maggio 17. di Claudio Grassi. Fonte
Abbiamo già molti dati su cui riflettere. In giornata arriveranno quelli definitivi, quindi faremo una riflessione più fondata. Intanto alcuni flash sulla base dei primi risultati finora in nostro possesso.
1) La destra e Berlusconi subiscono una sconfitta pesante. La Moratti, non solo non vince al primo turno, ma viene distaccata di diversi punti da Pisapia. Berlusconi si è candidato a Milano, proprio per evitare questo. Le sue preferenze si sono dimezzate. Ha perso. Sarà interessante vedere la reazione della Lega.
2) Benissimo Pisapia e De Magistris. Quindi non è vero che la sinistra per vincere deve scegliere candidati centristi. Hanno fatto una campagna elettorale a sinsitra e hanno vinto. Sono stati votati poiché oltre ad una discontinuità hanno lasciato intradevedere, finalmente, una alternativa.
3) Al di là dei sondaggi che ci hanno bombardato in questi mesi e al di là dell’oscuramento mediatico, queste elezioni dimostrano che a sinistra del Pd c’è Sel, ma c’è anche la Fds che ottiene un risultato dignitoso.
4) A sinistra del Partito Democartico (Sel più Fds, ma occorre ragionare anche sull’Idv), esiste una forza superiore al terzo polo. Bisogna trovare le forme dell’unità possibile per fare fruttare questo patrimonio. Sel che ha avuto un buon risultato, ma non ha sfondato, deve accantonare atteggiamenti di autosufficenza e dialogare con le forze alla sua sinistra.
5) Come già avvenuto alle regionali la Fds va meglio dove va in alleanza (Milano), va bene anche dove non è in alleanza col Pd, ma riesce a stare in una coalizione vasta (Napoli). Va male dove va da sola o con forze alla sua sinistra. Il risultato di Torino, nella sua drammaticità, risponde inequivocabilmente a coloro i quali hanno ritenuto di presentare questa coalizione come un esempio da estendere a livello nazionale.
6) Pur essendo numeri piccoli è il caso di guardare anche al consenso raccolto dalle liste a sinistra della Fds (Pcl, Sc, Rete dei Comunisti). Il risultato, a partire da quello di Torino di Sinistra Critica, della Rete dei Comunisti a Napoli e del Pcl un po’ ovunque è privo di consistenza. Anche su questo occorre riflettere, visto che spesso ci è stato detto che occorre guardare, in egual misura, a Sel e alle forze che stanno a sinistra della Fds.
Abbiamo già molti dati su cui riflettere. In giornata arriveranno quelli definitivi, quindi faremo una riflessione più fondata. Intanto alcuni flash sulla base dei primi risultati finora in nostro possesso.
1) La destra e Berlusconi subiscono una sconfitta pesante. La Moratti, non solo non vince al primo turno, ma viene distaccata di diversi punti da Pisapia. Berlusconi si è candidato a Milano, proprio per evitare questo. Le sue preferenze si sono dimezzate. Ha perso. Sarà interessante vedere la reazione della Lega.
2) Benissimo Pisapia e De Magistris. Quindi non è vero che la sinistra per vincere deve scegliere candidati centristi. Hanno fatto una campagna elettorale a sinsitra e hanno vinto. Sono stati votati poiché oltre ad una discontinuità hanno lasciato intradevedere, finalmente, una alternativa.
3) Al di là dei sondaggi che ci hanno bombardato in questi mesi e al di là dell’oscuramento mediatico, queste elezioni dimostrano che a sinistra del Pd c’è Sel, ma c’è anche la Fds che ottiene un risultato dignitoso.
4) A sinistra del Partito Democartico (Sel più Fds, ma occorre ragionare anche sull’Idv), esiste una forza superiore al terzo polo. Bisogna trovare le forme dell’unità possibile per fare fruttare questo patrimonio. Sel che ha avuto un buon risultato, ma non ha sfondato, deve accantonare atteggiamenti di autosufficenza e dialogare con le forze alla sua sinistra.
5) Come già avvenuto alle regionali la Fds va meglio dove va in alleanza (Milano), va bene anche dove non è in alleanza col Pd, ma riesce a stare in una coalizione vasta (Napoli). Va male dove va da sola o con forze alla sua sinistra. Il risultato di Torino, nella sua drammaticità, risponde inequivocabilmente a coloro i quali hanno ritenuto di presentare questa coalizione come un esempio da estendere a livello nazionale.
6) Pur essendo numeri piccoli è il caso di guardare anche al consenso raccolto dalle liste a sinistra della Fds (Pcl, Sc, Rete dei Comunisti). Il risultato, a partire da quello di Torino di Sinistra Critica, della Rete dei Comunisti a Napoli e del Pcl un po’ ovunque è privo di consistenza. Anche su questo occorre riflettere, visto che spesso ci è stato detto che occorre guardare, in egual misura, a Sel e alle forze che stanno a sinistra della Fds.
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