Posted by keynesblog on 20 marzo 2012
Mentre l’Europa chiede ai singoli stati sacrifici e austerità attraverso il contenimento dei deficit di bilancio e del debito pubblico, ci si potrebbe aspettare che tutto ciò, in qualche misura, venga compensato da più ampie spese a livello di Unione in infrastrutture, ricerca, tutela dell’ambiente. In molti, infatti, sostengono che l’austerità a livello nazionale sia necessaria in un’Europa sempre più “federale”. Ma le cose stanno davvero così? I numeri, purtroppo, dicono l’esatto opposto. Non solo il bilancio UE rappresenta una minima percentuale del PIL dell’Unione, ma è addirittura in declino in termini relativi.
Il dato, certamente sconfortante per le aspirazioni dei federalisti, si evince dagli stessi documenti dell’Unione. In figura è rappresentato il bilancio dell’UE (comprensivo di fondi strutturali, fondo sociale e tutte le altri voci di spesa) sia in termini assoluti che in termini relativi rispetto al reddito nazionale lordo dell’insieme dei paesi membri, tratto da un documento illustrativo della Commissione europea.
Come si può notare, sebbene il bilancio aumenti in termini assoluti, esso è tendenzialmente discendente dal 2000 ad oggi se raffrontato al reddito nazionale lordo(*).
Il grafico è stato elaborato dalla Commissione nel 2006 e descrive l’andamento del budget dell’Unione secondo le previsioni di crescita di allora. La politica economica “federale” dell’Unione è stata programmata in modo che essa fosse progressivamente meno “pesante” rispetto alle economie nazionali: dall’1,3% del 1999 all’1% del 2013 (-23%). In altre parole, mentre le funzioni politiche dell’Unione aumentano, il suo peso economico, e quindi gli interventi per lo sviluppo che può mettere in campo, diminuisce.
Lo stesso sito della Commissione europea, nella sezione “falsi miti” tiene a sottolineare la scarsa presenza economica dell’Unione:
Il bilancio dell’UE è stato di circa € 140 miliardi nel 2011, molto piccolo rispetto alla somma dei bilanci nazionali di tutti i 27 Stati membri dell’UE, che ammontano a oltre € 6.300 miliardi di euro. In altre parole, la spesa pubblica complessiva dai 27 Stati membri è quasi 50 volte più grande del bilancio dell’UE!
[...]
In effetti, il bilancio dell’UE è inferiore a quello di uno Stato membro medio come l’Austria o il Belgio.
Potete anche guardarla in un altro modo: il bilancio dell’UE rappresenta circa l’1% del prodotto interno lordo dell’UE a 27 [...] considerando che i bilanci degli Stati membri sono circa il 44% del PIL in media.
Sempre dalla Commissione arriva la conferma che l’Unione pesa progressivamente di meno rispetto agli stati nazionali:
Tra il 2000 e il 2010, i bilanci nazionali [dei paesi membri] dell’Unione europea sono aumentati del 62%, mentre il bilancio dell’UE è aumentato [in termini assoluti] del 37% rispetto allo stesso periodo.
In sostanza il movimento è in senso contrario a quello che ci si aspetterebbe. Il tutto mentre ai singoli stati viene imposto maggiore rigore, fino alla costituzionalizzazione del pareggio di bilancio.
E’ bene ora fare un paragone con gli Stati Uniti, paese preso spesso a riferimento dai padri fondatori dell’Europa quale modello di stato federale. Il grafico mostra la spesa del governo federale americano rispetto al PIL USA, confrontata con quella dell’Unione Europea.
Mentre l’Europa chiede ai singoli stati sacrifici e austerità attraverso il contenimento dei deficit di bilancio e del debito pubblico, ci si potrebbe aspettare che tutto ciò, in qualche misura, venga compensato da più ampie spese a livello di Unione in infrastrutture, ricerca, tutela dell’ambiente. In molti, infatti, sostengono che l’austerità a livello nazionale sia necessaria in un’Europa sempre più “federale”. Ma le cose stanno davvero così? I numeri, purtroppo, dicono l’esatto opposto. Non solo il bilancio UE rappresenta una minima percentuale del PIL dell’Unione, ma è addirittura in declino in termini relativi.
Il dato, certamente sconfortante per le aspirazioni dei federalisti, si evince dagli stessi documenti dell’Unione. In figura è rappresentato il bilancio dell’UE (comprensivo di fondi strutturali, fondo sociale e tutte le altri voci di spesa) sia in termini assoluti che in termini relativi rispetto al reddito nazionale lordo dell’insieme dei paesi membri, tratto da un documento illustrativo della Commissione europea.
Come si può notare, sebbene il bilancio aumenti in termini assoluti, esso è tendenzialmente discendente dal 2000 ad oggi se raffrontato al reddito nazionale lordo(*).
Il grafico è stato elaborato dalla Commissione nel 2006 e descrive l’andamento del budget dell’Unione secondo le previsioni di crescita di allora. La politica economica “federale” dell’Unione è stata programmata in modo che essa fosse progressivamente meno “pesante” rispetto alle economie nazionali: dall’1,3% del 1999 all’1% del 2013 (-23%). In altre parole, mentre le funzioni politiche dell’Unione aumentano, il suo peso economico, e quindi gli interventi per lo sviluppo che può mettere in campo, diminuisce.
Lo stesso sito della Commissione europea, nella sezione “falsi miti” tiene a sottolineare la scarsa presenza economica dell’Unione:
Il bilancio dell’UE è stato di circa € 140 miliardi nel 2011, molto piccolo rispetto alla somma dei bilanci nazionali di tutti i 27 Stati membri dell’UE, che ammontano a oltre € 6.300 miliardi di euro. In altre parole, la spesa pubblica complessiva dai 27 Stati membri è quasi 50 volte più grande del bilancio dell’UE!
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In effetti, il bilancio dell’UE è inferiore a quello di uno Stato membro medio come l’Austria o il Belgio.
Potete anche guardarla in un altro modo: il bilancio dell’UE rappresenta circa l’1% del prodotto interno lordo dell’UE a 27 [...] considerando che i bilanci degli Stati membri sono circa il 44% del PIL in media.
Sempre dalla Commissione arriva la conferma che l’Unione pesa progressivamente di meno rispetto agli stati nazionali:
Tra il 2000 e il 2010, i bilanci nazionali [dei paesi membri] dell’Unione europea sono aumentati del 62%, mentre il bilancio dell’UE è aumentato [in termini assoluti] del 37% rispetto allo stesso periodo.
In sostanza il movimento è in senso contrario a quello che ci si aspetterebbe. Il tutto mentre ai singoli stati viene imposto maggiore rigore, fino alla costituzionalizzazione del pareggio di bilancio.
E’ bene ora fare un paragone con gli Stati Uniti, paese preso spesso a riferimento dai padri fondatori dell’Europa quale modello di stato federale. Il grafico mostra la spesa del governo federale americano rispetto al PIL USA, confrontata con quella dell’Unione Europea.
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