sito WikiLeaks per conoscere l’orrore della guerra in Afghanistan, per sapere dei crimini di guerra commessi e scoprire il doppio gioco del Pakistan - colluso con i talebani e alleato degli Usa.
Ora, però, ci sono le prove nei documenti ufficiali americani. E non è un particolare di poco conto. Perché certifica ciò che tutti sapevamo.
Quei documenti, però, nel raccontarci la guerra con il linguaggio freddo della burocrazia dei dispacci segreti, dipingono una situazione insostenibile per le truppe della coalizione occupante.
E ci restituiscono una verità che nessuno dei leader occidentali ha il coraggio di ammettere: la guerra in Afghanistan è ormai persa da tempo.

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