Fonte: controlacrisi
Napoli. (di Giuliano Pennacchio). Ad Intramoenia, in Piazza Bellini, nei locali nel caffè letterario, ritrovo di tanti giovani e punto di riferimento di molte associazioni, ieri faceva molto caldo. Stipati, in una sala interna dei locali, i rappresentanti della variegata società precaria napoletana. Lavoratori della conoscenza, attori, cooperatori sociali, giornalisti precari, borsisti universitari ed insegnanti, tutti insieme a discutere. Il tentativo è quello di individuare le forme, i contenuti, i nessi per costruire un possibile movimento che prenda le mosse dalle rivolte sociali che attraversano i paesi del bacino euro mediterraneo, in vista della giornata europea di mobilitazione del 15 ottobre 2011, promossa dagli Indignados spagnoli.
Alfonso, che ha aperto la discussione, si è soffermato sulla necessità di costruire una narrazione capace di indicare ai lavoratori precari ed all’insieme del mondo del lavoro napoletano una possibile via di uscita dalla crisi, aggravata dai tagli allo stato sociale del governo Berlusconi. In questo senso gli effetti della riduzione della spesa sociale già si avvertono su settori come quelli della sanità e del trasporto; in particolare la mobilità viene fortemente messa in discussione nel napoletano con il taglio di migliaia di corse dei treni dei pendolari nelle ferrovie della Circumvesuviana e della Cumana.
La discussione è andata avanti per circa tre ore e Rita, una storica attrice napoletana, ha messo in risalto la condizione di lavoro della gente di spettacolo. Gli attori sono costretti a pause tra una rappresentazione ed un’altra e non essendo dotati di nessun ammortizzatore sociale (il governo ha tagliato anche l’indennità di disoccupazione) sono praticamente senza reddito per mesi. Giovanni, invece, giornalista precario ha sottolineato come il nuovo sfruttamento passi anche in professioni come la sua ad alto valore aggiunto.
Www.controlacrisi.org intervenendo nella discussione ha messo a disposizione il proprio blog per amplificare i contenuti della discussione. La mobilitazione internazionale del 15 ottobre, che viene proposta dagli Indignados può rappresentare nell’immaginario collettivo europeo un momento di risposta agli attacchi contro lo stato sociale, alle politiche recessive messe in campo dai governi e dai banchieri, ma soprattutto può indicare la via dell’unità dal basso dei popoli e degli oppressi, contro il tentativo di cancellazione degli elementi fondativi della civiltà europea.
Molti altri interventi, inoltre, si sono soffermati sulla necessità di una presenza nelle giornate del 6 settembre, alle mobilitazioni della CGIL e dei Sindacati di Base. Tutti si sono detti d’accordo. Qualcuno ha messo l’accento sulla necessità di costruire le condizioni per l’occupazione permanente di una piazza napoletana.
La discussione continuerà la prossima settimana e sarà focalizzata sulla costruzione delle tre giornate napoletane (assemblee, gruppi di lavoro tematici, concerti) da tenersi a fine settembre, in vista della mobilitazione europea de 15 ottobre.
Napoli. (di Giuliano Pennacchio). Ad Intramoenia, in Piazza Bellini, nei locali nel caffè letterario, ritrovo di tanti giovani e punto di riferimento di molte associazioni, ieri faceva molto caldo. Stipati, in una sala interna dei locali, i rappresentanti della variegata società precaria napoletana. Lavoratori della conoscenza, attori, cooperatori sociali, giornalisti precari, borsisti universitari ed insegnanti, tutti insieme a discutere. Il tentativo è quello di individuare le forme, i contenuti, i nessi per costruire un possibile movimento che prenda le mosse dalle rivolte sociali che attraversano i paesi del bacino euro mediterraneo, in vista della giornata europea di mobilitazione del 15 ottobre 2011, promossa dagli Indignados spagnoli.
Alfonso, che ha aperto la discussione, si è soffermato sulla necessità di costruire una narrazione capace di indicare ai lavoratori precari ed all’insieme del mondo del lavoro napoletano una possibile via di uscita dalla crisi, aggravata dai tagli allo stato sociale del governo Berlusconi. In questo senso gli effetti della riduzione della spesa sociale già si avvertono su settori come quelli della sanità e del trasporto; in particolare la mobilità viene fortemente messa in discussione nel napoletano con il taglio di migliaia di corse dei treni dei pendolari nelle ferrovie della Circumvesuviana e della Cumana.
La discussione è andata avanti per circa tre ore e Rita, una storica attrice napoletana, ha messo in risalto la condizione di lavoro della gente di spettacolo. Gli attori sono costretti a pause tra una rappresentazione ed un’altra e non essendo dotati di nessun ammortizzatore sociale (il governo ha tagliato anche l’indennità di disoccupazione) sono praticamente senza reddito per mesi. Giovanni, invece, giornalista precario ha sottolineato come il nuovo sfruttamento passi anche in professioni come la sua ad alto valore aggiunto.
Www.controlacrisi.org intervenendo nella discussione ha messo a disposizione il proprio blog per amplificare i contenuti della discussione. La mobilitazione internazionale del 15 ottobre, che viene proposta dagli Indignados può rappresentare nell’immaginario collettivo europeo un momento di risposta agli attacchi contro lo stato sociale, alle politiche recessive messe in campo dai governi e dai banchieri, ma soprattutto può indicare la via dell’unità dal basso dei popoli e degli oppressi, contro il tentativo di cancellazione degli elementi fondativi della civiltà europea.
Molti altri interventi, inoltre, si sono soffermati sulla necessità di una presenza nelle giornate del 6 settembre, alle mobilitazioni della CGIL e dei Sindacati di Base. Tutti si sono detti d’accordo. Qualcuno ha messo l’accento sulla necessità di costruire le condizioni per l’occupazione permanente di una piazza napoletana.
La discussione continuerà la prossima settimana e sarà focalizzata sulla costruzione delle tre giornate napoletane (assemblee, gruppi di lavoro tematici, concerti) da tenersi a fine settembre, in vista della mobilitazione europea de 15 ottobre.
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