Scritto da Giulietto Chiesa Giovedì 01 Marzo 2012 Intervista su Articolotre.com.
Abbiamo recentemente assistito ai tragici fatti accaduti in Val di Susa. Prima le cariche della polizia alla stazione di Porta Nuova a Torino, poi la drammatica caduta di Abbà. Lei cosa ne pensa di quanto sta accadendo in Valle?
Con il nostro “Laboratorio politico - Alternativa” abbiamo mandato un comunicato per esprimere il nostro punto di vista sulla situazione in Val di Susa. Una situazione che sta degenerando grazie alla diretta responsabilità del governo italiano e delle forze politiche che lo sostengono.
Si sta cercando di adottare nei confronti della Val di Susa un atteggiamento punitivo, bellicoso e guerriero. Qualcuno ha detto che il ministro Passera sembra quasi un ministro “spartano” nella sua sintesi. Se è questo comunque il loro modo di fare credo che stiano commettendo un errore drammatico in quanto stanno cercando di imporre all’Italia una cura di lacrime e sangue ma che non potrà essere portata avanti pena una rivolta popolare. Se intendono usare la Valsusa come un’esperimento per verificare la tenuta degli italiani, si accomodino pure. Il progetto della Tav è gia stato fatto a pezzi dalla competenza di ricercatori e scienziati che conoscono il problema, la decisione di fare la Tav era ritenuta sbagliata già vent’anni fa, ma ora è così clamorosamente sbagliata che dire che le decisioni sono già state prese è il più chiaro segno che questa maggioranza non è composta da tecnici, ma da pasticcioni molto simili ai politici incapaci, dei pasticcioni incapaci di correggere i propri errori”.
Ma la Tav, secondo lei, alla fine si farà o no?
“No, non si farà. Innanzitutto piegare la resistenza della Valle non è possibile, se non a prezzo di gravissimi sviluppi che questo governo sta organizzando senza rendersene nemmeno conto. Poi comunque non potrebbero perché ci troviamo in recessione, potranno al massimo fare qualche buco per terra, ma saranno poi costretti a fermarsi perché non ci sono risorse e nemmeno la tenuta di una classe politica ormai devastata moralmente e che non ha direzione nè prospettive politiche”.
Monti in qualche modo non dovrebbe dialogare con i No Tav?
“Monti non dialoga proprio con nessuno perché è stato messo qui a fare gli interessi della finanza internazionale. Non mi interessa tanto che cosa fa Mario Monti, mi interessa il fatto che questo debito è il frutto di una gigantesca truffa orchestrata alle spalle di Italia e popoli europei. Il debito non va pagato e pretendere che questo debito venga pagato equivale a chiederci di suicidarci. La mia risposta è la seguente: siamo di fronte a classi dirigenti nel panico, incapaci di guardare in faccia la realtà. Mi appello a quanto è stato detto da Giulio Tremonti, uno che è stato ministro e che si è seduto allo stesso tavolo con gli autori del disastro; Tremonti ha detto che ci troviamo di fronte a una situazione paragonabile per certi versi a un “Nazismo bianco”. Io ritengo che Tremonti, che è corresponsabile di quanto sta accadendo, in questo caso dica una cosa vera. Quello che sta accadendo è che stanno attaccando la democrazia per imporre la volontà di rapina della finanza internazionale. Un governo fuori dalla costituzione che come tale va combattuto da tutti gli italiani”.
Il governo tecnico resisterà fino al 2013? Se sì, poi cosa accadrà alla politica?
”Non so fare previsioni. Se la situazione dovesse andare avanti come ora, Monti arriverà fino al 2013, ma lo farà in una situazione in cui la politica sarà sempre più screditata con un aperto conflitto sociale. Che cosa avverrà dopo non riesco a prevederlo, ma con questo presidente della Repubblica e con questi partiti non si uscirà dalla crisi. Occorrono nuove elezioni e soprattutto una nuova legge elettorale, ma chi sarà in grado di farla? Questo parlamento è incapace di prendere decisioni razionali, si dovrebbe lanciare una iniziativa parallela mobilitando le forze italiane individuali, intellettuali e personalità al di sopra di ogni sospetto, chiamandole a lavorare per una nuova legge elettorale proporzionale diretta che possa permettere agli italiani di esprimere direttamente i loro nuovi rappresentanti. Si dovrà guidare il Parlamento verso una nuova legge elettorale e temo che nei prossimi mesi saremo coinvolti in nuove misure d’emergenza eccezionali”.
Abbiamo recentemente assistito ai tragici fatti accaduti in Val di Susa. Prima le cariche della polizia alla stazione di Porta Nuova a Torino, poi la drammatica caduta di Abbà. Lei cosa ne pensa di quanto sta accadendo in Valle?
Con il nostro “Laboratorio politico - Alternativa” abbiamo mandato un comunicato per esprimere il nostro punto di vista sulla situazione in Val di Susa. Una situazione che sta degenerando grazie alla diretta responsabilità del governo italiano e delle forze politiche che lo sostengono.
Si sta cercando di adottare nei confronti della Val di Susa un atteggiamento punitivo, bellicoso e guerriero. Qualcuno ha detto che il ministro Passera sembra quasi un ministro “spartano” nella sua sintesi. Se è questo comunque il loro modo di fare credo che stiano commettendo un errore drammatico in quanto stanno cercando di imporre all’Italia una cura di lacrime e sangue ma che non potrà essere portata avanti pena una rivolta popolare. Se intendono usare la Valsusa come un’esperimento per verificare la tenuta degli italiani, si accomodino pure. Il progetto della Tav è gia stato fatto a pezzi dalla competenza di ricercatori e scienziati che conoscono il problema, la decisione di fare la Tav era ritenuta sbagliata già vent’anni fa, ma ora è così clamorosamente sbagliata che dire che le decisioni sono già state prese è il più chiaro segno che questa maggioranza non è composta da tecnici, ma da pasticcioni molto simili ai politici incapaci, dei pasticcioni incapaci di correggere i propri errori”.
Ma la Tav, secondo lei, alla fine si farà o no?
“No, non si farà. Innanzitutto piegare la resistenza della Valle non è possibile, se non a prezzo di gravissimi sviluppi che questo governo sta organizzando senza rendersene nemmeno conto. Poi comunque non potrebbero perché ci troviamo in recessione, potranno al massimo fare qualche buco per terra, ma saranno poi costretti a fermarsi perché non ci sono risorse e nemmeno la tenuta di una classe politica ormai devastata moralmente e che non ha direzione nè prospettive politiche”.
Monti in qualche modo non dovrebbe dialogare con i No Tav?
“Monti non dialoga proprio con nessuno perché è stato messo qui a fare gli interessi della finanza internazionale. Non mi interessa tanto che cosa fa Mario Monti, mi interessa il fatto che questo debito è il frutto di una gigantesca truffa orchestrata alle spalle di Italia e popoli europei. Il debito non va pagato e pretendere che questo debito venga pagato equivale a chiederci di suicidarci. La mia risposta è la seguente: siamo di fronte a classi dirigenti nel panico, incapaci di guardare in faccia la realtà. Mi appello a quanto è stato detto da Giulio Tremonti, uno che è stato ministro e che si è seduto allo stesso tavolo con gli autori del disastro; Tremonti ha detto che ci troviamo di fronte a una situazione paragonabile per certi versi a un “Nazismo bianco”. Io ritengo che Tremonti, che è corresponsabile di quanto sta accadendo, in questo caso dica una cosa vera. Quello che sta accadendo è che stanno attaccando la democrazia per imporre la volontà di rapina della finanza internazionale. Un governo fuori dalla costituzione che come tale va combattuto da tutti gli italiani”.
Il governo tecnico resisterà fino al 2013? Se sì, poi cosa accadrà alla politica?
”Non so fare previsioni. Se la situazione dovesse andare avanti come ora, Monti arriverà fino al 2013, ma lo farà in una situazione in cui la politica sarà sempre più screditata con un aperto conflitto sociale. Che cosa avverrà dopo non riesco a prevederlo, ma con questo presidente della Repubblica e con questi partiti non si uscirà dalla crisi. Occorrono nuove elezioni e soprattutto una nuova legge elettorale, ma chi sarà in grado di farla? Questo parlamento è incapace di prendere decisioni razionali, si dovrebbe lanciare una iniziativa parallela mobilitando le forze italiane individuali, intellettuali e personalità al di sopra di ogni sospetto, chiamandole a lavorare per una nuova legge elettorale proporzionale diretta che possa permettere agli italiani di esprimere direttamente i loro nuovi rappresentanti. Si dovrà guidare il Parlamento verso una nuova legge elettorale e temo che nei prossimi mesi saremo coinvolti in nuove misure d’emergenza eccezionali”.
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