Fonte: laterratrema
Luca Abbà lo abbiamo conosciuto in Val Susa e a La Terra Trema.
Luca è un agricoltore resistente, un partigiano, che ama il suo territorio e la vita.
Quanto gli è successo la mattina del 27 febbraio a Clarea è responsabilità diretta di chi ha voluto quel blitz, di tutti coloro che vogliono il TAV;
è un attacco vergognoso e ignobile.
FORZA LUCA!
PERCHE’ L’ORTO DEL SOLE E’ NO TAV
di Luca Abbà
“Diverse sono le motivazioni che hanno portato me e i miei collaboratori ad essere negli anni convinti attivisti della causa No Tav. Di seguito proverò ad elencarne le principali per poter rendere l’idea, a chi non si è adeguatamente informato sul tema, del perché la val di Susa sta diventando sempre più un “caso” nazionale.
Si sta parlando da circa venti anni del progetto di una nuova linea ferroviaria Torino-Lione. Di fatto però non sono state ancora rese pubbliche delle valide motivazioni per costruire questa opera faraonica, si continuano a ripetere slogan tipo “progresso”, “Europa”, “sviluppo del Piemonte” ecc…
D’altro canto il movimento No Tav, affiancato da validi e autorevoli tecnici esperti, ha elaborato numerose ragioni che smentiscono totalmente l’esigenza di una nuova linea ferroviaria; inoltre sono stati evidenziati danni per l’ambiente e rischi per la salute dei territori coinvolti, compresa la città di Torino.
Sostanzialmente i motivi che rendono il TAV un progetto truffa sono di ordine ambientale, economico, trasportistico ed etico.
Danni ambientali: cantieri per almeno 15 anni con rumore, polvere, inquinamento dell’area e disagi alla viabilità; prosciugamento di sorgenti con lo scavo di gallerie, numerose discariche con materiali estratti anche pericolosi (amianto e uranio/radon); distruzione di suolo agrario; dispendio esagerato di risorse energetiche (petrolio e derivati)
Motivazioni economiche: i costi di costruzione esageratamente elevati si ripercuoteranno per anni sulle casse del denaro pubblico, con conseguente indebitamento e tagli ai servizi pubblici; si parla di 120milioni di euro per chilometro di ferrovia costruita, a preventivo e senza aver ancora cominciato i lavori.
Questione trasportistica: i dati reali di traffico danno in diminuzione progressiva la quantità di merce che viaggia tra Italia e Francia; la domanda di trasporto passeggeri è talmente bassa che negli ultimi anni sono stati addirittura annullati i treni che collegano direttamente Torino con Lione; la linea attuale peraltro, opportunamente gestita potrebbe trasportare una quantità di merci tripla rispetto a quella attuale senza il bisogno di una nuova ferrovia.
Ragioni etiche: ultime, ma non certo per importanza sono le ragioni etiche che spingono molti come me a pensare che un mondo senza TAV sarebbe possibile e senz’altro migliore. Infatti il TAV, e tutto l’apparato che lo supporta, rappresenta proprio bene il simbolo di un modello di società basato sulla frenesia, sul consumo, sullo sfruttamento e sullo spreco. Un modello che sacrifica la vivibilità dei territori sull’altare del profitto per pochi, che per nulla rispetta la Madre Terra che quotidianamente da milioni di anni è fonte di vita per uomini ed altri esseri viventi. Inoltre per costruire quest’opera non si esita a passare sulla testa di migliaia di persone che negli anni si sono opposte chiedendo che le loro ragioni venissero prese in considerazione.
Per tutto questo e per altro ancora da molti anni in Valsusa tanta gente impiega il proprio tempo nel discutere, informarsi, partecipare e organizzare iniziative per opporsi allo scempio del proprio territorio. Opponendosi con determinazione si è riusciti fino ad ora ad impedire e disturbare qualsiasi opera connessa al TAV e la questione ha assunto carattere nazionale vista la portata ampia delle motivazioni. Numerose sono state negli anni e soprattutto negli ultimi mesi le attestazioni di solidarietà e partecipazione da varie parti d’Italia.
Consapevoli di non avere altra scelta che vincere, continueremo la nostra battaglia per la libertà e la dignità fino a che il progetto non verrà accantonato definitivamente, e magari il risultato ottenuto allora sarà ancora più soddisfacente. Per quel che mi riguarda sono disponibile per chiarimenti ed approfondimenti”.
Luca Abbà lo abbiamo conosciuto in Val Susa e a La Terra Trema.
Luca è un agricoltore resistente, un partigiano, che ama il suo territorio e la vita.
Quanto gli è successo la mattina del 27 febbraio a Clarea è responsabilità diretta di chi ha voluto quel blitz, di tutti coloro che vogliono il TAV;
è un attacco vergognoso e ignobile.
FORZA LUCA!
PERCHE’ L’ORTO DEL SOLE E’ NO TAV
di Luca Abbà
“Diverse sono le motivazioni che hanno portato me e i miei collaboratori ad essere negli anni convinti attivisti della causa No Tav. Di seguito proverò ad elencarne le principali per poter rendere l’idea, a chi non si è adeguatamente informato sul tema, del perché la val di Susa sta diventando sempre più un “caso” nazionale.
Si sta parlando da circa venti anni del progetto di una nuova linea ferroviaria Torino-Lione. Di fatto però non sono state ancora rese pubbliche delle valide motivazioni per costruire questa opera faraonica, si continuano a ripetere slogan tipo “progresso”, “Europa”, “sviluppo del Piemonte” ecc…
D’altro canto il movimento No Tav, affiancato da validi e autorevoli tecnici esperti, ha elaborato numerose ragioni che smentiscono totalmente l’esigenza di una nuova linea ferroviaria; inoltre sono stati evidenziati danni per l’ambiente e rischi per la salute dei territori coinvolti, compresa la città di Torino.
Sostanzialmente i motivi che rendono il TAV un progetto truffa sono di ordine ambientale, economico, trasportistico ed etico.
Danni ambientali: cantieri per almeno 15 anni con rumore, polvere, inquinamento dell’area e disagi alla viabilità; prosciugamento di sorgenti con lo scavo di gallerie, numerose discariche con materiali estratti anche pericolosi (amianto e uranio/radon); distruzione di suolo agrario; dispendio esagerato di risorse energetiche (petrolio e derivati)
Motivazioni economiche: i costi di costruzione esageratamente elevati si ripercuoteranno per anni sulle casse del denaro pubblico, con conseguente indebitamento e tagli ai servizi pubblici; si parla di 120milioni di euro per chilometro di ferrovia costruita, a preventivo e senza aver ancora cominciato i lavori.
Questione trasportistica: i dati reali di traffico danno in diminuzione progressiva la quantità di merce che viaggia tra Italia e Francia; la domanda di trasporto passeggeri è talmente bassa che negli ultimi anni sono stati addirittura annullati i treni che collegano direttamente Torino con Lione; la linea attuale peraltro, opportunamente gestita potrebbe trasportare una quantità di merci tripla rispetto a quella attuale senza il bisogno di una nuova ferrovia.
Ragioni etiche: ultime, ma non certo per importanza sono le ragioni etiche che spingono molti come me a pensare che un mondo senza TAV sarebbe possibile e senz’altro migliore. Infatti il TAV, e tutto l’apparato che lo supporta, rappresenta proprio bene il simbolo di un modello di società basato sulla frenesia, sul consumo, sullo sfruttamento e sullo spreco. Un modello che sacrifica la vivibilità dei territori sull’altare del profitto per pochi, che per nulla rispetta la Madre Terra che quotidianamente da milioni di anni è fonte di vita per uomini ed altri esseri viventi. Inoltre per costruire quest’opera non si esita a passare sulla testa di migliaia di persone che negli anni si sono opposte chiedendo che le loro ragioni venissero prese in considerazione.
Per tutto questo e per altro ancora da molti anni in Valsusa tanta gente impiega il proprio tempo nel discutere, informarsi, partecipare e organizzare iniziative per opporsi allo scempio del proprio territorio. Opponendosi con determinazione si è riusciti fino ad ora ad impedire e disturbare qualsiasi opera connessa al TAV e la questione ha assunto carattere nazionale vista la portata ampia delle motivazioni. Numerose sono state negli anni e soprattutto negli ultimi mesi le attestazioni di solidarietà e partecipazione da varie parti d’Italia.
Consapevoli di non avere altra scelta che vincere, continueremo la nostra battaglia per la libertà e la dignità fino a che il progetto non verrà accantonato definitivamente, e magari il risultato ottenuto allora sarà ancora più soddisfacente. Per quel che mi riguarda sono disponibile per chiarimenti ed approfondimenti”.
Nessun commento:
Posta un commento