Sciopero generale al Consiglio europeo
Alessandro Cardulli. - paneacqua
Lunedì prossimo si apre a Bruxelles un Consiglio europeo che si annuncia travagliato: il Belgio è in pieno sciopero generale, proclamato dai sindacati per manifestare contro il "fiscal compact". In Italia Senato e Camera hanno approvato mozioni sull' Unione europea a sostegno dell'operato di Monti, il quale si appresta a sostenere in Europa una linea su Eurobond, Fondo per gli stati in difficoltà, tassazione delle transazioni finanziarie, creazione di una agenzia europea di rating, Bce e ruolo del Parlamento europeo, che trova forti ostacoli da parte della Germania
Quando i Capi di Stato e di Governo arriveranno lunedì a Bruxelles per partecipare al Consiglio europeo troveranno un Paese, il Belgio appunto, con in corso uno sciopero generale proclamato dai sindacati per manifestare contro il "fiscal compact", il patto di bilancio che vincolerà i paesi dell'Ue. Si svolgeranno manifestazioni di protesta non solo a Bruxelles ma anche in altri Paesi europei. Lo sciopero a Bruxelles colpirà anche i trasporti, aerei compresi, e creerà disagi per l'arrivo dei partecipanti al Consiglio. La giornata di lotta fa parte di un programma di iniziative decise dalla Confederazione dei sindacati europei (Ces), che raggruppa 84 organizzazioni di lavoratori, che culmineranno nella "giornata di azione europea" prevista per il 29 febbraio, alla vigilia del vertice Ue del 1 marzo.
"Giornata di azione" decisa dai sindacati europei
Lo slogan della giornata di lotta sarà "Troppo, è troppo". "Le misure di austerità - ha dichiarato Bernadette Segol, segretario generale della Ces - non sono la sola risposta alla crisi". I risultati di una politica di austerità a senso unico (ma con il governo Berlusconi c'era anche qualcosa di più, dalla corruzione all'elogio dell'evasione fiscale sanata da condoni multipli) sono documentati dai dati negativi su occupazione, reddito, consumi, con uno stato di povertà che colpisce il 14,4% della popolazione.
Sassoli: deficit di bilancio e di democrazia
La decisione presa dal Comitato di direzione della Ces, riunito in seduta straordinaria, fa seguito alla bocciatura da parte del Parlamento europeo dell'accordo raggiunto, il patto di bilancio, da 26 Paesi - la Gran Bretagna si chiamò fuori - e che dovrà essere ratificato entro il mese di marzo. Di fatto si torna ad una Europa che fonda le sue scelte sul metodo intergovernativo, i rapporti fra i governi, quando sarebbe essenziale il metodo comunitario per caratterizzare la necessaria unione fiscale ed economica. "Al deficit di bilancio - il commento di David Sassoli, europarlamentare del Pd - si è scelto di aggiungere un deficit di democrazia, escludendo la Commissione ed il Parlamento europeo. Il metodo comunitario non è un optional ma l'unica strada per dare governo e stabilità all'Europa".
Il Parlamento italiano, con due sedute, al Senato e alla Camera, si è inserito in modo autorevole nel dibattito europeo. Nelle aule di Palazzo Madama e di Montecitorio si sono discusse mozioni presentate una da Pdl, Pd e Terzo Polo, i partiti che sostengono il governo Monti, approvata a largissimo maggioranza, e una presentate dall'Idv, dai radicali, da Coesione nazionale Sud. Quella della Lega è stata respinta...
Senato e Camera approvano mozioni su Unione europea
Per il presidente Monti si è trattato di un voto importante per la credibilità del nostro Paese, del ruolo che può assumere nel quadro europeo. Sia il presidente del Consiglio sia gli interventi nel dibattito hanno battuto su un tasto: collegare austerità rigore, crescita ed equità. Proprio ciò che manca nelle scelte di politica economica degli organismi europei. Eurobond, sostanzioso aumento del Fondo per gli stati in difficoltà, tassazione delle transazioni finanziarie, creazione di una agenzia europea di rating, Bce che dovrà essere messa in grado di battere moneta, ruolo del Parlamento europeo, governance fondata sul "metodo comunitario": con questi viatico Monti andrà al Consiglio europeo a sostenere una linea che trova forti ostacoli da parte della Germania, con la Merkel che ha ribadito una linea del tutto diversa, dagli eurobond, al Fondo, alla governance. Parla di una Europa dei governi e non ha proprio alcuna idea di adire al "metodo comunitario". Monti sia al Senato che alla Camera ha espresso fiducia nella possibilità di passi avanti nelle politiche comunitarie. " I contorni per una via di uscita dalla crisi - ha affermato - cominciano a prendere forma. C'è una evoluzione in senso positivo". I tasselli di un mosaico cominciano a prendere posto".
Meno occupazione, redditi e consumi, più povertà
Troppo ottimismo? Forse, comunque se l'Europa continua a muoversi solo con misure di austerità, la recessione farà sempre più sentire i suoi malefici effetti. La strada della crescita, dell'occupazione è l'unica che si può percorrere. Anzi, da parte del governo è necessario che si spostino gli equilibri della politica economica proprio in questa direzione mentre fino ad oggi segnali in questa direzione, salvo gli impegni verbali, non sono stati molto visibili. I dati diffusi da centri e istituti di studi economici ci danno un quadro che, a dir poco, è fortemente preoccupante. Confindustria rende noto che la disoccupazione a novembre sale all'8,6% (7,9 in agosto). L'attività industriale in dicembre è calata dello 0,7, nel quarto trimestre del 2,8%. L'occupazione - dice il Centro studi confindustriale - diventa sempre più fragile e penalizza i consumi. La fiducia delle famiglie è ai minimi. Le vendite al dettaglio nel mese di novembre sono ancora calate dello 0,3 rispetto al mese precdente, dell'1,8% rispetto all'anno passato. I saldi si annunciano un flop. Bankitalia rende noto che i poveri nel 2010 erano ben il 14,4% della popolazione. Per povero si intende chi ha un reddito inferiore alla metà della media. Il reddito medio dei un individuo si attesta sui 18.914 euro con un calo dello 0,6% rispetto al 2009. Il reddito delle famiglie pari a 32.714 arretra di 2,4%.
Alessandro Cardulli. - paneacqua
Lunedì prossimo si apre a Bruxelles un Consiglio europeo che si annuncia travagliato: il Belgio è in pieno sciopero generale, proclamato dai sindacati per manifestare contro il "fiscal compact". In Italia Senato e Camera hanno approvato mozioni sull' Unione europea a sostegno dell'operato di Monti, il quale si appresta a sostenere in Europa una linea su Eurobond, Fondo per gli stati in difficoltà, tassazione delle transazioni finanziarie, creazione di una agenzia europea di rating, Bce e ruolo del Parlamento europeo, che trova forti ostacoli da parte della Germania
Quando i Capi di Stato e di Governo arriveranno lunedì a Bruxelles per partecipare al Consiglio europeo troveranno un Paese, il Belgio appunto, con in corso uno sciopero generale proclamato dai sindacati per manifestare contro il "fiscal compact", il patto di bilancio che vincolerà i paesi dell'Ue. Si svolgeranno manifestazioni di protesta non solo a Bruxelles ma anche in altri Paesi europei. Lo sciopero a Bruxelles colpirà anche i trasporti, aerei compresi, e creerà disagi per l'arrivo dei partecipanti al Consiglio. La giornata di lotta fa parte di un programma di iniziative decise dalla Confederazione dei sindacati europei (Ces), che raggruppa 84 organizzazioni di lavoratori, che culmineranno nella "giornata di azione europea" prevista per il 29 febbraio, alla vigilia del vertice Ue del 1 marzo.
"Giornata di azione" decisa dai sindacati europei
Lo slogan della giornata di lotta sarà "Troppo, è troppo". "Le misure di austerità - ha dichiarato Bernadette Segol, segretario generale della Ces - non sono la sola risposta alla crisi". I risultati di una politica di austerità a senso unico (ma con il governo Berlusconi c'era anche qualcosa di più, dalla corruzione all'elogio dell'evasione fiscale sanata da condoni multipli) sono documentati dai dati negativi su occupazione, reddito, consumi, con uno stato di povertà che colpisce il 14,4% della popolazione.
Sassoli: deficit di bilancio e di democrazia
La decisione presa dal Comitato di direzione della Ces, riunito in seduta straordinaria, fa seguito alla bocciatura da parte del Parlamento europeo dell'accordo raggiunto, il patto di bilancio, da 26 Paesi - la Gran Bretagna si chiamò fuori - e che dovrà essere ratificato entro il mese di marzo. Di fatto si torna ad una Europa che fonda le sue scelte sul metodo intergovernativo, i rapporti fra i governi, quando sarebbe essenziale il metodo comunitario per caratterizzare la necessaria unione fiscale ed economica. "Al deficit di bilancio - il commento di David Sassoli, europarlamentare del Pd - si è scelto di aggiungere un deficit di democrazia, escludendo la Commissione ed il Parlamento europeo. Il metodo comunitario non è un optional ma l'unica strada per dare governo e stabilità all'Europa".
Il Parlamento italiano, con due sedute, al Senato e alla Camera, si è inserito in modo autorevole nel dibattito europeo. Nelle aule di Palazzo Madama e di Montecitorio si sono discusse mozioni presentate una da Pdl, Pd e Terzo Polo, i partiti che sostengono il governo Monti, approvata a largissimo maggioranza, e una presentate dall'Idv, dai radicali, da Coesione nazionale Sud. Quella della Lega è stata respinta...
Senato e Camera approvano mozioni su Unione europea
Per il presidente Monti si è trattato di un voto importante per la credibilità del nostro Paese, del ruolo che può assumere nel quadro europeo. Sia il presidente del Consiglio sia gli interventi nel dibattito hanno battuto su un tasto: collegare austerità rigore, crescita ed equità. Proprio ciò che manca nelle scelte di politica economica degli organismi europei. Eurobond, sostanzioso aumento del Fondo per gli stati in difficoltà, tassazione delle transazioni finanziarie, creazione di una agenzia europea di rating, Bce che dovrà essere messa in grado di battere moneta, ruolo del Parlamento europeo, governance fondata sul "metodo comunitario": con questi viatico Monti andrà al Consiglio europeo a sostenere una linea che trova forti ostacoli da parte della Germania, con la Merkel che ha ribadito una linea del tutto diversa, dagli eurobond, al Fondo, alla governance. Parla di una Europa dei governi e non ha proprio alcuna idea di adire al "metodo comunitario". Monti sia al Senato che alla Camera ha espresso fiducia nella possibilità di passi avanti nelle politiche comunitarie. " I contorni per una via di uscita dalla crisi - ha affermato - cominciano a prendere forma. C'è una evoluzione in senso positivo". I tasselli di un mosaico cominciano a prendere posto".
Meno occupazione, redditi e consumi, più povertà
Troppo ottimismo? Forse, comunque se l'Europa continua a muoversi solo con misure di austerità, la recessione farà sempre più sentire i suoi malefici effetti. La strada della crescita, dell'occupazione è l'unica che si può percorrere. Anzi, da parte del governo è necessario che si spostino gli equilibri della politica economica proprio in questa direzione mentre fino ad oggi segnali in questa direzione, salvo gli impegni verbali, non sono stati molto visibili. I dati diffusi da centri e istituti di studi economici ci danno un quadro che, a dir poco, è fortemente preoccupante. Confindustria rende noto che la disoccupazione a novembre sale all'8,6% (7,9 in agosto). L'attività industriale in dicembre è calata dello 0,7, nel quarto trimestre del 2,8%. L'occupazione - dice il Centro studi confindustriale - diventa sempre più fragile e penalizza i consumi. La fiducia delle famiglie è ai minimi. Le vendite al dettaglio nel mese di novembre sono ancora calate dello 0,3 rispetto al mese precdente, dell'1,8% rispetto all'anno passato. I saldi si annunciano un flop. Bankitalia rende noto che i poveri nel 2010 erano ben il 14,4% della popolazione. Per povero si intende chi ha un reddito inferiore alla metà della media. Il reddito medio dei un individuo si attesta sui 18.914 euro con un calo dello 0,6% rispetto al 2009. Il reddito delle famiglie pari a 32.714 arretra di 2,4%.
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